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a cura di Emanuele D'Ascanio

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel corso delle ultime ore, ha ufficialmente reso noto di aver riconosciuto il Gaming Disorder, ossia la dipendenza dai videogiochi, come disturbo mentale. Un segnale assai importante che attesta, ancor di più, la criticità di una situazione decisamente sottovalutata fino a questo momento.

Secondo l'OMS, chi soffre di questa patologia tende a mettere il continuare a videogiocare come unico scopo della vita a discapito, purtroppo, di relazioni sociali e familiari. A tal proposito, l'ente internazionale si è espresse con queste parole: "chi soffre di Gaming Disorder ha comportamenti continui e ricorrenti che prendono il sopravvento su altri interessi della vita. Tale sfogo, alle volte, è talmente grave da poter causare problemi in famiglia, problemi personali, sociali, educativi e professionali."

Per diagnosticare tale patologia, l'OMS ha affermato il bisogno di avere un "un periodo di osservazione della durata di almeno dodici mesi, tempo comunque variabile in caso i soggetti presentino sintomi gravi e requisiti diagnostici evidenti."

L'obiettivo ultimo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sarà quello di, dopo attenti studi, di trovare delle terapie adeguate per la cura di questa ormai riconosciuta patologia. Cosa ne pensate della presa di posizione dell'OMS? Fateci sapere la vostra opinione in merito!