Electronic Arts fa il bis: è l'azienda peggiore degli Stati Uniti

Per il secondo anno consecutivo Electronic Arts si aggiudica il titolo di peggiore compagnia degli Stati Uniti, assegnato dal sito web Consumerist. Battuti colossi del calibro di Bank of America e il gigante della telefonia AT&T.

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a cura di Roberto Caccia

Electronic Arts è la peggiore azienda statunitense. Ogni anno il sito web Consumerist organizza un sondaggio con i suoi lettori per cercare di capire quale sia la peggiore compagnia sul suolo statunitense e il gigante dei videogiochi ha avuto "l'onore" di conquistare il titolo per il secondo anno di fila, sbaragliando numerosi concorrenti illustri.

EA si aggiudica il secondo Golden Poo consecutivo, con tanto di ritocco "celebrativo" del logo aziendale 

L'azienda ha infatti un conto aperto con Bank of America, una delle banche più odiate dagli statunitensi dopo la crisi dei mutui del 2008 e abbonata al secondo posto per il terzo anno di fila. Anche nel 2012 infatti si è ripetuto il duello Bank of America contro EA, mentre nel 2011 la celebre banca si è dovuta arrendere a BP, responsabile del disastro ambientale avvenuto al largo delle coste del Golfo del Messico nel 2010.

Certo, ci sarebbe da chiedersi come mai un editore di videogiochi, considerati beni secondari, possa arrivare davanti a una delle principali responsabili dell'incertezza economica statunitense (e anche mondiale, di riflesso) ma non vogliamo perderci in analisi sociologiche. Dopotutto si tratta di un'iniziativa goliardica, o almeno questa è la nostra speranza, altrimenti non si spiegherebbe il "successone" di Electronic Arts, che ha stracciato Bank of America con il 77,53% dei voti (cliccate qui per vedere il tabellone completo con tutti i partecipanti).

Fra i principali errori imputati all'editore statunitense il sito web evidenzia l'incapacità di fornire un prodotto con le caratteristiche richieste dagli utenti, con l'esempio illustre di Mass Effect 3 e il recente SimCity. Un altro difetto di EA è la politica applicata ai prezzi. L'azienda sarebbe infatti colpevole di non voler fare concorrenza ad altri titoli con prezzi aggressivi, puntando solo sulla propria posizione di vantaggio nei giochi sportivi con le numerose licenze ufficiali. I consumatori non gradiscono nemmeno l'interesse dall'azienda per i giochi free-to-play, contestati per il loro meccanismo che si fonda sull'attirare i giocatori nella speranza di spillare loro denaro con le microtransazioni.

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Infine un'ultima critica riguarda il supporto verso i prodotti venduti. Anche in questo caso la vicenda ancora calda è sicuramente il disastroso debutto di SimCity, ma anche l'assistenza online sembra essere presa di mira per la sua scarsa qualità. Gli altri duelli del mondo della tecnologia vedono Apple e Facebook vittoriose (e quindi peggiori) rispettivamente su Microsoft e Google. Nessuna tuttavia è all'altezza di EA, che si può portare a casa il suo secondo Golden Poo, traducibile in un poco elegante "cacca dorata". Un cimelio ambito in tutte le migliori, o peggiori, bacheche.