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Ghostbusters Spirits Unleashed | La (NON) Recensione

Ghostbusters Spirits Unleashed è finalmente arrivato anche se fra luci e ombre risulta ancora lungi dall'essere terminato.

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a cura di Andrea Maiellano

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Nei giorni appena trascorsi, più passavo le ore a giocare a Ghostbusters Spirits Unleashed e più pensavo a come diamine avrei potuto valutare il lavoro svolto da Illfonic. Il nuovo titolo dedicato ai celebri acchiappafantasmi non è un brutto titolo, sia chiaro, e, anzi, sono sicuro che piacerà sia a quei fan del brand che, come me, riescono a tollerare anche i peggiori supplizi videoludici pur di indossare virtualmente uno zaino protonico, sia a chi è alla ricerca di una produzione multiplayer 4 VS. 1, leggermente diversa della media.

Il vero problema di Ghostbusters Spirits Unleashed è lo stesso che ha attanagliato tutti gli altri titoli multiplayer di matrice 4 VS. 1, e in generale tutti i giochi in costante evoluzione, ovvero una struttura iniziale poco rifinita in praticamente ogni suo aspetto. Proprio per questo  motivo, più passavano le ore e più mi chiedevo il perché dovessi dare a tutti i costi un voto all'ultima produzione di Illfonic. Alla fine ce lo ricordiamo tutti Rainbox Six Siege vero? Al lancio era un prodotto incompleto, sbilanciato, con un enorme potenziale che ancora non era stato sfruttato a dovere da Ubisoft... e guardate ora come è cambiato.

Quindi, dopo ore spese a giocare a una versione di Ghostbusters Spirits Unleashed piena di imperfezioni tecniche e priva di una Patch Day One; accompagnato principalmente da dei Bot, sporadicamente da qualche sconosciuto e, negli ultimi giorni, da degli amici fidati, ho deciso che per pura e semplice onestà intellettuale, non apporrò un numerino alla fine di questo articolo. Il voto arriverà sicuramente ma solo quando la produzione di Illfonic sarà stata rilasciata ufficialmente; quando i server saranno popolati decorosamente e, soprattutto, quando le varie patch correttive avranno compiuto il loro dovere.

Volevo però analizzare tutto quello che di buono, e di meno buono, è stato realizzato in questo Ghostbusters Spirits Unleashed, cercando di capire a chi potrebbe piacere, se è stato realmente rispettoso di un franhcise che per troppe volte è stato violentato dall'industria videoludica e, soprattutto, se questa corsa meriti il prezzo del biglietto richiesto per farci un giro. Benvenuti quindi alla "non recensione" di Ghostbusters Spirits Unleashed.

Venimmo... vedemmo...

Fin dai tempi in cui internet entrò in casa mia, e si parla degli anni di Napster e della 56K, già si potevano reperire interviste rilasciate da Dan Aykroyd in merito al franchise di Ghostbusters, alla realizzazione di un terzo film (che già negli anni 99/00 era stato rinviato e riscritto più e più volte) e alle sue affermazioni che sostenevano che il brand poteva, e doveva, essere svincolato dai quattro volti che lo resero un successo negli anni ottanta.

Da sempre, il volto del celebre Dottor Ray Stantz, sostiene che chiunque possa essere un acchiappafantasmi e che il messaggio che il primo film voleva passare fra le righe era proprio quello. Non c'è bisogno di superpoteri per salvare il mondo da una divinità sumera che decide di manifestarsi a Central Park West... può farlo chiunque. Da un piacione con una buona parlantina, a uno scienziato pazzoide con la fissa per spore muffe e funghi, passando per uno studioso del paranormale che ancora vuole realizzare il suo sogno d'infanzia fino a un comunissimo uomo di colore che, nella New York della prima metà degli anni 80, era alla ricerca di una paga sicura.

Chiunque può essere un Ghostbusters e questo messaggio è stato volutamente perpetrato in ogni opera multimediale rilasciata negli ultimi 38 anni. Dalla serie animata Extreme Ghostbusters, passando per le varie trasposizioni videoludiche, fino ad arrivare al celebre ciclo di fumetti targato IDW, a ogni nuova iterazione di Ghostbusters, un inedito manipolo di personaggi si palesava a supportare o sostituire il quartetto di protagonisti originali.

Un passaggio di consegne fortemente voluto da Dan Aykroyd e che, solo l'anno scorso, è stato finalmente "canonizzato" con un terzo film (la pellicola del 2016 non esiste, facciamocene tutti una ragione) che è stato in grado di celebrare in maniera, più o meno degna, l'uscita di scena dei protagonisti originali. Una canonizzazione che, però, ha reso apocrife tutte le opere precedentemente uscite nel corso degli anni e che per essere preservate sono state giustificate come "linee spazio-temporali differenti"... e per quanto il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco, ho sempre trovato pessima questa soluzione narrativa.

