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Disaster Report 4: Summer Memories | Recensione

Disaster Report 4: Summer Memories torna in vita dopo 11 anni nella prima conversione occidentale, la quale però non è tutta rose e fiori.

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a cura di Alessandro Palladino

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La serie di Disaster Report è una di quelle che difficilmente avrete sentito nominare, specialmente perché nella localizzazione dei pochi capitoli disponibili in occidente il nome fu cambiato totalmente. Mentre in Giappone rimaneva la nomenclatura Zettai Zetsumei Toshi (La Città Disperata), in occidente il titolo fu spesso soggetto a libere traduzioni, passando da SOS: The Final Escape a Raw Danger a Disaster Report. In qualsiasi modo preferiate chiamarlo, questa serie di survival game ambientati in scenari giapponesi ha avuto un grosso seguito in patria, al pari di altri marchi di nicchia orientaleggianti come Earth Defense Force.

La fama di Disaster Report è dovuta al modo in cui mette i giocatori in panni di semplici civili coinvolti in cataclismi come terremoti e inondazioni, dovendo cercare di sopravvivere a fenomeni straordinari che il Giappone conosce fin troppo bene. Per un cattivo scherzo della sorte, la produzione del quarto capitolo della serie fu interrotta per 11 anni proprio a causa del terremoto di Tohoku e per tanti anni sembrava che non ci fosse davvero speranza di vedere Disaster Report 4, soprattutto perché Irem aveva cessato la propria attività interamente.

Ma poi arrivò lo studio fondato da Kazuma Kujo (il creatore di Zettai Zetsumei Toshi), Granzella, e il suo City Shrouded in Shadows - lo spin-off della saga basato su attacchi di kaiju come Godzilla o mecha famosi come Evangelion – e la situazione cambiò, il franchise sembrava essere tornato in vita e Disaster Report 4 venne finalmente annunciato nel suo grande ritorno. Pubblicato nel 2018 in Giappone, Disaster Report 4: Summer Memories è finalmente in arrivo in occidente ad aprile e siamo qui per raccontarvi la storia di questo travagliato progetto, il cui risultato ci è stato fatto provare nientemeno che su Nintendo Switch. Purtroppo però, il nostro resoconto è alquanto… disastroso.

La giornata del terremoto

Quando si parla di terremoto e Giappone, l’argomento è abbastanza sensibile considerando come il paese storicamente abbia un’area sismica davvero importante, così tanto influente da aver prodotto negli anni diversi show, libri e opere che parlano proprio dell’ipotesi catastrofe. Per fare un esempio dal mondo dell’animazione, Tokyo Magnitude 9.0 mostra esattamente quello che il nome suggerisce, raccontandoci come una coppia di bambini e una donna tentino di tornare alla propria normalità dopo essere stati colpiti nel bel mezzo della metropoli.

Disaster Report 4, al contrario dei suoi predecessori, prende le stesse premesse realistiche di cui sopra, calandoci in un protagonista – per la prima volta totalmente personalizzabile - che si è recato in città proprio quando è scoppiato un terremoto devastante. Non c’è quindi la storia di un’isola particolare con una sottotrama alla The Departed, non ci sono neanche mostri e bizzarrie troppo spinte: Granzella ha puntato tutto sul realismo, cercando di dimostrare come lo spaccato umano abbia un puro potenziale da tirare fuori. Non a caso Disaster Report 4: Summer Memories è anche uno sforzo collettivo coordinato con le forze dell’ordine e dei pompieri locali, i quali hanno prestato le loro conoscenze/materiali per creare un’enciclopedia in-game piena di “cosa fare” quando c’è un terremoto o un’inondazione.

Ci ritroviamo quindi colpiti da un sisma imponente che ha fatto collassare la città mentre, per nostra scelta, stavamo andando a un colloquio di lavoro. Una volta usciti dall’autobus ribaltato, il gioco non propone obiettivi o missioni di alcun genere, se non il compito di sopravvivere e uscire dalla città per tornare alla propria sicurezza (o no, a seconda della vostra indole). Ogni aspetto del viaggio, a parte la progressione obbligata su un binario prestabilito, dipenderà dalla moralità che vorrete adottare interagendo con altri sopravvissuti sparsi per le strade.

