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a cura di Matteo Lusso

I puzzle game, quei videogiochi basati sulla risoluzione di rompicapi, sono molto diffusi, soprattutto nella loro declinazione platform 2D, dove il giocatore deve superare le sfide poste dagli sviluppatori per poter avanzare. Degrees of Separation è proprio questo, se non fosse per due protagonisti separati da un'invalicabile linea di confine che separa i loro universi. La divisione dei due mondi, facce diverse della stessa medaglia, è infatti l'elemento portante di un gameplay curioso e insolito.

Ember e Rime sono una ragazza e un ragazzo che, attirati da una forza misteriosa finiscono per incontrarsi: ognuno di loro vive in una versione diversa dello stesso luogo. La prima rappresenta il fuoco e il calore, mentre la seconda il ghiaccio e il freddo. La linea che separa queste due realtà è labile e si sposta insieme ai due, dando origine a delle meccaniche semplici ma al tempo stesso piuttosto impegnative.

Due mondi  in uno

Per poter superare gli ostacoli che gli si parano davanti, devono muoversi quasi all'unisono e sfruttare gli elementi ambientali da cui sono circondati. Ad esempio, al passaggio di Rime l'acqua si può congelare permettendogli di avanzare, ma avrà sempre bisogno di Ember e della propria "versione del mondo" per far sì che il calore faccia sollevare una piattaforma, così che entrambi possano continuare il loro viaggio. Pad alla mano, è stato davvero intuitivo superare i primi blocchi e ostacoli, ma la difficoltà cresceva sempre più.

Bisogna infatti spremere le meningi e, soprattutto da soli, non è sempre facile controllare a turno entrambi i personaggi: questa limitazione rende però i puzzle ambientali piuttosto meccanici da risolvere, basta infatti posizionare i due come fossero pedine. Naturalmente in questa anteprima non abbiamo avuto modo di terminare il gioco ma solo di averne un assaggio. In ogni caso, è anche presente il multigiocatore online e offline per due giocatori che, a nostro avviso, diventerà la modalità di gioco preponderante e maggiormente soddisfacente.

Abbiamo comunque avuto modo di scoprire l'evoluzione dei personaggi con nuove capacità in grado di rendere il gameplay più stimolante e pure un pizzico più frustrante. Sono solo considerazioni iniziali ma se la curva di difficoltà continuerà a crescere ma mano che l'avventura prosegue, Degrees of Separation potrebbe intrattenere a lungo senza scadere nella troppa ripetitività. Non possiamo ancora esprimerci per quanto riguarda la trama, poiché, a parte l'incipit narrativo che dà il via alla vicenda, abbiamo scoperto ben poco del legame fra i due personaggi. Tuttavia, la collaborazione dello scrittore Chris Avellone, ben noto in ambito videoludico, ci fa ben sperare sulla qualità finale.

Possiamo comunque già affermare che l'estetica è squisita ed è fantastico vedere il mondo che cambia al semplice passaggio dei due protagonisti, con una perfetta dicotomia fra caldo e freddo, rosso e blu, estate e inverno. L'ottima qualità dei disegni si traduce quindi in una grafica bidimensionale estremamente piacevole e godibile, a cui si affianca una fluidità invidiabile. I movimenti dei personaggi sono infatti precisi e, esclusa l'intrinseca difficoltà dei livelli, non abbiamo avuto problemi a controllarli entrambi anche giocando da soli. L'intelligenza artificiale è infatti in grado di far seguire il personaggio che controlliamo dal secondo e solo in rari casi abbiamo dovuto agire manualmente perché incastrato.

Degrees of Separation pare quindi un buon gioco e questa prima prova ci ha lasciato estremamente convinti sulla bontà del titolo. Non ci resta quindi che attendere la pubblicazione finale prevista per il prossimo 14 febbraio su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Swtich e scoprire quali sorprese ci riserva l'avventura completa.

Degrees of Separation è acquistabile per PC attraverso la piattaforma Steam.