Grande musica, begli effetti sonori, doppiaggio ok

Recensione di Fallout 4, il gioco di ruolo di Bethesda che vi trascina in una nuova avventura ambientata nella Zona Contaminata.

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a cura di Roberto Buonanno

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Grande musica, begli effetti sonori, doppiaggio ok

Traduzione e doppiaggio in italiano di Fallout 4 sono buoni. Volevo essere un po' più cattivo, ma anche confrontando con la versione in lingua inglese devo ammettere che il team di localizzazione ha fatto un gran lavoro. Insomma, siamo a una bella distanza da New Vegas dove, già nel menù di avvio, c'era il primo strafalcione. Consiglio di giocare in italiano anche agli oltranzisti della lingua originale.

Ci sono così tante cose da leggere e ascoltare che, se si aggiunge la pur minima difficoltà di dover tradurre dall'inglese, si rischia di bruciarsi i neuroni. Chi ha il gioco per PS4 può passare alla lingua originale in qualsiasi momento, impostando la lingua del sistema in inglese. Gli utenti PC lo potranno fare comodamente da Steam. Sarebbe un peccato però, i nostri doppiatori hanno dovuto registrare oltre 13 mila battute, più che in Fallout 3 e Skyrim messi assieme.

Unico difetto della versione italiana, ma derivante dalla maggiore sintesi dell'inglese, è che le armi e armature modificate raggiungono dei nomi di una lunghezza tale da diventare illeggibili. Fortunatamente è possibile dare un nome nuovo a ogni arma o armatura, in modo da poterla riconoscere con maggiore facilità!

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Secondo punto forte, gli effetti sonori. Adoro il fragore del fucile a pompa nella periferia di Boston. Alzate il volume, collegate un buon impianto o mettete le cuffie, se non volete disturbare i vicini. Ma godetevi questo gioco al massimo volume e, possibilmente, in surround se lo volete vivere al massimo.

Menzione d'onore alle canzoni d'epoca che riaffiorano di tanto in tanto nelle radio o nei locali del Commonwealth. Ci sono pezzi selezionati con cura, con artisti del calibro di Ella Fitzgerald. Dopo qualche decina di ascolti possono annoiare, ma non possiamo pretendere intere discografie in game.

Le musiche originali di Inon Zur infine fanno il loro sporco lavoro. Coinvolgono, aiutano a immergersi nell'atmosfera del gioco ma rimangono sempre al loro posto, ovvero in sottofondo.

Un vero sparatutto dentro il gioco di ruolo

L'azione di gioco è fluida, veloce e avvincente. Fallout 4 in molte fasi mi ricorda Rage, gioco che ha avuto poco successo ma che a me è piaciuto un sacco. Ho avuto conferma delle mie ipotesi quando ho scoperto che Bethesda ha inserito nel team sviluppatori di Bungie e ID Software. Questo gruppo eterogeneo ha fatto un ottimo lavoro. Il mix risultante, un ibrido tra gioco di ruolo e shooter, si traduce in un'esperienza di gioco unica.

L'azione infatti è sempre frenetica. Su Playstation 4 il gioco, in ambientazioni chiuse o nelle aree desertiche, gira quasi sempre fluido a 60 FPS in Full HD. Nell'ambito di scenari più complessi, come nelle vaste aree del centro cittadino, ci sono frequenti cali di frame. Chissà che Bethesda non possa porre una pezza con i prossimi aggiornamenti.

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C'è ancora la modalità per sparare in maniera tattica, lo SPAV. Questo però non ferma più il tempo, ma lo rallenta. Il risultato è che non si ha mai l'impressione di uscire dall'azione. Anche se, a onor del vero, in qualsiasi momento si può entrare nel menù, smanettare nell'inventario e cambiare armi e armature nella solita maniera irreale e buffa.

A dare l'impressione di stare in un FPS ci sono poi le armi. Ce n'è una cinquantina, con centinaia di variazioni possibili. E inoltre, gli effetti visivi, sonori e perfino le vibrazioni del pad. Tutti studiati ad hoc per coinvolgere e aggiungere pathos al combattimento.

È difficile spiegare a parole, ma potrete verificare da voi cosa vuole dire immersività al primo combattimento con un robot sentinella o altri avversari armati fino ai denti. Esplosioni, polvere, raggi laser, plasma, scie di proiettili, schizzi di sangue, urla, boati ed effetti ambientali danno vita alla scena in maniera unica.