Demon Slayer: The Hinokami Chronicles | Recensione della versione Switch

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles giunge finalmente su Switch, ma come si comporterà sulla console ibrida?

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a cura di Lorenzo Ardeni

Se ci pensiamo bene, Nintendo Switch è una console unica nel suo genere: le sue prestazioni non possono di certo essere comparate a quelle di PS4 e Xbox One, così come sono imparagonabili a quelle delle più attuali PS5 e Xbox Series X. Tuttavia, la piattaforma è stata, in questi cinque anni dal rilascio, sempre riempita con un’interessante dose di porting dalle precedenti generazioni, e Demon Slayer: The Hinokami Chronicles è l'ultimo di questi.

La reale peculiarità di Switch è la sua capacità di poter accontentare un po’ tutti a modo suo, laddove gli sviluppatori dei più importanti franchise multipiattaforma ricercano costantemente il giusto compromesso per rendere apprezzabili le loro produzioni su di essa. Le limitazioni c’erano e le difficoltà anche, motivo per cui molti giochi venivano pubblicati prima sulle console di Sony e Microsoft, e solo in un secondo tempo anche su Switch. In ogni caso, sempre più sviluppatori ed editori mostravano il loro interesse per l’ibrida giapponese, e SEGA è sempre stata tra questi.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles è uno degli infiniti titoli pubblicati prima su tutte le piattaforme e successivamente su Switch. L’opera, pubblicata nientemeno dal colosso giapponese SEGA e sviluppato da CyberConnect2, era stata recepita con una buona nota di positività sia dalla stampa specializzata che dai giocatori, fino a giungere agli appassionati della serie di Koyoharu Gotōge. A pochi giorni dal rilascio ufficiale, noi abbiamo avuto l’occasione di giocarlo a fondo per poterlo testare sulla console meno performante, scoprendo delle prestazioni abbastanza sorprendenti.

Di fatti, non staremo qui a raccontarvi che Demon Slayer: The Hinokami Chronicles è un action di tutto rispetto dalla rispettatissima componente narrativa, e un “elemento esplorativo” che fa il possibile per intrattenere, fallendo però quasi sempre. Per quello, trovate già la nostra recensione che approfondisce l’analisi del gameplay, del comparto grafico, dell’impianto narrativo, sonoro e molto altro. In questo caso, crediamo che per effettuare una corretta analisi del titolo in funzione del suo approdo sulla console ibrida è necessario tenere in considerazione fattori essenziali come la risoluzione, il frame rate, la velocità dei caricamenti, la qualità delle texture o anche il peso sulle nostre ormai piene memorie di archiviazione.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles, un piccolo spettacolo visivo

Nonostante non siano state rivelate informazioni ufficiali in merito a risoluzione e frame rate, dalla nostra prova abbiamo constatato come Demon Slayer: The Hinokami Chronicles dovrebbe aggirarsi attorno ai 720p in modalità portatile e 1080p con la console nel dock, giustificando quindi un frame rate che rimane sorprendentemente stabile sui 30 FPS. Parliamo di numeri discreti su cui purtroppo non possiamo avere ancora una conferma, ma se la risoluzione reale in modalità TV dovesse raggiungere un massimo di 720p resteremmo davvero basiti.

Il motivo è che Demon Slayer: The Hinokami Chronicles, così come faceva sulle piattaforme su cui è già stato rilasciato, è ancora oggi uno spettacolo piuttosto raro per gli occhi dei videogiocatori. Gli effetti visivi e la resa grafica seguono la direzione artistica che rende l’anime unico nel suo genere, e sono senza dubbio il più grande pregio del porting. Quasi ogni singola scena su schermo, che sia di gameplay o di pura narrazione, è costantemente abbellita dalla fantastica scelta di muovere il comparto grafico verso il cel-shading, tecnica che, se trattata con cura, può offrire risultati impressionanti. Combattere i demoni e assistere ai lunghi filmati animati su una Nintendo Switch Modello OLED ha un fascino davvero unico.

Dopotutto, siamo onesti, nel processo di porting del titolo sulla console Nintendo non sono stati fatti alcuni miglioramenti grafici. Pensandoci, anzi, non sono stati fatti cambiamenti di nessun tipo: se vi aspettavate qualche contenuto aggiuntivo o anche la più piccola novità purtroppo abbiamo brutte notizie per voi, perché Demon Slayer: The Hinokami Chronicles su Switch non introduce assolutamente nulla di nuovo su Nintendo Switch.

Un porting che non fa più del dovuto

Dobbiamo ammettere tristemente che la versione Switch non ha nulla da offrire rispetto le altre e che non è neanche possibile giocare in multiplayer offline utilizzando un solo Joy-Con a persona. Sotto questo punto di vista, CyberConnect2 non si è sforzata più di tanto e ci dispiace dover trovare una limitazione del genere su una console che ha come motivo di esistenza il multiplayer locale con un Joy-Con a testa.

Del resto, riconosciamo anche che il lavoro di adattamento che Demon Slayer: The Hinokami Chronicles porta sulle spalle non è affatto da poco. Al contrario, siamo convinti che quanto fatto dal team di sviluppo sia davvero un grande traguardo, dato che è riuscito a raggiungere il giusto compromesso per non portare sulle console dei giocatori un titolo pieno di problemi tecnici. 

Se compariamo Demon Slayer: The Hinokami Chronicles ad altri titoli che hanno subito lo stesso processo di adattamento, non possiamo far finta di non notare quanto i caricamenti siano rapidi o come il peso dell’intero gioco sia di appena 9 GB. Complici di tale obiettivo sono forse delle texture dalla qualità inferiore, sebbene non sia un difetto che può colpire subito all’occhio. Ciò che è certo, è che CyberConnect2 ha impiegato questi otto mesi dal rilascio originale per perfezionare il comparto tecnico su Nintendo Switch, e l’attesa ne è sicuramente valsa la pena.