The Great Ace Attorney Chronicles | Anteprima

Abbiamo provato la nuova avventura di The Great Ace Attorney Chronicles, ovvero la collezione dei due capitoli nel Meiji della serie Capcom.

Avatar di Alessandro Palladino

a cura di Alessandro Palladino

-

Non tutte le storie sono sempre legate ai grandi condottieri o alle battaglie più famose, alle volte la storia può essere fatta nei posti più inaspettati, come lo studio dove venne creata la lampadina o le aule di tribunale in cui è nato e si è evoluto il concetto di giustizia. E gli "unici" veri videogiochi che ci hanno parlato dei tribunali e delle loro beghe sono stati quelli della ormai leggendaria serie Ace Attorney, cavallo vincente della scuderia di Capcom e famosissima soprattutto in Giappone.

Come tutte le grandi pubblicazioni del sol levante, spesso molti dei capitoli rimangono esclusivi nel paese d'origine, un po' quello che succede a The Legend of Heroes che solo recentemente sembra aver confermato l'arrivo in occidente di quei pezzi che per anni non sono mai stati localizzati. Anche per Ace Attorney è arrivato il momento di tirare fuori l'asso dalla manica e presentare finalmente – in un'edizione rivisitata e dal prezzo molto onesto – i due capitoli per Nintendo 3DS ambientati nell'era Meiji tra il Giappone e l'Inghilterra: The Great Ace Attorney Chronicles.

Oltre l'oceano del passato

Lontano dalla modernità del sistema giudiziario dei nostri giorni, The Great Ace Attorney Chronicles ci racconta di un giovane studente di legge Ryunosuke Naruhodo (il cognome in giapponese significa proprio “Capisco”, il che è di buon auspicio) e delle sue avventure come novello avvocato nell’era Meiji del Giappone, a cavallo tra i venti orientali e il rapporto sempre più crescente con l’Inghilterra. Al momento ciò che abbiamo potuto vedere riguarda solo alcune delle parti del primo titolo di questa doppia raccolta, ovvero The Great Ace Attorney Adventures, ma già da questo assaggio è evidente come questo non sia solo un Ace Attorney con un’ambientazione diversa, bensì quasi un grande omaggio a un’epoca che ha segnato la storia giapponese e le figure chiave dell’occidentalizzazione del paese. Lo scontro tra culture, o tra valori se vogliamo, è al centro dell’ascesa di Naruhodo-san come investigatore e legale in erba, il quale non solo deve trovare la propria di strada, ma deve farlo anche in terra straniera.

La particolarità di questo approccio, con riguardo verso l’effettiva sfera culturale dell’occidente, è che The Great Ace Attorney Chronicles cambia le regole del sistema giudiziario, specie perché dal Giappone in cui sono ambientati quasi tutti gli Ace Attorney si passa alle aule di tribunale inglesi, le quali non solo hanno lo scontro tra avvocato e procuratore, ma contengono anche una giuria che il giocatore deve conquistare con prove e contraddizioni evidenziate. Se da una parte questo è il classico modus operandi a cui tutti i fedeli del marchio sono abituati da tempo immemore, la dimensione che aggiunge la Giuria è un grosso cambiamento che già dai primi casi ha modo di esprimere tutta la sua forza, eccetto per quello tutorial che è solo un pretesto per acclimatare il giocatore e posizionare le prime pedine della trama.

Altra grande novità introdotta con questi due titoli vintage, ed ereditata dal bellissimo Professor Layton vs Phoenix Wright, è la presenza di un investigatore di fama mondiale al nostro fianco nel suolo inglese: il famosissimo Herlock Sholmes e la sua fidata assistente Watson. No, non sono errori di battitura. Il più grande detective di tutti i tempi si unirà a Naruhodo nei vari casi al limite del possibile, in pieno stile giallo d’annata dove i trucchi dell’assassino sono più simili a quelli di un mago. Il gioco propone delle battaglie d’ingegno con l’inglese più famoso di sempre, dando lustro a quella che è la tridimensionalità di entrambi i giochi, qui ancora più evidente grazie a un upgrade grafico non da poco. Ogni oggetto o ambiente esplorabile ha un sacco di interazioni e i dialoghi correlati non mancano, proponendo quindi delle sfide che al momento ci sono parse più che adeguate.

Un caso per tutti

Mettiamo però che non siete tipi particolarmente ingegnosi, o magari avete avuto un trauma con i precedenti Ace Attorney per cui qualche scelta sbagliata vi ha portato a perdere davanti al giudice. Ecco, per voi e per chiunque voglia solo godersi la storia come un buon libro giallo, è stata introdotta la Story Mode: un’opzione che permette al gioco di “giocarsi da sé” e farsi avanzare nella storia senza per forza stare alla ricerca di indizi cliccando ovunque nella stanza. Per quanto questo approccia possa perdere un po’ il fascino e la soddisfazione di sentire di aver risolto un caso con il proprio ingegno, la sua sola presenza opzionale è comunque un punto a favore in termini di accessibilità a ogni tipo di pubblico, specialmente se si considera che The Great Ace Attorney Chronicles non presenta testi in italiano.

Detto questo, per quanto possiamo dire al momento, non crediamo ci siano testi particolarmente complessi per cui il titolo potrebbe risultare inaccessibile a un pubblico non abituato all’inglese, pur tenendo in considerazione che molto del “lavoro” di Ace Attorney è fatto sulle parole e sulle contraddizioni che si nascondono in esse, perciò avere un minimo di comprensione del testo è essenziale per riuscire a vivere il gioco per la sua bellezza effettiva, senza sfociare nel frustrante (e comunque la Story Mode vi corre in aiuto).

Ma il vero protagonista di ogni Ace Attorney che si rispetti è il lavorone che viene fatto dal punto di vista artistico nel character design, il quale in The Great Ace Attorney Chronicles si conferma nuovamente come stellare anche già dai primi casi. Aver ambientato il tutto nel periodo Meiji ha permesso a Kazuya Nuri di sbizzarrirsi ancora di più rispetto al passato, fondendo le usanze del Giappone tradizionale, quello occidentalizzato e tutta la corrente prettamente inglese.

Il risultato è evidente anche solo guardando i trailer e i poster promozionali, ma ci teniamo comunque a confermarvi che non solo la qualità dei disegni è alta ma che l’upgrade grafico dona ancora più dettaglio ai modelli tridimensionali. Nel caso giocaste su console, l’impostazione generale rimane comunque ancorata a quelli che erano gli standard per Nintendo 3DS, mentre su Nintendo Switch vi sembrerà più naturale e adatta a quella che è l’idea di portabilità della console. Ma in ogni caso, non c’è davvero nulla di cui preoccuparsi: la conversione alla mano è pregevole e anche l'occhio avrà la sua parte, come ormai Capcom ci ha abituato da tanti anni passati nelle aule di tribunale di Ace Attorney.

The Great Ace Attorney Chronicles è in arrivo il 27 luglio su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch.