Ghost Recon: Breakpoint, Ubisoft cessa il supporto, quale sarà il futuro della serie?

Ubisoft ha deciso di non lanciare più aggiornamenti per Ghost Recon: Breakpoint. Quale sarà il futuro del franchise?

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nel corso della giornata di ieri, Ubisoft ha annunciato che cesserà il supporto a Ghost Recon: Breakpoint. Un comunicato che non dovrebbe sorprendere: il titolo, che ha debuttato nel 2019, non ha fin da subito convinto il pubblico e il publisher e sviluppatore franco canadese ha cercato di correre ai ripari, offrendo tre anni di contenuti per migliorare una situazione non positiva. Ogni gioco live service però arriva ad una fine: che siano cinque, dieci o (come in questo caso) tre anni, la conclusione c'è sempre. Il problema, semmai, è il dopo.

Ghost Recon: Breakpoint non riceverà infatti più aggiornamenti, ma il suo "addio" alle scene non arriva in un periodo storico ideale. Al momento Ubisoft è al lavoro sul uno spin-off della serie, una sorta di gioco molto simile a Escape From Tarkov, che non ha mai trovato il favore dell'utenza, tanto da spingere gli sviluppatori a posticipare i vari test, per provare a reworkare e ripensare la struttura di gioco. In aggiunta, Ubisoft scelse proprio l'ultimo titolo della serie per cominciare a lanciare sul mercato degli NFT, definiti da tantissime realtà di questa industria come il prossimo, grande traguardo tecnologico. Non andò a finire bene: i token non fungibili furono un flop (lo sono ancora tutt'ora), con pochissime operazioni di scambio e compravendita.

Se è vero che i team al lavoro sulla serie hanno ringraziato i giocatori per aver concesso loro il supporto necessario a Ghost Recon: Breakpoint, è anche vero che al momento in Ubisoft si cerca di dare una nuova visione per il futuro della serie. Una visione che però sembra sempre più un'incognita: al momento non esiste un nuovo gioco della serie e Ubisoft, secondo alcuni rumor, sarebbe tornata nuovamente a lavorare sui Battle Royale, con uno shooter PvPvE che dovrebbe rimpiazzare il defunto Hyper Scape.

Occorre a questo punto ragionare su due fronti: il primo è capire quale sarà per davvero il futuro della serie Ghost Recon. Il secondo è come potrà essere sviluppato. Se i live service sono davvero il futuro, è molto probabile che Ubisoft continui con lo sviluppo di un successore vero e proprio di Wildlands e Breakpoint. Questa ipotesi prende sempre più piede soprattutto dopo l'annuncio di Scalar, un nuovo engine che aiuterebbe gli sviluppatori a creare mondi aperti con aggiornamenti continui, senza nessun tipo di interruzione e avallata dai rumor che vorrebbero le serie di Far Cry e Assassin's Creed sviluppate seguendo un modello di gioco a servizio.

Chiaramente è quasi ingenuo aspettarsi novità nel breve periodo. In primis sarà necessario capire se davvero Ghost Recon Frontline continuerà il suo sviluppo oppure se sarà ripensato, magari trovando una formula più accettata e meglio digerita dai giocatori. Successivamente sarà davvero importante capire quanto Ubisoft voglia rivoluzionare un po' tutti i suoi franchise: saranno davvero tutti giochi live service oppure il publisher e sviluppatore cercherà di proporre soluzioni alternative? Il futuro della serie è davvero tutto da scrivere, il problema è capire come verrà fatto.