Gran Turismo 6: le microtransazioni fanno arrabbiare i fan

Gran Turismo 6 sfrutterà un sistema di microtransazioni che permetterà agli utenti di acquistare i bolidi virtuali usando soldi veri.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

Gran Turismo 6 integra un sistema di microtransazioni simile a quello che si può trovare nei titoli free to play. La notizia non è stata presa molto ben dai fan della storica saga di giochi di guida, come si può notare facendo un rapido giro sul web.

Questa soluzione permette ai giocatori di comprare con soldi reali i crediti da usare nell'acquisto di auto nuove. Nei precedenti titoli della serie invece il denaro virtuale si otteneva soltanto vincendo le gare.

Microtransazioni: il male assoluto dei videogiochi?

A disposizione degli utenti ci saranno vari pacchetti. Il più economico costa 4,99 euro e permette di ottenere 500.000 crediti. In modo simile 1 milione di crediti costa 9,99 euro, mentre con 19,99 euro si possono acquistare 2,5 milioni di crediti. Infine abbiamo il pacchetto più costoso che alla "modica" cifra di 49,99 euro permette d'incassare 7 milioni di crediti virtuali.

Tutto questo come si riflette nell'economia del gioco? Facciamo un esempio con la macchina più costosa di GT6, la Jaguar XJ13. Il prezzo di listino di questo bolide è pari a 20 milioni di crediti, che si traduce in 2 pacchetti da 7 milioni di crediti, 2 pacchetti da 2,5 milioni e un pacchetto da un milione. Totale della transazione: 149,95 euro.

Sony ha spiegato che questo sistema di microtransazioni è del tutto opzionale e basta dare un'occhiata al profilo di Twitter di Shuei Yoshida, presidente di Sony Worldwide Studios, per accorgersi che la reazione degli appassionati non è passata inosservata.

###old2379###old

Il dirigente ha infatti tranquillizzato i fan, spiegando che il gioco offre soltanto una strada alternativa per le persone "impegnate". Il consiglio di Yoshida è di leggere le recensioni prima di formulare giudizi. Non ci sarà molto da aspettare visto che Gran Turismo 6 sarà disponibile a partire da domani su PlayStation 3.

In un altro tweet Yoshida sostiene che le microtransazioni di per sé non siano dannose e che il problema potrebbe nascere nel modo in cui un gioco è progettato intorno ad esse.

Siete d'accordo con le dichiarazioni del dirigente di Sony? Credete che le microtransazioni siano il male assoluto dei videogiochi o possono coesistere con un titolo, anche in modo completamente opzionale?