EA ha ragione: cancellare un videogioco è normale

La cancellazione di un videogioco non deve essere un tabù: parola di EA Motive e del suo boss, Patrick Klaus.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nel corso di un'intervista con Eurogamer Patrick Klaus, capo di EA Motive (la divisione di Electronic Arts che sta sviluppando Dead Space Remake e il nuovo gioco di Iron Man) ha deciso di prendere la palla al balzo e affrontare un argomento da molti ritenuto scomodo, ovvero la cancellazione dei videogiochi. Durante l'intervista, Klaus ha offerto un punto di vista decisamente condivisibile e che rasenta l'ovvio, ma che molto spesso pubblico e critica tendono a ignorare.

"Le cancellazioni non dovrebbero essere un tabù. Fanno parte del processo creativo", le parole di Klaus dichiarate in un'intervista con Eurogamer. Il riferimento, in questo caso, punta dritto a Gaia, un progetto creato all'interno di EA Motive che però non ha visto la luce. Descritto come un progetto decisamente ambizioso, che però è stato cancellato a causa dell'alto rischio commerciale. "Il livello di rischio a livello di vendite era troppo alto per uno studio decisamente giovane come il nostro", ha aggiunto Klaus. Un'opinione condivisibile, rafforzata poi da un'altra dichiarazione, decisamente forte. "Dovete considerare che abbiamo delle famiglie. Un prodotto deve avere una certa sostenibilità. E io preparo il team e ho una responsabilità su un rischio calcolato, che affronto con molta serietà".

Le ultime parole di Klaus ci fanno capire esattamente come questa industria funziona, che non è differente dal cinema o dal semplice mondo del commercio. Un progetto sbagliato può significare la fine di un team di sviluppo e con la fine del team di sviluppo è certo che tutto il personale si ritroverà senza stipendio, disoccupato e alla ricerca di un lavoro, che non necessariamente può sbucare fuori da un giorno all'altro.

Anche se questo ragionamento rasenta l'ovvio, diversi giocatori e un po' tutto il panorama di questa industria (composto da professionisti, pubblico, critica e semplici appassionati) tende spesso a sottovalutare come funzioni davvero lo sviluppo di un videogioco. Le parole di Klaus, in questo senso, ci riportano un po' con i piedi per terra: questo è un settore, che risponde alle regole globali non scritte del business e della finanza. Con il suo mondo colorato, in grado di trasportarci e farci vivere esperienze incredibili, ma sempre seguendo parametri ben precisi, come per esempio i fattori di rischio e l'ombra della disoccupazione.