Più veloci della luce: conviene davvero?

In questa puntata speciale di Fisica e Videogiochi parliamo del nuovo Injustice 2. Scopriamo assieme cosa c'è di vero nei poteri fantastici di Flash e Superman.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Nel party di supereroi presente in Injustice sicuramente non poteva mancare Flash, l'uomo più veloce della luce. È infatti proprio questa la sua principale abilità, Flash riesce a muoversi più velocemente della luce. Sebbene in primo luogo questa abilità sembri meno efficace rispetto a quelle di altri supereroi, muoversi a velocità superluminare comporta enormi vantaggi che vanno al di là della semplice rapidità di movimenti.

La velocità della luce è circa 300'000 km/s (per farsi un'idea, la luce fa il giro della Terra circa 7 volte in un secondo) una velocità ben più che sufficiente per Flash per colpire un avversario di sorpresa o per contrattaccare. Come si nota subito dal video introduttivo del supereroe in Injustice 2, Flash utilizza la sua velocità per acquisire grande energia da trasformare in attacco fisico: questo ragionamento è molto sensato perché quanto più un corpo si avvicina alla velocità della luce tanto più diventa massivo (un uomo di 80 Kg che si muove al 99% della velocità della luce peserebbe circa 2 tonnellate), una dote micidiale per attaccare un avversario. Fisicamente però questo non sarebbe possibile perché è noto dalla relatività di Einstein che solamente una particella che, quando è immobile, è priva di massa (come i fotoni che costituiscono la luce stessa) è in grado di raggiungere la velocità della luce.

Injustice 2 Batman v Flash

Cosa accade alla velocità della luce?

Dal punto di vista fisico il discorso si complica perché quando gli oggetti raggiungono velocità confrontabili con quelle della luce, la fisica classica fallisce nel descrivere i loro movimenti e bisogna utilizzare la teoria della relatività ristretta. Le prime due conseguenze immediate di questa teoria sono la contrazione delle lunghezze e la dilatazione dei tempi; supponiamo un combattimento tra Flash e Sinestro, in cui Flash si muove alla velocità della luce mentre Sinestro è fermo.

La teoria della relatività ristretta afferma che Sinestro vede Flash "contrarsi" lungo la direzione del suo moto, ossia se Flash si scagliasse contro Sinestro, quest'ultimo lo vedrebbe più "schiacciato" lungo la direzione che li unisce. Se supponiamo inoltre che Flash e Sinestro abbiano un orologio al polso, allora la teoria di Einstein afferma che il tempo per Flash è più lungo, ossia Sinestro vedrebbe l'orologio di Flash andare più lento rispetto al suo.

injustice 2 the flash image
Flash effettua un "dab" prima di colpire

Flash tuttavia è in grado di superare la velocità della luce, cosa impossibile nel mondo reale (nel vuoto) il che gli conferisce un altro notevole vantaggio: è in grado di "viaggiare nel tempo"; nel video introduttivo infatti si vede Flash che scaglia il nemico contro una sfinge e contro un T-rex. Il viaggio nel tempo in questi termini è assolutamente impossibile ma, se fosse possibile dal punto di vista fisico, un corpo che viaggia a velocità superluminare vedrebbe il tempo scorrere all'indietro, come se l'universo fosse una videocassetta e si riavvolgesse il nastro all'indietro.

Attualmente si ipotizza che possano esistere particelle, chiamate Tachioni, che si comportano in questa maniera, ma fino ad ora non ci sono prove della loro esistenza. Il viaggio superluminare inoltre comporta la rinuncia al principio di causalità, cioè al semplice principio per cui la causa precede l'effetto: per un corpo che supera la velocità della luce infatti è possibile che l'effetto preceda la causa e quindi sarebbe possibile per Flash prima sentire il dolore per un pugno di Sinestro e poi vedere il pugno che lo colpisce.

L'ultima abilità rilevante da considerare è quella con cui Flash è in grado di far vibrare le molecole del suo corpo: in questo modo il supereroe è in grado di sfruttare l'effetto tunnel quantistico, una specie di "teletrasporto" grazie a cui Flash nel video riesce a spostarsi molto rapidamente in Egitto.

Il classico esempio per capire l'effetto tunnel è quello di una pallina che risale il lato di una buca e, pur non avendo abbastanza energia per uscirne, si trova "teletrasportata" fuori dalla buca come se ci fosse un tunnel la accompagna all'esterno (da cui il nome dell'effetto). Questo è ovviamente impossibile per i corpi macroscopici perché la natura di questo effetto è probabilistica e quindi profondamente legata alle proprietà quantistiche della materia.


Alessandro Cossard è laureato in fisica, attualmente studente presso la facoltà di Fisica dei Sistemi Complessi presso l'università di Torino. Grande appassionato di videogiochi, i suoi interessi principali sono la chimica quantistica e il modello di Ising.