Fatto sta che con Ghostbusters Legacy, o Afterlife per gli anglofoni, che ha finalmente sdoganato il concetto che chiunque può essere un'acchiappafantasmi, Illfonic ha pensato bene di realizzare un videogioco (in collaborazione con la Ghost Corps fondata da Dan Aykroyd e Ivan Reitman) che abbracci questo concetto in toto e, partendo proprio dalla scena post credit del film dello scorso anno, apre le danze con un Winston Zeddemore intento a ristrutturare la vecchia caserma dei pompieri per riaprire la storica attività.

E secondo voi mi facevo scappare un'opportunità del genere? Creato un avatar, più o meno, decoroso mi presento puntuale al primo giorno di lavoro dove un oramai attempato Ray Stantz, inizia a raccontarmi di un passato che già conosco a memoria in ogni suo dettaglio. Una chiamata alla radio lo interrompe... è Catt... Catt?! E chi diamine è Catt?!

Catt è la nuova assistente di Winston Zeddemore che ha preso in mano le redini della caserma, permettendo al suo nuovo proprietario di dedicarsi ai suoi affari in tranquillità. Catt mi fa fare un giro per la caserma, dove tutto è esattamente come lo ricordavo. L'unica eccezione è la presenza di un giovane scienziato, installatosi nel laboratorio che fu del Dottor Spengler, che si dedica nel migliorare gli zaini protonici e realizzare nuovi strumenti per acchiappare fantasmi in maniera più pratica e veloce.

Una volta finito il giro di turistico, e passato il classico tutorial studiato per far apprendere i rudimenti di cattura a tutte le nuove reclute, finalmente si parte per il primo incarico e la storia di Ghostbusters Spirits Unleashed comincia a ingranare. Eh si perché il gioco, al netto di un incipit molto basilare, ha anche una storia che, per quanto non brilli per originalità, o eccessiva coerenza nei confronti dell'universo cinematografico, riesce a risultare piacevole, disimpegnata e rispettosa dell'universo narrativo a cui si ispira.

La collaborazione con la Ghost Corps si percepisce in molteplici aspetti e, indubbiamente, la passione per il brand da parte degli sviluppatori si può notare in tantissime "chicche" sparpagliate qua e la appositamente per strappare un sorriso malizioso a tutti i fan del franchise.

Ho apprezzato anche il banalissimo escamotage narrativo utilizzato per far progredire la storia di Ghostbusters Spirits Unleashed il quale sfrutta il classico: "tu vai, noi ti aggiorniamo appena sappiamo qualcosa", per giustificare il fatto di dovermi far arrivare a un determinato livello per poter vedere la cinematica successiva. Sia chiaro, niente di nuovo o di realmente sconvolgente, ma tanto quanto è riuscito nell'intento di farmi progredire costantemente per capire dove volessero andare a parare gli scrittori dietro a Ghostbusters Spirits Unleashed.

Anche perché acchiappare fantasmi, o infestare edifici, non è riuscito a entusiasmarmi particolarmente sulla lunga durata per via di tutta quella serie di piccole imperfezioni di cui Ghostbusters Spirits Unleashed è ancora ricolmo. Non vorrei essere frainteso, tutto è stato pensato bene, e il titolo offre anche alcuni spunti interessanti per il genere a cui vuole fare riferimento, ma è nella messa in atto che il team di Illfonic non è riuscito ad oliare al meglio tutti gli aspetti e al momento il tutto scricchiola un pò troppo.

Una vita da acchiappafantasmi...

Fare l'acchiappafantasmi è idubbiamente divertente ma dopo la prima manciata di partite in cui mi sono perso a esplorare gli ambienti, analizzare gli oggetti con il PKE Meter e cercare di acchiappare il fantasma di turno... tutto mi è sembrato eccessivamente confusionario. Lo scopo sarebbe anche semplice: si analizzano gli ambienti, si cercano le brecce (che molto banalmente sarebbero i punti di respawn del fantasma), si distruggono a colpi di fasci protonici e, una volta chiuse tutte queste porte verso il regno soprannaturale, si provvede a catturare definitivamente l'ospite indesiderato che aleggia nella mappa di gioco.

Per quanto riguarda il "gunplay" (se così lo si può chiamare) tutto è stato ripreso dal titolo prodotto da Terminal Reality, andando a semplificare alcune meccaniche per incentivare la rapidità d'azione. Con un grilletto si psara il fascio protonico, con l'altro si lancia la trappola e la si apre.

