Disco Elysium: pare che i problemi interni si siano appena risolti

Sembra proprio che la diatriba interna allo studio di Disco Elysium sia finalmente giunta al suo termine, con una svolta finale.

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a cura di Nicholas Massa

Sembra proprio che la diatriba interna tra gli sviluppatori di Disco Elysium e la nuova proprietà di Studio ZA/UM stia per concludersi una volta per tutte. In base a quanto recentemente riportato da thegamer.com, Kaur Kender avrebbe ritirato la causa contro gli attuali proprietari di questo studio, a seguito della restituzione dei fondi che secondo lui sono stati precedentemente presi con la frode.

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Negli scorsi giorni e mesi si è parlato tantissimo di questa situazione e delle svolte tragicomiche che ha assunto mano a mano, con accuse e atti sempre più pesanti da ambo le parti. Circa due mesi fa è stato reso noto che Robert Kurvitz (lead designer di Disco Elysium), Aleksander Rostov (art director) e Helen Hindpere (head writer) avevano lasciato lo studio Studio ZA/UM. Nello stesso periodo ZA/UM era stata acquistata da Tütreke OU, compagnia alla cui guida troviamo Ilmar Kompus, all’epoca nuovo CEO dello studio. 

La sua nuova leadership aveva quindi mosso le prime trasformazioni interne, tagliando fuori il gruppo al centro dei lavori di Disco Elysium, ricordandovi che già si era consolidata l’idea di un seguito diretto, forse proprio in corso d’opera. Successivamente Kurvitz, Rostov e Kaur Kender hanno deciso di farsi avanti, accusando la Tütreke OU e Kompus di aver rilevato una frode nel loro studio, finanziata con dei soldi che non appartenevano loro, ma bensì “agli azionisti che sarebbero dovuti andare alla realizzazione del sequel di Disco Elysium”.

La risposta di Kompus non è tardata ad arrivare, accusandoli di creare un ambiente di lavoro tossico all’intento dello studio ZA/UM. Tutto si sarebbe quindi risolto in una causa fissata per il 28 novembre, evento che al momento sembra essere saltato del tutto, in base a quanto riportato da Eesti Ekspress, a seguito della restituzione dei “soldi incriminati” allo Studio ZA/UM e Kurvitz/Kender.

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