Dragon Age Inquisition, BioWare punta sulla libertà d'azione

BioWare ha mostrato numerose caratteristiche di Dragon Age: Inquisition al PAX Prime. Le novità più grosse riguardano l'esplorazione, simile a The Witcher, e a un mondo di gioco grande come quello di Skyrim.

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a cura di Roberto Caccia

BioWare ha approfittato del PAX Prime 2013 per svelare nuovi dettagli su Dragon Age: Inquisition, il terzo capitolo della celebre saga di giochi di ruolo. La novità più grossa è sicuramente la presenza della visuale tattica, che dopo essere stata abbandonata nel deludente Dragon Age 2 fa il suo gradito ritorno.

Questa visuale permette di mettere in pausa i combattimenti e di osservare il campo di battaglia dall'alto, dando al giocatore il tempo necessario per organizzare al meglio le proprie mosse, gli spostamenti dei guerrieri, quali attacchi sferrare o abilità usare e così via.

Durante le normali fasi esplorative la visuale passerà invece alle spalle del giocatore, come nella maggior parte dei titoli d'azione in terza persona. Una caratteristica che sembra sposarsi bene con la scelta di adottare un sistema simile a quello di The Witcher per quanto riguardo l'esplorazione, cioè con una serie di grossi livelli collegati l'uno con l'altro.

Secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori l'esplorazione, praticamente assente nel secondo capitolo della saga, sarà proprio uno degli elementi più curati in Dragon Age: Inquisition. Basta pensare che l'area mostrata al Pax, chiamata Crestwood, è grande come l'intera mappa di gioco di Dragon Age 2. L'obbiettivo di BioWare è di creare un mondo di gioco con dimensioni simili a quelle di Skyrim, con qualche sorpresa.

Gli sviluppatori hanno infatti deciso d'introdurre la distruzione degli elementi ambientali per avere vantaggi tattici in battaglia. In una sequenza mostrata alla stampa si poteva assistere alla distruzione di un ponte per impedire il passaggio dei nemici. Un'idea che se ben implementata donerà ulteriore profondità agli scontri.

Inoltre, a conferma dell'attenzione posta dagli sviluppatori nei confronti dell'esplorazione, sarà possibile vagare in giro per i livelli cavalcando nobili destrieri in grado di velocizzare la propria andatura.

Le novità proseguono con la possibilità di scegliere chi far diventare il leader del proprio gruppo di eroi in qualsiasi momento, una nuova razza giocabile (i Qunari) e la mancanza della rigenerazione automatica della salute, per la gioia di chi preferisce questa soluzione tipica dei giochi di ruolo "vecchia scuola".

Segnaliamo inoltre l'assenza del level-scaling dei nemici, cioè quel sistema che regola la forza e le abilità di briganti, mostri e creature ostili in base al livello del giocatore. In questo modo ogni area avrà il proprio set di nemici a un livello prefissato, costringendo il giocatore a rinforzarsi adeguatamente nel caso di esplorazioni avventate.

Chi ha giocato ai primi due capitoli della saga ricorderà sicuramente la presenza dei campi base, zone sgombre dai nemici in cui si poteva parlare con i membri del gruppo di eroi, migliorare armature e riposarsi. BioWare ha confermato che Dragon Age: Inquisition non sfrutterà questo sistema a causa della diversa struttura del gioco, ma per ora gli sviluppatori han deciso di non mostrare le loro carte.

Ovviamente non potranno mancare le classiche scelte morali, le storie d'amore fra i vari eroi e un mondo di gioco reso con maggiore fedeltà grazie all'uso del motore Frostbite 3, anche se sulle console di questa generazione bisognerà scendere a qualche compromesso e fare i conti con villaggi meno popolati rispetto alla controparte per PC e console next gen.

Vi ricordiamo che Dragon Age: Inquisition uscirà su PC, PS3, PS4, Xbox 360 e Xbox One nel 2014. Riusciranno gli sviluppatori di BioWare a farsi perdonare dopo il passo falso di Dragon Age 2?