Grafica e audio

Recensione di Watch Dogs, il gioco d'azione open world di Ubisoft che racconta la storia di Aiden Pearce, un hacker dall'oscuro passato in cerca di vendetta. Capolavoro annunciato o soltanto un buon gioco?

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a cura di Tom's Hardware

Grafica e audio

A livello visivo Watch Dogs si comporta bene su PS4 e Xbox One, con un frame rate stabile e un buon livello di dettaglio. Nulla che faccia gridare al miracolo e lontano dai risultati ottenuti sulle rispettive piattaforme con esclusive del calibro di Infamous: Second Son o Ryse: Son of Rome, ma si tratta di un risultato accettabile, anche se la build mostrata all'E3 2012 era decisamente superiore. Su PC a livello ultra si ha qualche dettaglio in più, ma anche in questo caso non si può parlare di una vera e propria rivoluzione.

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Inoltre, sono i piccoli particolari che in questo caso fanno la differenza. Muri invisibili, nessuna traccia di sangue sulle auto che si scontrano con i pedoni, proiettili che non hanno alcun effetto in acqua o che non sollevano polvere se sparati sul terriccio. E ancora, acqua che dagli idranti attraversa tutto l'abitacolo come in una barca che affonda, staccionate e pali della luce divelti come se fossero realizzati con gli stuzzicadenti… La lista potrebbe continuare a lungo e il confronto con la maggior cura dei dettagli di un certo signor GTA è inevitabile e impari. La maggior esperienza di Rockstar si vede, e si sente.

Anche il comparto audio è poco ispirato, complice una playlist che non si avvicina neanche lontanamente alle decine di brani da urlo ascoltati nei vari giochi della saga di Grand Theft Auto. L'uso di una sorta di lettore di MP3 al posto delle varie radio da ascoltare salendo su un'auto è un'idea coerente con il mondo di gioco, dopotutto oggigiorno tutti ascoltiamo musica in questo modo, ma fa sembrare la città meno viva.

Inoltre questa playlist personalizzabile s'interrompe per notiziari (come se fossero abbastanza importanti da togliere la nostra musica!) e non si possono usare i propri MP3 per ascoltarli all'interno del gioco. Infine alcune missioni vi costringeranno ad ascoltare canzoni specifiche, rendendo di fatto inutile l'opera di selezione dei brani preferiti. Siamo d'accordo, si tratta di un difetto minore, ma una colonna sonora curata può dare il tocco di classe a un ottimo gioco, ma in Watch Dogs gli sviluppatori sembrano che abbiano aggiunto questo dettaglio giusto per dovere professionale.

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Positiva invece la rappresentazione dell'interfaccia che permette ad Aiden di scrutare nella vita dei passanti e di collegarsi ai vari dispositivi tecnologici di Chicago, con informazioni in sovrimpressione in stile "realtà aumentata". Un vero peccato che in un'epoca in cui il futuro dovrebbe essere visto tramite i Google Glass o dispositivi simili il nostro buon Aiden passi tutto il tempo a camminare in giro guardando lo smartphone come una sorta di teenager annoiato. Un altro mezzo passo falso di Watch Dogs, che prova a raccontare il futuro oscuro della tecnologia senza accorgersi che per certi versi questo futuro è già fra noi.