Gran Turismo Sport, presentazione da urlo a Modena

Siamo stati a Modena all'evento di presentazione di Gran Turismo Sport dove c'era anche il creatore della serie Yamauchi.

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a cura di Avv. Gianluigi Fioriglio

Sony ha scelto una cornice perfetta per l'evento di lancio del nuovo Gran Turismo Sport: la città di Modena, terra in cui la passione per le automobili sportive trova terreno fertile (come tutti sanno, nella provincia di Modena hanno sede Ferrari, Maserati e Pagani, e poco distante, a Sant'Agata Bolognese in provincia di Bologna, ha sede la Lamborghini).

Per due giorni, la centralissima piazza Roma di Modena è stata invasa non solo dalle "cupole" che ospitavano gli stand in cui era possibile provare il gioco (usando sia i pad, il nuovissimo Thrustmaster T-GT o Playstation VR), ma anche da molte fuoriserie, fra cui la Porsche 911 GT3 RS e la Mercedes GT. Non solo: era presente anche la BMW M6 GT3 (del team Walkenhorst Motorsport) che lo stesso creatore della serie Yamauchi ha guidato alla 24 ore del Nürburgring nel 2016... segno di una passione che passa dal reale al virtuale, e viceversa, così come lo stesso Gran Turismo Sport.

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E GT Sport beneficia proprio di questa grande passione del suo papà, che trasuda in ogni aspetto del gioco (termine quasi riduttivo per software come GT Sport ma come anche molti suoi concorrenti, che permettono di vivere esperienze molto coinvolgenti).

Il gioco è stato presentato da Yamauchi, il quale ne ha evidenziato le principali novità (in primis la modalità "Sport", ma anche una modalità fotografica che permette di inserire le auto in moltissime location) e soprattutto il motto "Driving is for everyone". In questo senso, il gioco permette un approccio molto graduale anche per chi non ha esperienza in fatto di guida sportiva (videoludica). Viene subito in mente un confronto con simulazioni di guida come Assetto Corsa e rFactor 2, prima ancora che con il suo "nemico naturale" Forza MotorSport 7: ma su questi ci soffermeremo più avanti nella recensione.

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Il giorno successivo (dopo una cena al museo Enzo Ferrari, da non confondere con il museo Ferrari di Maranello, in cui si poteva pranzare a fianco di una F40 e in cui si era circondati da bolidi come la Testarossa e LaFerrari) abbiamo potuto provare sia l'esperienza della pista simulata sia quella reale.

La prima ci ha permesso di testare il multiplayer: molto coinvolgente, anche se rimane il problema della gestione dei contatti in pista e delle eventuali sanzioni (un po' come nel motorsport, del resto). Di assoluto rilievo non solo i replay (uno dei marchi di fabbrica della serie Gran Turismo), ma anche la "trasmissione" della gara, che non ha nulla da invidiare a una gara reale e che conferma il forte passaggio verso la modalità competitiva di Gran Turismo Sport.

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La seconda ci ha permesso di replicare su strada alcune prove tipiche della serie Gran Turismo utilizzando una Lamborghini Huracan o una Mercedes GT: frenata entro un determinato spazio, slalom e cerchio attorno a un cono. Prestazioni da urlo e un'elettronica che le rende semplici da guidare anche per chi non ha esperienza (a patto di non disattivare i numerosi aiuti elettronici). E, in pista, erano disponibili delle automobili da sogno: Porsche 911 Carrera GTS, BMW M2, Mercedes AMG CLS... Per finire, poi, con una Lamborghini Aventador o la BMW M6 GT3 (da competizione), guidate da piloti professionisti. Noi abbiamo provato la M6: un'esperienza da urlo, con accelerazioni e decelerazioni pazzesche, così come la tenuta (agevolata - ovviamente - dalle gomme slick)!

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E, per chiudere, il 17 ottobre un grande riconoscimento non solo per Kazunori Yamauchi, ma anche per l'industria videoludica: il conferimento al grande sviluppatore della laurea honoris causa in Ingegneria del Veicolo da parte dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Ma di questo vi parleremo in un articolo a parte.