Game Boy: la versione senza batterie ed ecosostenibile

il Game Boy è un’icona determinante nella storia del mondo videoludico. Ma se vi dicessimo che esiste una riprogettazione ecosostenibile della console?

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a cura di Federica Pantaleo

Ancora oggi, il Game Boy è un’icona determinante nella storia del mondo videoludico e nel percorso di vita dei giocatori più veterani. Inoltre, da sempre gli utenti devono far i conti con la durata della batteria per ciò che concerne il gaming nella sua modalità portatile. La celebre console era stata rilasciata per la prima volta da Nintendo 31 anni fa. Ma se vi dicessimo che esiste una riprogettazione più moderna della versione del Nintendo Game Boy, nonché ecosostenibile?

Alcuni ricercatori della Northwestern University e della Delft University of Technology – Jasper de Winkel, Przemyslaw Pawelczak e Vito Kortbeek – hanno progettato una console portatile senza batteria e alimentata interamente dall’energia solare e dal "button mashing" – l’energia prodotta della pressione dei suoi pulsanti. Tale console è stata chiamata "Engage", è ispirata visivamente al Game Boy e ne supporta anche le cartucce originali. L’obiettivo di questo prototipo è presentare un’alternativa all’utilizzo delle pile stilo. Se una console del genere fosse uscita negli anni ’90 avrebbe sicuramente salvato le tasche dei genitori, i poveri telecomandi derubati di pile per continuare a giocare al Game Boy e, soprattutto, la salute del pianeta.

Come riporta CNET, Engage è il frutto di anni di ricerca e sarà presentato ufficialmente il 12 settembre al 2020 alla conferenza annuale Virtual UbiComp. Lo scopo della console è dimostrare che videogiocare in modalità portatile e senza batteria è possibile ed è sicuramente anche una bella sfida per il futuro del gaming. Tuttavia, il modello attuale riesce ad accumulare energia solamente per 10 secondi di gioco, al termine dei quali la console si spegne. Proprio per la sua capacità di alimentarsi premendo dei tasti, alcuni giochi funzionano meglio di altri. Ecco perché con giochi come Tetris Engage è ottimo, ma con quelli come Pokèmon la console non riesce a rimanere accesa per molto tempo. Attualmente, un altro grande limite è l’impossibilità di riprodurre suoni, poiché l'energia necessaria per quest’operazione supera quella immagazzinabile nel dispositivo. Inoltre, anche lo schermo LCD risulta molto piccolo, per risparmiare energia quando la console è in funzione.

Come se non bastasse, questa tecnica di alimentazione non è ancora abbastanza efficiente per prevenire guasti intermittenti e per poter giocare con costanza. Per contrastare il rischio di perdere i progressi di gioco, il team ha dovuto progettare un nuovo livello di software per il salvataggio dei giochi, consentendo una sorta di checkpoint, che consente il salvataggio e il ripristino di tutti i dati in un tempo brevissimo. Tali carenze potrebbero non piacere ad un videogiocatore di questi tempi, ma bisogna riconoscere che Engage non è un dispositivo creato per la vendita, come fu per il Game Boy originale, ma risulta uno strumento di ricerca e sviluppo, un esperimento mirato ad invitare sviluppatori di giochi e consumatori a ripensare radicalmente il modo con cui il mondo si avvicina alla sostenibilità e al cambiamento climatico – dunque, al riscaldamento globale e agli impatti ecologici della tecnologia moderna. Engage è un passo importante verso il gaming sostenibile.

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