Qui Disaster Report 4 mostra il suo meglio, regalando un cast ricchissimo e che tutto sommato raccoglie sia la bizzarria che l’ordinarietà tipica di questo nome, forte di un character design ben mercato sia nell’estetica che nella caratterizzazione della personalità. Il passaggio alla nuova generazione ha infatti favorito Granzella, che da City Shrouded in Shadows sfrutta il più possibile l’Unreal Engine per ricreare una città credibile e tutti i vari attori che potrebbero esserci in essa, aggiungendo però sempre quel pizzico di originalità della tradizione umoristica di Zettai Zetsumei Toshi.

Sebbene la premessa reale sia infatti sempre presente, il modo in cui alcuni eventi o personaggi vengono descritti si rifà sempre a quella comicità assurda del Giappone, la stessa che bene o male ha contraddistinto gli altri Disaster Report. Non sarà inusuale incontrare truffatori che si fingono commessi, morti drammatiche per nessun motivo al mondo e strane conversazioni uscite fuori da uno degli anime più cheesy sulla terra. Ma è questo il bello di Disaster Report: mischiare la “presa in giro” con la serietà del dramma in cambi che è impossibile da percepire nelle scene, un tira e molla unico che fa da marchio di fabbrica per la genialità di Kazuma Kujo al pari dell’eccentricità di Kojima, ma in chiave semi-trash.

Tale spirito è forse l’unica cosa che si può davvero salvare di Disaster Report 4: Summer Memories, ben riuscito nella sua alchimia scandita da momenti genuinamente coinvolgenti tra le rovine di una credibile metropoli giapponese e le note di alcune canzoni piene di sentimento. L’impegno sulla colonna sonora (e il doppiaggio) è papabile, così tanto da poter tranquillamente dire che la metà dello charme del nuovo titolo di Granzella nasce dalla qualità delle sue musiche, capaci di dare spessore perfino alla caratterizzazione del nostro alter-ego personale.

Disaster Report

Salvando il salvabile delle belle scene e dell’animo tipico del marchio ormai decennale, Disaster Report 4: Summer Memories è un cataclisma a cui è stato davvero difficile sopravvivere su Nintendo Switch. Fin dai primi momenti di gioco si è infatti dimostrato altamente instabile, con cali di framerate così frequenti da peggiorare la già precaria gestione della telecamera, rendendo navigare tra le macerie un compito ben più tosto dello scovare le varie sequenze per finire il livello.

Se tutto questo era comunque tollerabile nelle scene iniziali, dopo aver superato la “stazione” i cali si fanno così gravi da rallentare perfino il movimento quasi del tutto, a prescindere che si giochi in modalità portatile o docked. Abbiamo potuto però constatare che la situazione su PlayStation 4 sia decisamente migliore di quanto da noi sperimentato, tuttavia essendo la versione in oggetto quella per la console Nintendo non possiamo esimerci da trovare pessima la conversione portatile del nuovo Disaster Report, già resa di per sé difficile se si considera quanti elementi su schermo siano sempre presenti.

I problemi però non si fermano certo alla resa tecnica, anzi sono più o meno strutturali nelle scelte legate al gameplay e al suo design. Come anticipato prima, i vari livelli sono composti da zone esplorabili in cui bisogna completare determinati passi per riuscire ad arrivare all’area successiva, con variazioni più o meno significative a seconda di alcune scelte particolari. Per quanto ci sia una certa libertà nel decidere la caratura morale dell’eroe, con diversi esiti a seconda dell’indole dominante, la progressione è univoca e perciò dovrete necessariamente eseguire certe azioni per far sì che il mondo di gioco prosegua la sua corsa. Disaster Report 4 è, in sostanza, una lunga serie di enigmi ambientali e prove da superare, ma che manca completamente il bersaglio nella loro realizzazione.

Mentre nei primi momenti il modo per continuare l’avventura era incentrato in alcune azioni sensate, mano a mano che si va avanti ciò che si deve fare per arrivare al quadro successivo va ben oltre il razionale per sfociare nell’onestissimo fastidio, specialmente se l’incomprensibilità è accompagnata da una frame rate ridotto a pezzi. Per fare un esempio concreto, a un certo punto vi ritroverete in un’area allagata da navigare con un gommone in cui l’obiettivo principale è legato ad alcuni blocchi di appartamenti ormai allagati.