Una volta danneggiato a dovere il fantasma, il fascio protonico muterà in un lasso energetico con il quale si potrà trascinare lo spettro sulla trappola. Ogni apparecchiatura ha a disposizione un livello di surriscaldamento che, una volta superato, andrà tassativamente abbattuto lasciando raffreddare lo strumento. Tutto molto semplice e immediato, anche se leggermente privo di un reale feedback della pesantezza dell'apparecchiatura, durante gli spostamenti.

Il problema è che il tutto risulta attanagliato da una serie di problematiche di bilanciamento che tendono a far deviare il ruolo del Ghostbusters in una costante "caciara" dove si continua a braccare il povero fantasma fino a che il tempo a sua disposizione per infestare l'edifico finisce e, finalmente, non avrà a disposizione nessun punto.

Questo perché in primis il PKE Meter ( il rilevatore che dovrebbe indicare la posizione approssimativa delle brecce e del fantasma) ha un radar realizzato in maniera troppo approssimativa il quale mi ha portato, e non vi sto a dire quante volte, a girare in tondo in una manciata di metri quadrati alla ricerca di una breccia che poi era localizzata da tutt'altra parte.

Il secondo problema nasce dal quantitativo incredibilmente alto di energia a disposizione delle brecce, le quali portano un intero team di giocatori a sparare contro un punto fisso dello schermo per un quantitativo di tempo eccessivamente alto, facendolo diventare un bersaglio facile per il fantasma di turno.

Se sulla carta, e me ne rendo conto ora che ve lo sto scrivendo, tutto sembra pensato per creare un ragionato lavoro di squadra, la realtà dei fatti, almeno per il momento, è che in Ghostbusters Spirits Unleashed queste dinamiche vengono molto rapidamente dimenticate e, io per primo, mi sono ritrovato per ore a correre a destra e a sinistra per braccare il fantasma cercando di averlo sotto tiro quando il timer della fase finale cominciava a ticchettare, usando i tempi morti per raccogliere collezionabili e calmare i lavoratori del posto... si, si può fare anche questo.

C'è anche da dire che nei giorni a disposizione per provare Ghostbusters Spirits Unleashed in anticipo, non ho mai avuto il piacere di riuscire a giocare assieme a 4 giocatori reali, riuscendo al massimo ad avere un altro acchiappafantasmi al mio fianco (accompagnato da due bot dlla scarissima intelligenza) e un terzo giocatore a impersonare il fantasma. Proprio per questo motivo voglio aspettare di poter testare il gioco nelle sue condizioni migliori prima di sbilanciarmi con un voto.

E, in tutta onestà, spero che una volta che i server verranno popolati riesca finalmente a sperimentare tutte le meccaniche proposte dagli sviluppatori perché, fra gadget pensati per enfatizzare il lavoro di squadra e delle mappe dalle archittetture ben congegnate, il potenziale per essere un ottimo titolo 4 VS. 1 c'è tutto... a patto di bilanciare meglio il ruolo del fantasma.

... e un'esistenza da non morto

Eh si, perché infestare gli edifici è davvero divertente ma allo stesso mi ha fatto sentire una vera e propria "war machine". Da fantasma ho potuto fare tutto quello che, fin da piccolo, mi chiedevo come mai non veniva mai fatto dalle entità che venivano affrontate dai Ghostbusters, scoprendo che la risposta era tanto ovvia quanto complicata: sarebbe stato sempre uno scontro impari.

Da fantasma ho potuto: spaventare i lavoratori del posto, possedere oggetti per spostarmi rapidamente negli ambienti, infestare i medesimi oggetti per farli muovere in maniera indipendente, rubare le trappole posizionate dai Ghostbusters per lasciarli senza nulla con cui catturarmi, manomettere i loro zaini protonici per evitare che mi sparassero, evocare scagnozzi per distrarli, spostare le breccie per nasconderle in posizioni apparentemente irraggiungibili e, ovviamente, scatenare ogni sorta di potere paranormale per abbattere temporaneamente gli acchiappafantasmi... un filino eccessivo non trovate?

Utilizzando il primo dei fantasmi disponibili (ce ne sono quattro all'interno di Ghostbusters Spirits Unleashed) gli unici "deficit" che ho avuto impersonando uno spettro sono stati una stamina che si consumava eccessivamente in fretta (e meno male direi), la quale poteva essere ricaricata rapidamente possedendo per qualche secondo un oggetto a caso nella mappa, e un cooldown delle attività volutamente lungo, pensato per impedirmi di usare gli attacchi più potenti con eccessiva costanza.

