Giappone: rivendere le chiavi dei giochi e il modding sono ora attività illegali

Il Giappone prende una posizione sulla modifica dei dati di salvataggio e sul modding.

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a cura di Nicola Armondi

Il Giappone ha da poco revisionato l'Unfair Competition Prevention Act, introducendo nuovi emendamenti che influiscono su vari settori dell'industria videoludica, in particolare la scena del modding. Le informazioni ufficiali, per ora, sono disponibili unicamente in giapponese, ma varie traduzioni puntano a tre attività rese illegali.

La prima di queste è la distribuzione di programmi e strumenti per l'alterazione dei dati di salvataggio. La seconda è la rivendita di chiavi software senza il permesso del creatore. La terza, simile alla prima, è offrire servizi che modificano i dati di salvataggio per conto del cliente.

Tutto questo parte dal fatto che l'Unfair Competition Prevention Act ora riconosce i "dati" come un elemento che deve essere protetto dalla legge. Basandoci sulle traduzioni disponibili, pare che le sanzioni arrivino fino a 5 milioni di Yen e cinque anni di prigione.

In seguito a questo, prodotti per la modifica dei dati come Cyber Save Editor per PS4 sono stati abbandonati. La rivendita di chiavi è sempre stata una zona grigia, ma fino ad ora nessuno l'aveva esplicitamente proibita; anzi, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea aveva preso una decisione opposta nel 2012, sancendo che era diritto degli utenti rivendere giochi scaricati. Cosa ne pensate? Credete che sia una giusta decisione?

In Europa non è illegale modificare i dati di salvataggio, quindi possiamo ancora farlo con la nostra PlayStation 4.