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a cura di Lorenzo Quadrini

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God of War: Ghost of Sparta (PSP, PS3, 2010)

Il capitolo narra le vicende immediatamente successive a God of War, durante il periodo in cui Kratos riveste il ruolo di dio della guerra. Assillato da visioni poco chiare circa il suo passato, sua madre e suo fratello, lo Spartano decide di dare adito alle stesse e cercare la verità ad Atlantide, culla della conoscenza umana.

Qui Kratos trova ben più che risposte: trova la sua vecchia madre, ormai morente, che spiega al proprio figlio di come suo padre abbia costretto lei in cattività e il fratello Deimos nel Regno della Morte.

Cratos e Deimos

Cratos e Deimos sono effettivamente due figure mitologiche, pur non essendo fratelli. Il primo rappresenta il potere totale, la sconfitta del nemico ed è figlio del Titano Pallante e di Stige, nonché fratello di Nike, la Vittoria. Il secondo è figlio di Ares ed è la personificazione del Terrore, che circonda il dio della guerra insieme a Fobos ed Enio.

Una volta sussurrato il nome del genitore, l'anziana, colpita da una maledizione, si trasforma in un mostro, prontamente uccisa dallo stesso figlio. Inoltre Scilla, che aveva funestato l'intero viaggio verso Atlantide, tenta un'ultima volta di uccidere il protagonista, che però riesce nuovamente a trionfare a discapito del sistema di galleggiamento della mitica città: è il modo in cui i Santa Monica hanno deciso di spiegare l'inabissamento di Atlantide.

ghost of sparta

Giunto quindi nel tempio di Sparta dedicato ad Ares il Nostro viene a sapere dalla figlia di Tanato (ossia la vera personificazione della Morte) che Deimos è effettivamente prigioniero del padre. Uccisa anche Erinni e giunto nel regno di Tanato, Kratos incontra finalmente Deimos. Conquistata la fiducia del fratello avviene lo scontro finale con Tanato stesso, che svela i motivi dietro alla strana sfortuna della famiglia spartana: una profezia aveva predetto la fine degli dei per mano di un guerriero marchiato.

Avendo Deimos la pelle dipinta, Ares e Atena (inviati dal padre di Kratos) decisero di rapire l'infante, provocando involontariamente la cicatrice sull'occhio del Fantasma di Sparta e dando vita alla profezia. Tanato prosegue, spiegando che gli dei avevano sbagliato fratello: è Kratos il destinato ad uccidere la stirpe degli olimpici. Poco interessato alla morte delle divinità, il Signore della Morte è però infuriato per l'uccisione della figlia Erinni, e massacra Deimos davanti allo sbigottito Spartano (che per tutta risposta uccide la Morte stessa).

Tanato

Tanato è effettivamente la personificazione della Morte (da non confondere con Ade). Nella mitologia ellenistica classica viene raramente rappresentato in forma umana, essendo piuttosto la proiezione di un concetto. Ad ogni modo la tradizione vuole che Tanato abbia cuore di ferro e viscere di bronzo, nonché che sia odioso tanto agli uomini quanto agli dei. A lui è legata la leggenda di Sisifo, il quale riuscì ad incatenarlo e a far sparire la morte dal mondo (scatenando le ire di Ares). Successivamente Sisifo fu condannato nell'ade a spingere inutilmente il famoso masso.

Il gioco finisce con il Fantasma di Sparta che seppellisce il corpo dello sventurato fratello, aiutato dall'onnipresente Becchino. Qui Atena gli offrirà di cancellare finalmente i suoi ricordi, ma Kratos rifiuta, ormai deciso nei suoi intenti di vendetta.

In ultima battuta una figura, con in braccio la salma della madre del protagonista, si palesa, spiegando finalmente il mistero sulle origini del nostro eroe: è Zeus, ossia il vero padre di Kratos.

God of War: Betrayal (Mobile, 2007)

Il titolo è molto breve, pertanto non vale la pena dedicargli troppo tempo. Cronologicamente successivo alla morte di Deimos, in Betrayal il dio della guerra Kratos muove battaglia a Rodi con l'intento di aumentare il potere di Sparta.

Per farlo seminerà morte e distruzione, tanto da ricevere un messaggio di Zeus, tramite il nipote Ceryx. Il gioco termina con l'uccisione dello stesso messaggero, e il sentore che la guerra contro l'Olimpo è prossima all'inizio.