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Funcom licenzia dopo il boom di Dune: cosa succede?

Funcom, sviluppatore di Dune Awakening, colpita da licenziamenti che interessano parte del team di sviluppo del gioco ambientato nel noto universo.

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Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor

Pubblicato il 02/10/2025 alle 13:45

La notizia in un minuto

  • Funcom licenzia dipendenti nonostante il successo di Dune: Awakening, che ha raggiunto picchi di quasi 190.000 giocatori simultanei su Steam al lancio
  • La ristrutturazione avviene durante la transizione verso il supporto a lungo termine del gioco, con giocatori concorrenti stabilizzati intorno ai 20.000 giornalieri
  • Il caso rappresenta il paradosso dell'industria videoludica, dove anche i successi commerciali non garantiscono stabilità lavorativa a causa delle pressioni per l'ottimizzazione dei costi
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Il mondo dei videogiochi si trova ancora una volta di fronte al paradosso che caratterizza l'industria contemporanea: anche i successi commerciali non sempre garantiscono stabilità lavorativa. Funcom, lo studio norvegese dietro al recente Dune: Awakening (qui potete acquistare il bellissimo artwork dedicato), ha annunciato una serie di licenziamenti nonostante il gioco abbia registrato numeri impressionanti al lancio, con picchi di quasi 190.000 giocatori simultanei su Steam. La decisione arriva mentre il team si prepara per la transizione verso il supporto a lungo termine del titolo e il lancio su console previsto per il prossimo anno.

I numeri del successo non bastano più

Quando Dune: Awakening ha fatto il suo debutto, i dati parlavano chiaro: circa 100.000 giocatori avevano scelto la versione ad accesso prioritario più costosa, dimostrando un interesse significativo per l'universo creato da Frank Herbert trasposto nel mondo dei survival MMO. Tuttavia, come spesso accade nel settore, l'entusiasmo iniziale si è stabilizzato intorno ai 20.000 giocatori concorrenti giornalieri, un numero che evidentemente non soddisfa le aspettative di crescita dello studio.

La compagnia ha comunicato attraverso una dichiarazione a GamesIndustry.biz che la ristrutturazione è necessaria per "rilasciare nuovi contenuti, funzionalità e miglioramenti". Un linguaggio aziendale che maschera una realtà più complessa: il passaggio dalla fase di sviluppo a quella di gestione operativa a lungo termine richiede competenze e risorse diverse.

La ristrutturazione come strategia di sopravvivenza

Funcom, che vanta una lunga esperienza nel settore degli MMO e dei giochi survival, si trova a dover bilanciare le risorse tra diversi progetti e studi. La dichiarazione ufficiale sottolinea come questo processo di ottimizzazione comporti inevitabilmente "dover dire addio a colleghi stimati", utilizzando un eufemismo che non nasconde la durezza delle decisioni prese.

Il successo al lancio non sempre garantisce la stabilità lavorativa

Lo studio ha precisato di non poter ancora determinare l'impatto esatto dei licenziamenti, promettendo di cercare nuove opportunità per i dipendenti coinvolti. Questo approccio graduale suggerisce che la ristrutturazione potrebbe protrarsi nel tempo, creando un clima di incertezza per tutto il team di sviluppo.

 

Il paradosso dell'industria videoludica

Il caso di Dune: Awakening rappresenta un esempio emblematico delle contraddizioni che caratterizzano il mercato dei videogiochi moderno. Da un lato, il titolo ha dimostrato di avere un pubblico fedele e interessato, tanto che lo studio ha recentemente rilasciato il primo aggiornamento gratuito importante. Dall'altro, le pressioni economiche e la necessità di ottimizzare le operazioni per il lungo termine spingono verso decisioni che coinvolgono direttamente i lavoratori.

La situazione di Funcom riflette una tendenza più ampia nell'industria, dove anche i progetti di successo devono confrontarsi con aspettative di crescita spesso irrealistiche. Il passaggio dai picchi iniziali di popolarità a una base di utenti stabile rappresenta una sfida che molti sviluppatori faticano a gestire senza conseguenze per il personale.

Mentre lo studio norvegese si prepara per il lancio su console del prossimo anno, resta da vedere se questa ristrutturazione riuscirà effettivamente a posizionare Dune: Awakening per un successo a lungo termine, o se rappresenti semplicemente l'ennesimo esempio di come l'industria videoludica sacrifichi la stabilità lavorativa sull'altare della ottimizzazione dei costi.

Fonte dell'articolo: www.eurogamer.net

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