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a cura di Michelangelo De Cesare

Location esotiche, un'infinità di armi e intrecci da B-movie dove il villain di turno vale da solo la sceneggiatura. Aggiungiamo poi pixel e poligoni in quantità e una buona dose di free roaming; mescoliamo con un filo di stravaganza e di eccentricità per circa 14 anni. Ecco, abbiamo così ottenuto un franchise videoludico di successo, che dall'inizio della sua storia è riuscito a cucirsi addosso un'identità propria e ben delineata.

Stiamo parlando del brand Far Cry, serie di FPS che dal 2004 ad oggi ha portato i suoi titoli su 3 differenti generazioni di console e che si prepara all'ormai vicinissimo debutto del quinto capitolo, in arrivo il prossimo 27 marzo: Far Cry 5 promette di portare su un nuovo livello l'esperienza di gioco, valorizzando al massimo gli elementi che hanno reso celebre la saga negli anni e al contempo rinfrescando il gameplay con novità interessanti.

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L'originale Far Cry vede la luce nel 2004: mosso dalla prima versione del Cry Engine, il gioco venne sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft inizialmente solo su PC. Si tratta di uno sparatutto in prima persona caratterizzato da un impatto grafico notevole per i tempi e con un gunplay divertente e ben strutturato. Trama e caratterizzazione dei personaggi stentano a farsi ricordare per originalità e brillantezza ma, comunque, si lasciano seguire in scioltezza fino alla fine. Il Cry Engine consente al titolo di Crytek di avere un orizzonte visivo esteso e dettagliato, dando modo allo sviluppatore tedesco di creare livelli relativamente vasti e aperti, liberi dal dogma dei "corridoi" lineari che accomuna la grande maggioranza degli shooter di quel periodo.

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Fra il 2005 e il 2006 Ubisoft Ha importato il suo prodotto anche su console, affidando lo sviluppo della versione Xbox a Ubisoft Montreal: il risultato è stato Far Cry Instincts, una rivisitazione del titolo originale riadattato al meno performante hardware della prima macchina da gioco targata Microsoft. A Questo segui un secondo spin off, denominato Evolution, e persino una versione graficamente migliorata per Xbox 360.

Far Cry 2

La strada che ha portato il franchise Ubisoft ai giorni nostri è cominciata però soltanto con Far Cry 2 nel 2008. Sviluppato da Ubisoft Montreal, il gioco ci vede prendere i panni di un mercenario giunto nel Continente Nero per eliminare un Signore della guerra locale, Lo Sciacallo. Grazie a una mappa sandbox viva e particolareggiata dove anche la fauna diventa elemento ostile, il gameplay di questo secondo capitolo tratteggia un'esperienza più articolata e matura, contraddistinta da un tono realistico e quasi decadente in cui le nuove meccaniche di gioco si sposano perfettamente con i progressi tecnologici dietro al titolo (da ricordare la pregevole fisica dietro gli elementi, con il fuoco che tende a propagarsi in maniera autonoma in base all'ambiente circostante). Lo Sciacallo, invece, con la sua interpretazione convinta e crudele del cattivo di turno ,rappresenta la prima bozza di quell'elemento cardine che da Far Cry 3, pubblicato nel 2012, è diventato imprescindibile, distintivo: il villain carismatico e memorabile, l'antagonista che vale il biglietto dello spettacolo.

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Il primo a consacrarsi in questo ruolo è stato Vaas, proprio in Far Cry 3. Pirata perverso e mentalmente deviato che terrorizza il paradiso tropicale in cui è ambientato il gioco, riesce a esercitare un fascino magnetico con la sua imprevedibilità, con i suoi monologhi ficcanti e allo stesso tempo distorti che accompagnano tutto l'intreccio. Dal punto di vista del prettamente ludico, il terzo capitolo porta con sé dei miglioramenti importanti nella diversificazione del gameplay, raffinando l'approccio stealth in maniera significativa e dando un peso maggiore alla fauna e alla flora, i cui drop diventano necessari per meccaniche di crafting e power up del nostro protagonista.

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Una strada che viene ripresa in toto da Far Cry 4: nuova ambientazione e nuovo cattivo megalomane ed eccentrico, stesso gameplay. Così, nel novembre 2014, il brand raggiunge i lidi dell'attuale generazione di console, portandoci a esplorare le montagne di un Himalaya fittizio, il Kyrat, con piena libertà di movimento e azione per spodestare il regno del terrore di Pagan Min, il folle re che semina terrore e violenza in quelle terre dimenticate dal resto del mondo. Un vero proprio more of the same, con l'esasperazione della follia di Vaas nella distopica tirannia di Pagan Min e la riproposizione in pompa magna del gameplay del terzo capitolo, a cui si vanno ad aggiungere la possibilità di giocare le attività secondarie in cooperativa con gli amici e quella di vedere finali alternativi e differenti filoni narrativi.

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A fare da parentesi fra questi due episodi ci ha pensato nel 2013 Blood Dragon, spin off stand-alone di Far Cry 3 ambientato in un futuro ispirato al cinema anni '80, un omaggio alla cultura dietro pellicole storiche come Terminator che è diventato il dlc stand alone di Ubisoft che ha raggiunto il milione di download più velocemente. Allo stesso modo nella primavera del 2016 è stato il turno di Far Cry Primal, episodio alternativo ambientato fra le tribù primitive del 10.000 a.c., dove la cura e la profondità con cui è realizzato il contesto creano un'ambientazione tanto affascinante quanto inedita in cui declinare la serie.far cry 5 campagna principale durera circa 25 ore v3 324730 1280x720

L'arrivo di Far Cry 5, invece, è prossimo a riportare questa saga nella direzione che ne ha consolidato il successo con il terzo capito e il quarto capitolo, ma è comunque doveroso apprezzare la volontà di Ubisoft di sperimentare nuove strade per determinare l'evoluzione del suo franchise, reagendo attivamente ai feedback del pubblico e investendo anche in scelte coraggiose, come Primal.

L'anima di questi titoli si è plasmata negli anni, aggiungendo nuovi tratti e forme ad ogni iterazione ma puntando sempre sui punti di forza storici. Il quinto capitolo ha le carte in regola per esaltare la tradizione e la continuità dei capitoli principali, ma anche per essere coraggioso e alternativo come gli spin off. Sappiamo che non mancherà un antagonista di spessore, che la mappa sarà tipica di un open world ricco di attività a cui sarà possibile approcciarsi in vie differenti e che non mancherà il classico gunplay della serie. Gli elementi che hanno fatto celebre il marchio ci sono, resta solo da scoprire se i ragazzi di Ubisoft Montreal sono riusciti a coniugarli con delle novità che ne rinfreschino l'impianto senza snaturarlo.

La recensione di Far Cry 5 arriverà presto sulle pagine digitali della Game Division di Tom's Hardware.


Tom's Consiglia

Se ti piacciono gli shooter open world firmati Ubisoft, ti consigliamo di provare anche il più recente Ghost Recon: Wildlands.