Ex sviluppatori di BioShock cercano fondi per progetti folli

Gli ex sviluppatori di BioShock hanno creato due nuovi folli progetti, realizzati da due nuovi team. I due giochi in questione si chiamano The Black Glove e The Flame in the Flood. Per ora si cercano fondi su Kickstarter.

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a cura di Roberto Caccia

La chiusura di Irrational Games, autori della saga di BioShock, ha portato gli ex dipendenti della software house a fondare nuove software house e a creare nuovi folli progetti, attualmente in cerca di fondi su Kickstarter.

Il più assurdo è sicuramente The Black Glove, un'avventura in prima persona in cui i giocatori vestiranno i panni del nuovo direttore dell'Equinox, un teatro degli anni '20 in cui il tempo scorre all'incontrario. Come se non bastasse il teatro è infestato da misteriosi spiriti sottoforma di un cabinato da sala giochi degli anni '80. Confusi? Lo siamo anche noi, ma non finisce qui.

Il vostro scopo è di aiutare i tre artisti del teatro, usando un guanto apparentemente magico e uno strano marchingegno per viaggiare nel passato dei tre individui, alterando la modalità d'espressione della loro arte, ma anche il messaggio trasmesso e la loro fonte d'ispirazione.

The Black Glove si presenta dunque come un'avventura in prima persona decisamente sopra le righe, con numerose possibilità di rivivere la storia scoprendo nuovi dettagli e prendendo nuove strade ad ogni partita. La somma richiesta per finanziare il progetto su Kickstarter è di 550.000 dollari e al momento di scrivere questa notizia gli sviluppatori hanno racimolato quasi 60.000 dollari.

Il secondo gioco proposto si chiama The Flame in the Flood e si presenta come uno strano survival che riprende le dinamiche di Don't Starve e le combina con l'ambientazione post apocalittica di The Last of Us.

In The Flame in the Flood il giocatore deve affrontare un terreno invaso dall'acqua, superando ostacoli e cercando provviste insieme al proprio compagno canino di nome Aesop. Tutto questo senza dimenticarsi di creare strumenti utili, di sfuggire ai predatori, di mantenere in buono stato la propria zattera e, in generale, di sopravvivere, come in ogni survival che si rispetti.

Per realizzare The Flame in the Flood gli sviluppatori chiedono 150.000 dollari e al momento di scrivere questa notizia hanno raccolto poco meno di 55.000 dollari. Quale dei due progetti v'intriga di più?