Final Fantasy 16 sarà open world?

Naoki Yoshida parla di Final Fantasy 16, tra struttura del gioco, combattimenti e i temi più maturi che verranno affrontati.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Che Final Fantasy 16 sia uno dei giochi di Square Enix più attesi non c'è dubbio. La nuova iterazione principale della serie è stata annunciata nel 2020, durante il primo showcase di Sony incentrato sui giochi in sviluppo per PS5, e arriverà nelle mani dei giocatori nel 2023. In attesa di scoprire ulteriori dettagli, tra cui la data di uscita, Yoshida ha concesso una lunga intervista ad alcuni outlet stranieri, dove si è parlato di alcuni aspetti del nuovo titolo del franchise. Un'intervista interessante, dove il producer ha snocciolato una serie di dettagli e chiarito alcuni aspetti dello sviluppo, oltre che della progressione.

Partiamo dalla struttura del gioco: Final Fantasy 16 non sarà un open world. "Per poter avere una storia che si dipana in questo modo, abbiamo deciso di evitare un design open world, che ci avrebbe limitato a una sola area", le parole di Yoshida. A differenza di un gioco a mondo aperto, dunque, i giocatori si troveranno davanti ad alcune aree indipendenti. Una scelta che si rispecchia sul design e sulla progressione degli eventi. Avere a disposizione più zone di gioco ha consentito a Square Enix di creare una storia ricca di eventi, location e personaggi, che sarebbe stata impossibile da replicare seguendo una struttura più simile ad altri giochi.

Un altro aspetto toccato da Yoshida durante le interviste riguarda le evocazioni e i combattimenti. Stando alle parole del producer, i combattimenti con il party saranno gestiti da personaggi con un'intelligenza artificiale. "Il nostro obiettivo è stato rendere protagonista Clive. I giocatori controlleranno solamente il personaggio principale, mentre tutti i restanti membri del party saranno controllati da un'IA", le parole di Yoshida in merito al game design.

Le interviste si sono poi concentrate su un altro aspetto importante, ovvero i tipi di contenuti presenti all'interno del gioco. Yoshida ha specificato di voler rendere Final Fantasy 16 il titolo più maturo della serie e questo ha ovviamente portato ad alcune scelte specifiche di design, come per esempio la nudità implicita e il rischio di ricevere un rating (da PEGI o ESRB) più alto rispetto al normale. "Non è un aspetto che riguarda solamente Final Fantasy, ma tutti i videogiochi. Quando cerchi di raccontare una storia con temi adulti, è normale che i rating si alzino. Non volevamo fare un gioco violento o essere più espliciti, semplicemente alcuni dettagli sono necessari perché abbiamo temi più maturi all'interno del titolo", ha concluso Yoshida.