Un ostacolo si presenterà poco prima della possibilità di raggiungere la prossima sezione di gioco e al fine di eliminarlo vi verrà chiesto di fabbricare una lunga corda trovando alcuni oggetti negli appartamenti circostanti, in modo da calarla dal tetto del complesso. Dopo aver superato tutta una serie di lente sezioni in cui vi sposterete precariamente di balcone in balcone, arriverete da un tizio che vi dirà “Ehy quello che hai raccolto non ti basta! Perché non vai da un mio amico che ha una corda da arrampicata?” Sapete dov’è questo amico? In un altro edificio, raggiungibile solamente dopo esservi rifatti tutta la strada con tutte le sezioni lente, aver preso il gommone e remare fino a lì.

Questa è solamente una delle tante situazioni al limite della sanità mentale che Disaster Report 4 vi mette sottomano, nel nostro caso quasi intollerabili per via dei problemi tecnici della versione alla mano. La telecamera poi non gestisce bene i piccoli spazi chiusi, i comandi sono molto legnosi e alcuni oggetti interattivi, specialmente quelli da scalare, alle volte non funzionano come dovrebbero. Da un lato, è innegabile che si sia fatto molto per migliorare il meccanismo di sopravvivenza – ora più comodo da seguire e con l’aggiunta del parametro d’igene – e la personalizzazione del proprio avatar con molti costumi, ma si tratta di dettagli apprezzabili completamente oscurati dalle problematiche più evidenti.

Ed è davvero un peccato vedere Disaster Report 4: Summer Memories arrivare in occidente in questo stato, specialmente perché si tratta di un riscatto non indifferente da parte di Granzella e della tragedia a cui è collegato lo sviluppo del titolo. Si vede che c’è stato un impegno notevole nel far passare il gioco dalla nascita su PS3 a quella su PS4, ambendo a essere il Disaster Report da far fare il salto di qualità al marchio. Lo si percepisce quando le inquadrature si spostano in periferie commerciali distrutte con persone in cerca di conforto nelle strade e lo si prova quando il protagonista riflette su sé stesso attraverso le nostre scelte o il rapporto con chi lo accompagna di volta in volta. Si potrebbe ridere, piangere e riflettere con tutta la passione che il nuovo studio di Kazuma Kujo ha davvero messo nella creazione di Disaster Report 4. Purtroppo però, l’esecuzione – almeno su Nintendo Switch – è la perfetta metafora del cataclisma da superare.

Voto Recensione di Disaster Report 4: Summer Memories - Nintendo Switch


5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Cast variegato e ben reso

  • - Personalizzazione morale e fisica del proprio avatar

  • - Colonna sonora coinvolgente

  • - Serietà e comicità fusi nello stile tipico di Disaster Report

Contro

  • - Prestazioni su Nintendo Switch pessime

  • - Level design problematico

  • - Percorsi eccessivamente univoci

  • - Chiarezza quasi assente in determinati livelli

Commento

Al netto della gioia di rivedere la serie, Disaster Report 4: Summer Memories soffre tantissimo del suo travagliato sviluppo, nonostante ci siano chiari segnali di miglioramento su molti fronti. La creazione del proprio avatar e le tantissime scelte a cui si è sottoposti in ogni livello, accompagnati da musiche eccezionali, avrebbero reso il potenziale di questo Disaster Report uno dei migliori in assoluto, nonché un grande attestato della voglia di Granzella di ricominciare un percorso interrotto bruscamente. La realtà però è che sul lato tecnico e del level design ci sono tantissimi problemi, amplificati del doppio su Nintendo Switch per via di una stabilità quasi del tutto assente. Una vera occasione mancata per Zettai Zetsumei Toshi e il suo avvicinamento occidentale, tramutatosi nella stessa catastrofe da cui si dovrebbe sfuggire.

Informazioni sul prodotto

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Disaster Report 4: Summer Memories - Nintendo Switch