GamePlay e sviluppo del personaggio

Le parole "gioco di ruolo di massa" diranno poco a chi non ha seguito le evoluzioni dei giochi on-line degli ultimi tempi. Se non lo sapete, esiste un cospicuo numero di giochi giocabili solo e esclusivamente collegati a Internet che si basano sulla interazione tra migliaia di giocatori reali, che muovono i propri alter ego in affascinanti i mondi virtuali.

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a cura di Tom's Hardware

Gameplay e Sviluppo del Personaggio

Ciò che invece può far storcere il naso è il game play che non apporta nulla di nuovo rispetto agli altri giochi del genere. Se confrontiamo EQ2 con altri titoli come Guild Wars (ancora in fase di beta ma per quel poco che lo si è potuto provare dal concept sicuramente innovativo) o City of Heroes, il gioco Sony brilla per innovazione. Semplicemente mantiene inalterata la struttura di gioco del primo episodio della serie, puntando probabilmente ad una continuità più che a uno stravolgimento. Questo sicuramente favorisce chi giocava al primo Ever Quest, ma non invoglia certo chi cerca qualcosa di nuovo.

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Sostanzialmente la carriera si evolvere in base alla scelta della classe, secondo i classici stereotipi fantasy quali il guerriero, il mago, il prete e lo scout.

Al decimo livello ci troveremo a intraprendere una quest (missione) di classe dove potremo decidere tra due specializzazioni direttamente dipendenti dalla nostra scelta iniziale. Una nuova e ultima scelta ci attende al ventesimo livello; quello massimo raggiungibile è il cinquantesimo - almeno per ora, ma già nel primo capitolo questo limite è stato esteso al 60°.

Le abilità di combattimento e gli incantesimi sono assegnati automaticamente con l'avanzamento dei livelli e a volte anche a metà tra uno e l'altro. Il giocatore non ha la possibilità di personalizzare la crescita del proprio personaggio, questo implica il fatto che non ci saranno variazioni di struttura tra i diversi giocatori, perché tutti i preti avranno gli stessi identici spell e abilità, così come tutti i paladini e via dicendo.

Per poter avanzare oltre un certo livello sarà indispensabile cooperare con altri giocatori e quindi formare gruppi per affrontare le nostre avventure. Questo può essere un vantaggio e in un gioco di massa sembrerebbe d'obbligo, ma crea frustrazione trovarsi per decine di minuti davanti ad un dungeon in attesa di trovare un curatore (classe sempre fondamentale e mai troppo utilizzata).

Tornando al paragone con Guild Wars, che permette di creare un gruppo anche da solo aggiungendo la possibilità di fare un party con degli npc (personaggi non giocanti) della classe preferita, EQ2 porta avanti il concetto del creare obbligatoriamente amalgama tra i giocatori con tutti i suoi pro e contro. Forse dopo tanti MMORPG del genere ci si attendeva qualche idea diversa, ma da questo punto di vista niente di nuovo.

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