Ex Ubisoft punta il dito contro i gamer: "Ambiente tossico"

Un veterano del settore affronta l'argomento della poca trasparenza degli sviluppatori sui giochi. La colpa? È dei giocatori.

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a cura di Danilo Iaccio

Charles Randall, ex sviluppatore di Ubisoft e Bioware, ha detto la sua sulla poca trasparenza degli sviluppatori in merito al processo e allo stato di sviluppo dei giochi, di cui spesso le software house sono accusate. La colpa di questo atteggiamento? È dei giocatori e dell'ambiente che gli ruota attorno.

Randall ha toccato un'importante questione che riguarda il mondo dei videogiochi attraverso delle riflessioni sul proprio profilo Twitter.

"L'altro giorno un amico mi ha detto 'mi piacerebbe che gli sviluppatori fossero più schietti riguardo lo sviluppo'. Questo mio amico è rimasto sorpreso quando gli ho detto che lo siamo. Il fatto è che lo siamo solo con altre persone dell'industria. Il motivo è che la cultura dei gamer è così tossica che essere schietti pubblicamente è pericoloso. Basta guardare qualsiasi discussione in cui qualche idiota commenta su come sarebbe 'facile' aggiungere il multiplayer o cambiare il motore grafico".

"Ogni sviluppatore che parla onestamente di un qualsiasi tipo di difficoltà attiva un'ondata di persone che mettono in dubbio il suo curriculum e le sue competenze. Ci sono argomenti che non posso toccare perché una volta sono stato sincero e il risultato è stato titoli stupidi sui siti, incomprensioni e molestie varie".

Falout 4

Il veterano del settore continua dicendo: "tutto ciò che vorreste sapere riguardo lo sviluppo dei giochi sarebbe disponibile se non fosse per la tossicità della community di videogiocatori. Amiamo parlare dello sviluppo, delle sfide che affrontiamo, dei problemi che risolviamo, delle scorciatoie che sfruttiamo ma non ne vale quasi mai la pena".

Randall alla fine racconta anche di un'esperienza che ha vissuto pochi giorni fa. "Ho tenuto un incontro pubblico in una stanza piena di ragazzini di tutte le età e alla fine uno di loro ha deciso di parlare di diverse cose. Non scherzo quando vi dico che questo ragazzo (avrà avuto tra 13 o 16 anni), ha iniziato a parlare negativamente degli sviluppatori a causa delle cose dette da uno YouTuber. Ha parlato di parecchi punti: 'motori grafici pessimi', 'sviluppatori avidi'. Ero scioccato. Ho fatto del mio meglio per spiegare che tutte le cose per cui le persone danno di matto sono normali e hanno delle giustificazioni. Spero di aver fatto arrivare qualcosa, ma mi aspetto che sia tornato a consumare cultura tossica attraverso le personalità di YouTube e che un giorno probabilmente molesti uno sviluppatore per una cosa insensata".

Toxic Gamer

Il problema affrontato da Randall non è un argomento nuovo e non può essere risolto in un giorno. La sua riflessione è però un buon punto di partenza per cominciare a parlarne in maniera onesta, nella speranza di poter innescare un cambiamento nella cultura dei videogiocatori. Voi cosa ne pensate dell'argomento?