EA è davvero in cerca di acquirenti?

In un'industria che muta velocemente, quali sono i possibili motivi che porterebbero EA a essere acquisita?

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a cura di Alessandro Adinolfi

Il mondo dei videogiochi sta cambiando molto velocemente. Oltre alle nuove tecnologie, come lo streaming e i servizi in abbonamento, uno dei punti di svolta di questa industria sembrano essere le acquisizioni. Negli anni recenti, infatti, sempre più studi di sviluppo e publisher sono acquisiti da big del settore tecnologico e la prossima acquisizione potrebbe riguardare uno dei colossi di questa industria, ovvero EA. Secondo un report di Kotaku, infatti, il publisher e sviluppatore di Redwood sembrerebbe essere interessato a farsi comprare o fondersi con qualche player dell'intrattenimento (e non solo), ma è davvero così?

Come sempre, vi ricordiamo che le informazioni contenute in questo articolo sono solo ipotesi e voci di corridoio. Non è ancora certo che Electronic Arts decida di mettersi in vendita. Eventuali informazioni ufficiali arriveranno, come di consueto, dalle parti coinvolte.

Analizziamo i fatti. Secondo quanto riportato da Kotaku, il CEO di EA Andrew Wilson sono oramai diversi anni che tenta di far acquisire la società. I colleghi statunitensi hanno citato un report di Puck scritto da Dylan Beyers, giornalista che si occupa di media da tantissimo tempo. "Negli anni recenti, Wilson ha parlato con diverse realtà, tra cui Disney, Apple e Amazon", le parole scritte da Beyers, che cita fonti anonime e molto vicine. "Molte persone mi hanno detto che Wilson sta cercando da diverso tempo di vendere, andando alla ricerca di un deal molto simile a quello di Microsoft e Activision. Altre invece mi hanno parlato solamente di una fusione, che permetterebbe al CEO di rimanere in carica".

Ci sono un paio di fattori da considerare quando parliamo di EA e ovviamente di acquisizioni. Il primo riguarda la sostenibilità finanziaria: oramai il mondo dei videogiochi è un mondo costoso, che richiede a ogni singola entità investimenti consisenti per rimanere a galla e molto spesso il denaro viene racimolato da investitori che alla fine, se la società è quotata in borsa, diventa una scalata aggressiva con conseguente fusione o acquisto. Il secondo invece è relativo alla possibilità di espandere il mercato: una società come Disney, non molto prolifica nei videogiochi, potrebbe vedere l'acquisto di un player importante come un'occasione per entrare in un'industria decisamente forte e diventata, nel corso degli anni, più grande del cinema e della musica.

Electronic Arts è un vero e proprio colosso, che ha a disposizione una serie di IP di grande valore. Partiamo dai franchise sportivi: a Redwood vengono prodotti i giochi di simulazione sportiva più importanti, come Madden, NHL e FIFA. Senza poi dimenticarsi degli shooter come Apex Legends, i franchise di Titanfall e Battlefield e ovviamente la licenza di Star Wars. Il valore dietro la società guidata da Andrew Wilson dunque è davvero molto altro e un simile portfolio potrebbe far gola praticamente a qualsiasi colosso tech desideroso di entrare nel mondo dei videogiochi.

A differenza di vent'anni fa, l'industria del videogioco non è più costellata da micro realtà, tutt'altro. Una recente infografica diffusa su Reddit e che potete trovare poco più in alto mostra come dietro i grandi nomi ci siano parent company e veri e propri colossi con tantissimi studi di sviluppo, distributori, publisher e agenzie di comunicazione. Uno scenario che porterà, inevitabilmente, alla creazione di un mercato molto simile a quello delle grandi holding finanziarie. Ed è proprio in questo scenario il motivo per cui EA, pur essendo un vero e proprio colosso, potrebbe decidere di fare un passo in più e ottenere ancora più stabilità e soprattutto tranquillità in un'industria che muta velocemente e che non garantisce più la sicurezza di un tempo.

Ora però siamo curiosi di conoscere la vostra opinione: davvero il publisher di Apex Legends, dei giochi di Star Wars e dei titoli sportivi potrebbe farsi comprare? Condividete con noi i vostri pensieri lasciando un commento a questa notizia.