Guerriero, furfante o guardiano?

La nostra recensione di The Technomancer, l'ultima fatica dello studio Spiders e seguito spirituale di Mars: War Logs. Marte è il teatro di una lunga guerra, ma un giovane tecnomante sta per cambiare le cose.

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a cura di Matteo Lusso

Guerriero, furfante o guardiano?

I combattimenti sono difficili, un dettaglio al tempo stesso positivo e negativo. Anche ai livelli di difficoltà più bassi gli avversari infliggono molti danni, quindi il giocatore deve sempre potenziare le proprie abilità, passive e attive, e imparare a utilizzarle. Scegliere il momento giusto in cui attivarne una può davvero fare la differenza, soprattutto a causa del tempo di ricarica che bisogna attendere per riutilizzarla. L'equipaggiamento è fondamentale e offre diversi potenziamenti a seconda del pezzo scelto. Si suddivide fra busto, gambe, mani e piedi, indossabili a seconda degli attributi sbloccati.

L'equipaggiamento è piuttosto vario, sia come bonus sia come aspetto, inoltre è possibile potenziarlo negli appositi banchi di lavoro. Armi e armature hanno uno o due slot di potenziamento, peccato che si possa migliorare solo l'attacco, la capacità di destabilizzare o di avvelenare l'avversario e la difesa. Una caratteristica che purtroppo si presenta abbozzata e poco approfondita.

Come tecnomante sono molto utili le armature che aumentano la rigenerazione del fluido in combattimento, da utilizzare per attivare certe abilità, tuttavia dipende molto dallo stile del giocatore. I tre stili di combattimento, infatti variano dall'approccio difensivo e lento del guardiano, a quello più rapido e basato sulla schivata del guerriero, fino alla classe del furfante che fa delle rotolate continue, attacchi a distanza e colpi deboli ma veloci il proprio punto di forza.

The Technomancer

La particolarità di questo titolo sta nel fatto che si può cambiare classe in qualsiasi momento, anche durante il combattimento. Il problema è che non esistono tipologie di nemici che si possono battere solo con un determinato stile. Questo porta il giocatore a scegliere un solo tipo di combattimento e utilizzare sempre quello, vanificando la possibilità di cambiare classe quando si vuole e ciò viene acuito anche dalla crescita del personaggio.

Ogni volta che saliamo di livello otteniamo un punto abilità da spendere in uno dei quattro rami dell'albero. Tre sono ovviamente riferiti alle rispettive classi, mentre l'ultimo migliora le abilità da tecnomante. Sfortunatamente ci vogliono circa 30 punti per completare un singolo ramo e completando la sola storia principale si arriva proprio al livello 30. Quindi, anche se non in maniera imposta, il giocatore deve per forza prediligere una classe rispetto alle altre due.

In ogni caso, a parte lo spaesamento iniziale, man mano che si avanza e si prende confidenza coi comandi, i combattimenti risultano divertenti e basati sul tempismo. Per fare un paragone, ricordano molto il free flow di Batman anche se meno rifinito. Infatti, quando un nemico attacca non compare nessun segnale che ci avvisi dell'attacco e per ciò il contrattacco viene meno. Più semplicemente si colpisce il nemico prima che sferri l'attacco e poi ci si allontana.

The Technomancer

Il vero problema sta nella ripetitività; quello che si fa a inizio gioco, lo si fa per tutta la durata della partita. Certo, sono presenti anche le abilità attive, ma così come per le passive, si tratta di modificatori che aumentano le percentuali di attacco o difesa, con poche variazioni sul tema, mentre le animazioni sono sempre le stesse. In ogni caso si tratta più di una sottigliezza che di una vera critica.

I nemici possono anche essere affrontati in maniera furtiva, ma si tratta di una aggiunta quasi inutile, perché sono posizionati in modo tale da non poter evitare lo scontro in alcun modo, nonostante il loro raggio d'azione si attivi solo quando siamo sotto il loro naso. Inoltre l'attacco furtivo non elimina l'avversario, ma lo danneggia solamente richiamando subito l'attenzione dei suoi alleati, quindi tanto vale affrontare i personaggi ostili direttamente a viso aperto, a meno che non si scelga di portare al massimo il talento della furtività.

Infine, durante la nostra prova abbiamo notato che i nemici riescono a colpirci anche quando stiamo schivando o rotolando se si trovano sulla nostra traiettoria, a differenza di altri titoli simili in cui l'animazione dell'allontanamento ci rende invincibili per qualche momento. Questo dettaglio, associato ai danni ingenti inflitti dai nemici, può risultare frustrante per alcuni, soprattutto se decidete di giocare con mouse e tastiera al posto del controller. I controlli sono fluidi e intuitivi se si usa il pad, altrimenti risultano un po' ostici e scomodi, soprattutto per attivare le abilità, ma è comunque possibile riconfigurarli a proprio piacimento.

The Technomancer

Per concludere, non bisogna dimenticarsi dei propri alleati, visto che anche il loro equipaggiamento si può cambiare e potenziare in modo da renderli più efficienti. La loro presenza è utile più per distrarre gli avversari che per danneggiarli, in ogni caso l'intelligenza artificiale che li muove svolge un lavoro dignitoso. I compagni utilizzano le abilità e nell'1 contro 1 se la cavano anche senza il nostro aiuto, permettendoci di sfoltire i nemici o di concentrarci sul più forte. Anche gli avversari si comportano in maniera credibile, concatenando attacchi corpo a corpo e dalla distanza e ricalcando le diverse classi del protagonista.

Naturalmente questo vale per i nemici umani, mentre i mostri che abitano Marte, oltre a essere esteticamente originali, utilizzano tattiche di combattimento diverse e abilità curiose - alcuni nemici creano un arco elettrico fra loro in grado di causare danni -, ma in fin dei conti il metodo da utilizzare per batterli è sempre lo stesso.