Denuvo: stiamo vincendo la guerra contro la pirateria

Il AD di Denuvo parla della pirateria e di come, dalla giusta prospettiva, l'azienda stia vincendo questa battaglia.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Denuvo, la tecnologia sviluppata da Denuvo Software Solutions, è ancora, a detta degli sviluppatori, un passo avanti agli hacker, nonostante qualche recente tentennamento.

In un'intervista a MCVUK Reinhard Blaukovitsch, amministratore delegato della compagnia, ha dichiarato che Denuvo è ancora in vantaggio nella guerra contro la pirateria, e che bisogna mantenere la prospettiva giusta sulle cose. Nessun software anti-pirateria è infatti esente da falle.

denuvo

La tecnologia anti-tampering creata da Denuvo, e utilizzata in titoli quali Just Cause 3, Lords of the Fallen, FIFA e Tomb Raider, rende molto difficile modificare il software protetto e sembra aver dato un duro colpo ai pirati informatici. Sul forum 3DM dedicato al cracking, addirittura a gennaio si vociferava che in due anni i titoli piratati sarebbero spariti del tutto.

Invece, a luglio, la protezione di Tomb Raider è stata aggirata e un mese dopo il titolo è stato definitivamente crackato, così come l'indie Playdead, solamente sei settimane dopo il debutto.

"Non esistono protezioni impenetrabili. È quello che diciamo ad ogni cliente in modo da gestirne le aspettative. Il nostro obiettivo è quello di evitare la pirateria alla pubblicazione dei titoli. Vogliamo garantire una finestra sicura, in modo da consentire le vendite".

playdead

"La pirateria è sempre esistita su PC. I giochi sono sempre stati craccati e se non si usa nessun tipo di protezione, il crack arriverà ancor prima della pubblicazione". Queste le parole dell'amministratore delegato di Denuvo.

Per alcuni sviluppatori la soluzione alla pirateria non sarebbe da ricercare in software di protezione, ma in migliori politiche dei prezzi, come ad esempio per The Witcher 3, pubblicato senza protezioni anti cracking.

"La procedura, dopo che un titolo è stato craccato, è sempre la stessa." continua Blaukovitsch, "Analizziamo com'è stato creato il crack e aggiorniamo la nostra protezione. È come giocare al gatto e al topo." Grazie a svariate tecniche per evitare il debugging e il reverse engineering, Denuvo continua a offrire comunque un livello di protezione difficilmente raggiungibile in passato.

L'idea di utilizzare misure diverse per prevenire la pirateria, quali ad esempio la richiesta di una connessione a internet per giocare, possono risultare efficaci, ma non sempre riescono a garantire un'esperienza di gioco soddisfacente a chi acquista legalmente i titoli.

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Dicono sia più facile fare questo, che craccare Denuvo

"Gli editori utilizzano ancora la tecnologia per la protezione dei diritti digitali, sia su Steam, Uplay o Origin. Noi non interferiamo con il DRM che scelgono di usare. Qualunque sia la loro scelta, noi possiamo aiutare le aziende ad'allungare il periodo di tempo senza crack".

L'intervista si conclude con l'idea che Denuvo possa spingersi oltre la protezione dei videogiochi. "Stiamo considerando di offrire i nostri servizi al di fuori dell'industria videoludica. Ci sono altri software che potrebbero richiedere l'utilizzo della tecnologia anti-tampering e noi vogliamo espanderci in questsa direzione". Che ne pensate? Vinceranno le guardie o i ladri?