Death Stranding: analisi del trailer Briefing, scopriamo la missione del protagonista

Un nuovo filmato introduttivo alla trama di Death Stranding è stato mostrato nello showfloor della Gamescom 2019 di Colonia. Ecco la nostra analisi.

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a cura di Alessandro Palladino

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Death Stranding è stato il protagonista più chiacchierato della Opening Night Live di Gamescom 2019, portandoci ben tre nuovi filmati di cui abbiamo esaminato a fondo le caratteristiche intrinseche. Durante la chiusura dello spazio dedicato al titolo di Hideo Kojima, lo stesso sviluppatore ha tenuto a precisare che la presenza di Death Stranding non si sarebbe fermata a quella serata, bensì si sarebbe estesa per tutta la durata dell'evento grazie a uno stand dedicato.

In esso, inoltre, i visitatori avrebbero potuto assistere alla visione di un altro filmato inedito e non mostrato durante lo show di Geoff Kingsley. Il video, come vedremo nelle prossime righe, non è altro che un piccolo estratto della scena che racconta lo scopo della missione di Sam (Norman Reedus) all'interno del mondo di gioco, che ricordiamo essere ambientato principalmente in un'America distopica, divisa in due dimensioni legate a stretto giro con i concetti di vita, morte e corpo.

Death Stranding: Briefing

Il filmato si apre con Sam che viene convocato da Die-Hardman (Tommy Earl Jenkins) e da Amelie (Lindsay Wagner). Quest'ultima è l'attuale Presidente di ciò che rimane degli Stati Uniti, essendo stata insignita di tale obbligo dopo che la madre (sempre interpretata da Lindsay Wagner) è morta a seguito di una malattia. Di questo avevamo già qualche avvisaglia per via dei filmati rilasciati in precedenza, dove abbiamo visto la madre di Amelie chiedere proprio a Sam di darle una mano nel rimettere insieme i pezzi del paese a stelle e strisce nel nome dell’organizzazione Bridges.

Tale favore sembra non essere mai stato completato, visto che nel briefing viene chiesto a Sam di fare esattamente la stessa cosa ma in una condizione più urgente. Veniamo infatti a sapere che Amelie è stata rapita durante un viaggio ufficiale nel tentativo di portare a termine l’unificazione volontaria del paese. Questo è successo nei 10 anni in cui Sam e Amelie non si sono più visti, cosa che fa dire a Sam “non sei invecchiata per niente”. Alche Amelie risponde che “quel corpo è rimasto su quella spiaggia”, facendoci intuire che il suo stato fisico sia in qualche modo collegato al mondo degli Arenati. Inoltre, in quei 10 anni, Die-Hardman sembra aver preso il posto della donna come esecutivo.

I rapitori sono il gruppo separatista Homo Demens: una sorta di cellula terroristica che non teme gli effetti della calamità, ma anzi li abbraccia e ritiene che le sue conseguenze sul mondo abbiano creato un ecosistema talmente in un perfetto equilibrio da non volere che qualcuno tenti di rimettere insieme i pezzi del mondo passato. Per quanto possano apparire folli, hanno permesso ad Amelie di poter comunicare con l'esterno e i suoi soci, proiettandosi olograficamente da Edge Knot City nella stanza che al momento ospitava Sam. Inoltre veniamo a sapere da Amelie che Higgs (Troy Baker) non è un vero e proprio leader del movimento, piuttosto è un forte rappresentante dell’ideologia a loro legata, votata unicamente a un’unione forzata sotto la loro egida.

Il compito di Sam, oltre a riattivare il sistema di collegamento tra i vari avamposti, è quindi seguire le tracce del convoglio su cui viaggiava la Presidente e riuscire a soccorrerla il prima possibile. Per farlo dovrà riattivare e utilizzare il network Chiral e sfruttare il suo Q-pid (la collana che vediamo utilizzata nel gameplay Ludens Fan) per collegarsi alle varie informazioni utili alla geolocalizzazione della connessione.

Sam, fin dai primi attimi di Death Stranding, appare abbastanza deciso a declinare l'incarico e, con un'uscita irata da parte del protagonista, così sembra essere fino alla fine del video, lasciandoci intendere che ci sarà un qualche altro evento che prima o poi lo porterà ad accettare la missione. Per quanto Briefing sia un breve filmato estrapolato da quello che si suppone essere l'inizio del gioco, rivela comunque diversi retroscena e dettagli su cui è interessante fermarsi a riflettere.

Considerazioni

La prima osservazione che si può fare, osservando il rifiuto di Sam e tenendo in considerazione i filmati passati su lui, Amelie e la Madre, è che tra i tre sia successo qualcosa di spiacevole, possibilmente relativo a una plausibile relazione tra Sam e Amelie. Non è da escludere che i due fossero una coppia molto impegnata, magari vicini all'idea di sposarsi o avere figli. Questo giustificherebbe in parte il modo in cui Sam viene spesso associato a comportamenti molto paterni o affettuosi nei confronti del suo BB, tanto che viene ammonito da Deadman proprio sul fatto di non affezionarsi a un mero strumento. Se poi si tiene a mente il rapporto speciale con Bridget, è una possibilità non da escludere.

Fuori dal reame della speculazione intima, è ormai chiaro che Sam abbia avuto in qualche modo una posizione di rilievo nella struttura governativa americana antecedente/contemporanea al Cataclisma. Se fosse altrimenti, non si spiegherebbe l'estrema fiducia riposta in lui. Sicuramente, come Higgs, potrebbero esserci collegamenti con quella che è Bridges 1 e le unità create dopo l’arrivo dell’esplosione.

Rimanendo sempre sul lato governativo di Death Stranding, è importante sottolineare che Amelie viene chiamata da Die-Hardman come Samantha America Strand, un nome molto particolare e che contiene diversi riferimenti al tema centrale del gioco. Considerando che parliamo di Kojima e del suo design, non è un elemento da far passare in sordina, soprattutto se la stessa attrice interpreta due ruoli ben precisi.

Interessante anche sottolineare la natura di Homo Demens come movimento più religioso che politico o militare. Higgs infatti è come una sorta di santone e non un vero e proprio leader, in quanto ciò che conta all’interno delle azioni di questa cellula sembra essere una diffusione di una supposta verità riguardo il Cataclisma e i suoi effetti. Se fosse un vero e proprio sistema terrorista, sarebbe alquanto improbabile permettere al capo della fazione nemica di ordire piani per farsi venire a salvare, così come trasmettere mappe o altre informazioni utili a localizzare la posizione della sua “prigionia”. A maggior ragione se le manette che vediamo spesso rappresentate nel gioco non sono obbligatorie, ma volontarie.

Il Briefing ci lancia quindi un piccolo assaggio di quello che potrebbe apparire durante il Tokyo Game Show, appuntamento al quale non si può mancare soprattutto considerando che il gioco è in dirittura d’arrivo l’8 novembre.

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