DirectX 10 fuori da Windows XP, una catastrofe per gli RPG

Brad Wardell, amministratore delegato di Stardock, ha affermato che l'assenza delle DirectX 10 in Windows XP ha frenato la creatività degli sviluppatori di RPG strategici a turni. Un altro problema sono stati i 32 bit. Fortunatamente la situazione è in via di miglioramento.

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a cura di Manolo De Agostini

La scelta di Microsoft di non integrare le DirectX 10 in Windows XP si è rivelata catastrofica per l'evoluzione dei videogiochi di strategia (o meglio, RPG strategici a turni). A dirlo è Brad Wardell, amministratore delegato di Stardock, realtà che realizza software come Star8, che restituisce il menu Start a Windows 8, e in ambito giochi è autrice di alcuni titoli tra cui Fallen Enchantress.

L'interessante - e sicuramente controverso - parere si può leggere in questo documento, chiamato "Customer Report for 2012". Wardell spiega infatti che negli ultimi anni, malgrado il mondo dei giochi di strategia abbia assistito all'arrivo di alcuni grandi titoli, "l'innovazione si sta riducendo. Non è il risultato di una carenza nel game design o di inventiva. Il problema deriva da una catastrofica decisione presa da Microsoft: non offrire le DirectX 10 agli utenti di Windows XP". L'amministratore delegato di Stardock afferma anche che "a corollario di questo, Microsoft continua a vendere versioni a 32 bit di Windows ben dopo che l'hardware ha smesso di essere nativamente a 32 bit, frenando immensamente lo sviluppo di giochi per PC".

Insomma, gli sviluppatori sono stati costretti ad avere a che fare con queste limitazioni, ragionando in termini di DirectX 9 e 2 GB di memoria. "Questo non ha danneggiato gli sparatutto in prima persona", spiega Wardell, "ma è stato letale per gli altri 10 generi. La prossima volta che giocate a un RPG (strategici a turni, ndr) in prima persona senza un gruppo di alleati (party, ndr), potete incolpare principalmente le DirectX 9 e i 2 GB di memoria".

Fortunatamente le cose però stanno per cambiare grazie alle DirectX 11 più flessibili e potenti e alla possibilità di usare piùcore. Secondo il boss di Stardockm infatti, in quasi tutti i giochi la simulazione avviene sfruttando un thread per ogni core. "E con i 64 bit possiamo inserire molte più cose in memoria".

"Ci sono intere categorie di videogiochi in attesa di essere realizzati che richiedono questo tipo di passi avanti. Per fortuna, dopo un'attesa lunga dieci anni, ci stiamo avvicinando ad avere una massa critica. I giorni dei giochi che supportano i sistemi operativi a 32 bit stanno fortunatamente per finire e le DirectX 10 sono ormai un requisito minimo".

Chi pensa che quest'uomo abbia sia profondamente in errore scagli la prima pietra. Certo non si può dire che tutta la colpa per la mancanza d'innovazione nel genere sia da imputare alle problematiche tecniche, ma certamente le decisioni di Microsoft hanno stabilito dei paletti oltre cui i team di sviluppo non sono potuti andare, limitando quindi la portata di alcuni titoli.

Gli RPG strategici a turni, ancora oggi decisamente più diffusi su PC che su console, avrebbero forse davvero goduto della presenza delle DX10 su Windows XP e di maggiore RAM supportata. Per gli altri generi probabilmente non sarebbe cambiato nulla, poiché lo sviluppo multi-piattaforma avrebbe comunque "castrato" le idee creative degli sviluppatori.

Inutile comunque piangere sul latte versato, il passato è passato. Osservando le ultime statistiche di Steam scopriamo che meno del 9 percento dei videogiocatori usa ancora Windows XP, non pochi, ma sul fronte dei 32 bit, altro grande problema, la diffusione è ancora più alta, complessivamente ben oltre il 15% se prendiamo in considerazione più sistemi operativi. La quota è certamente in calo, e continuerà a scendere, ma per eliminare totalmente quel "problema" l'unica soluzione è aspettare che Microsoft pensioni definitivamente le versioni a 32 bit di Windows. Chissà quando accadrà.