Due accorgimenti indubbiamente necessari ma che non mi hanno comunque impedito di vincere praticamente ogni partita in cui ho impersonato un fantasma, grazie a tutta quella serie di abilità che si possono usare a piacimento e che ti rendono "leggermente overpowered". Divertente? Indubbiamente! Sbilanciato? Decisamente si!

Un vero peccato perché tutti le dinamiche presenti in ambo i ruoli mostrano un lungo processo di studio per cercare di non limitare tutta l'azione di gioco a un caotico nascondino ma l'ingente necessità di un'operazione di "polishing" da parte degli sviluppatori, fa degenerare ogni partita di Ghostbusters Spirits Unleashed proprio in quella direzione, generando delle distruttive cacce all'uomo, o allo spettro, adornate da raggi protonici, carta da parati bruciata e oggetti che volano da tutte le parti.

Ghostbusters Spirits Unleashed allo stato attuale

Sul versante tecnico, Ghostbusters Spirits Unleashed, mostra la stessa assenza di polishing presente nel gameplay. Tutto è al posto giusto ma ci sono ancora una marea di sbavature che spero vengano corrette dalla "Day One Patch". I dialoghi recitati, a meno che di non impostare la lingua di sistema della mia PlayStation 5 in Inglese, sono al momento assenti (e non vi dico quanto tempo ho perso cercando di capire se avessi modificato erroneamente io qualche impostazione audio nel gioco o nella console); alcune cinematiche non innescano correttamente, e in più riprese mi sono trovato a guardare una stanza vuota leggendo i sottotitoli di ciò che stava accadendo nella cutscene a cui non ero stato invitato; le notifiche che indicano nuovi oggetti disponibili non sempre funzionano correttamente e il frame-rate, generalmente ancorato a 60 fps, ogni tanto mostra il fianco calando leggermente o scalando al ribasso negli elementi che si muovono nelle parti più distanti della mappa.

Artisticamente, invece, nulla da dire. Illfonic, con Ghostbusters Spirits Unleashed, ha voluto celebrare degnamente il franchise inserendo riferimenti di ogni tipo in ogni dove. Dalla possibilità di ricreare praticamente ogni uniforme presente nei film e nei cartoni (a esclusione di quelle del 2016... grazie Illfonic), passando per la presenza di Ernie Hudson e Dan Aykroyd nei ruoli di Winston e Ray, finendo con una costante esplosione di citazioni, riferimenti ed elementi a schermo presi a piene mani da film, serie tv e fumetti, tutto in Ghostbusters Spirits Unleashed è pensato per celebrare in maniera rispettosa il franchise.

L'unico aspetto che non mi è piaciuto? Un paio di forzature di trama pensate per giustificare le brecce e realizzate andando a scomodare un personaggio, di cui non vi farò il nome, che avrebbe necessitato un rispetto maggiore vista la costante importanza che ha avuto all'interno della lore di Ghostbusters ma al netto di quest'aspetto, puramente soggettivo, Ghostbusters Spirits Unleashed farà indubbiamente giore la fanbase degli acchiappafantasmi.

Voto Recensione di Ghostbusters Spirits Unleashed - PS5


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Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Un tributo rispettoso a Ghostbusters.

  • - Gameplay divertente e ricco di meccaniche intelligenti...

  • - Accessibile e con una progressione della storia intelligente.

Contro

  • - Il ruolo del fantasma va pesantemente rivisto.

  • -... ma afflitto da una serie di problemi di bilanciamento.

  • - Tecnicamente pregno di imperfezioni e sbavature.

Commento

Ghostbusters Spirits Unleashed è un progetto tanto ambizioso quanto facile da far finire nel dimenticatoio senza le dovute attenzioni. Il nuovo 4 VS. 1 targato Illfonic indubbiamente parte da una licenza forte e da un insieme di idee che hanno tutto il potenziale per realizzare un titolo longevo e, per certi versi, in grado di differenziarsi dalle produzioni del genere. Allo stato attuale, però, il titolo di Illfonic risulta ancora lungi dall'essere perfetto, mostrando evidenti problemi di bilanciamento e numerose sbavature sul versante tecnico. L'assenza, però, di una popolazione reale all'interno dei server, unita alla mancanza della canonica Patch Day One, non mi permettono ancora di dargli una valutazione oggettiva, facendo slittare il tanto amato voto numerico, a data da destinarsi. Mi sembrava corretto, però, illustrare a tutte quelle persone che daranno fiducia a Ghostbusters Spirits Unleashed, come mai, al netto di tutti questi difetti, risulti un prodotto divertente e in grado di appagare per qualche tempo i fan degli acchiappafantasmi.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Ghostbusters Spirits Unleashed - PS5

Ghostbusters Spirits Unleashed - PS5