Square Enix ha annunciato l'arrivo di Final Fantasy VI su smartphone e tablet iOS e Android. Il celebre gioco di ruolo, uno dei più apprezzati di tutta la saga, sarà disponibile questo inverno in versione riveduta e corretta.
Takashi Tokita di Square Enix ha infatti svelato ai colleghi di Kotaku che non si tratterà di un porting diretto. "Sostanzialmente si tratta di un remake di Final Fantasy VI, ma con qualche miglioramento. Il sistema di combattimento è stato modificato per gli altri remake e Final Fantasy VI seguirà la stessa strada", spiega Tokita.
Final Fantasy VI sarà disponibile su smartphone e tablet iOS e Android questo inverno
A quanto pare il grinding, cioè la procedura di potenziamento dei propri nemici tramite molteplici combattimenti, non sarà più necessario. "I giocatori consideravano il grinding come un problema e dovevano impiegare molto tempo per salire di livello. Ora su dispositivi mobile i combattimenti sono stati regolati, non ci sarà più bisogno di affrontare così tanti scontri e gli utenti potranno gustarsi il gioco così com'è", ha dichiarato Tokita. Anche la grafica subirà un "lifting", mantenendo lo stile 2D (come per il remake di Final Fantasy V) ma con disegni più rifiniti.
Square Enix ha inoltre svelato i suoi piani per il futuro, confermando che il prossimo capitolo che approderà su dispositivi mobile sarà Final Fantasy: The After Years, uscito sugli smartphone in Giappone e come download digitale su Wii negli Stati Uniti. La versione mobile sarà un remake 3D del gioco originale.
E gli altri capitoli della saga? Tokita rassicura i fan, spiegando che i porting mobile non si concluderanno con questi episodi. "Siamo consapevoli di avere moltissimi fan di Final Fantasy VII, perfino nella nostra azienda. Se questo progetto di conversioni dovesse continuare ad avere successo ci piacerebbe lavorare anche su Final Fantasy VII", svela il produttore della saga.
Una dichiarazione che ovviamente ha scatenato la gioia di tutti gli appassionati di questo gioco, che nel lontano 1997 ha contribuito a sdoganare il genere dei GDR giapponesi in tutto il mondo.