Guilty Gear Strive | Anteprima dalla closed beta

La storica saga di Guilty Gear approda nella next gen cercando di innovare una formula di gioco che ha fatto storia. Ecco le nostre prime impressioni dalla cosed beta.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Quando si parla di Guilty Gear ogni appassionato di picchiaduro non può fare altro che scattare sugli attenti, trattandosi di un brand che negli anni ha conservato bene la sua identità peculiare di un canone vecchio stampo, fatto da meccaniche bidimensionali e uno stile dei disegni di elevatissimo livello. Ebbene, con questo nuovo Guilty Gear Strive la creatura di Arc System Works cerca quell’evoluzione che ha interessato altri “colleghi” dello stesso genere, senza però tradire la tradizione di questo anime-fighter.

In questi giorni si è conclusa la closed beta per il test del netcode, una prova con un ristrettissimo numero di partecipanti provenienti dai settori stampa e influencers e noi non potevamo mancare all’appello per quello che si preannuncia come il primo vero picchiaduro next-gen.

Guilty Gear Strive, la next gen picchia duro un grande classico

Dalle prime impressioni avute giocando Guilty Gear Strive, sembra che questo quarto capitolo della serie creata da Arc System Works riesca a portarsi dietro un bagaglio fatto dalle recenti produzioni come Dragon Ball FighterZ – con cui condivide l’ineccepibile stile anime – sia lo spirito tecnico del buon picchiaduro 2D che abbiamo conosciuto in questi anni, cercando in questo nuovo episodio di abbracciare una platea ancora più significativa.

Vediamo come.

Innanzitutto, avviando la beta ci siamo fiondati subito sulla modalità di allenamento. Questo perché, (preservandoci da certe figuracce), ci permette di prendere confidenza con le nuove meccaniche offerte dal gioco. Il training si accompagna bene con la sezione dedicata all’elenco delle mosse, che presenta nel migliore dei modi e grazie ai brevi video correlati il repertorio di ogni lottatore, risultando più che sufficiente per i primi scontri. Inoltre, oltre a riuscire a padroneggiare bene il vostro lottatore, questa modalità vi aiuterà moltissimo a studiare i punti deboli di un particolare avversario.

A completare la “scuola di lotta” di Guilty Gear Strive, con ogni probabilità, ci penserà la modalità Missione visibile nel menù principale, ma ancora non accessibile. In passato, questa sezione ha sempre introdotto il giocatore nella storia futuristica e distopica di Guilty Gears, caratterizzata da crisi energetiche, guerre e i potentissimi e cattivissimi Gears… ma anche abituato l’utente a una crescente e calibrata difficoltà negli scontri, che speriamo di ritrovare anche in questo quarto capitolo.

Dunque, conoscendo la difficoltà proverbiale della saga, il tutto lascia ben sperare per un approccio flessibile anche per i più neofiti. Col training e con i primi scontri online ci siamo subito resi conto che proprio dal punto di vista del combat system siamo davanti a un gioco completamente nuovo.

Online troppo bello per essere vero

Prima di parlarvi in modo approfondito del combat system, ci vogliamo soffermare sul focus di questa closed beta, ovvero la modalità online. Rompendo gli indugi e premettendo che si tratta solo in un test di una versione non definitiva, vi diciamo subito che Arc System Works ha sviluppato uno dei migliori netcode mai visti in un picchiaduro.

La beta in analisi ha accolto un ristretto numero di giocatori, tuttavia, essendo anche costretti a scontrarci con utenti di tutto il globo per portarci a casa un discreto numero di match, l’esperienza di gioco è stata sempre impeccabile. E volendo esagerare, si avvertiva quasi la sensazione di giocare in locale. Un lavoro davvero eccezionale, che mostra qualche piccolo limite (pienamente trascurabile) se il nostro scontro ha un avversario Oltre Oceano o in Giappone.

Dopo un primo scontro, il gioco ci posiziona in una sorta di sistema a piani, che non ci permette di andare sotto il piano assegnato, ma di poter competere nel nostro o ai piani superiori mettendo a fuoco la regola base di ogni buon picchiaduro: se vuoi diventare più forte, devi sconfiggere qualcuno più forte di te, rispettando quindi un buon ranking già con questa premessa. Ogni piano può essere esplorato muovendo il nostro avatar in pixel art, con un sistema di contatto con gli altri giocatori che sembra accattivante, ma che si è rivelato poco funzionale nel senso più pratico. Nello specifico, le pose volte a dichiarare la propria disponibilità al combattimento, la loro staticità e qualche imperfezione delle lobby legate sempre ai modelli degli avatar, rende l’esperienza di matching meno immediata di ciò che potrebbe essere.

Completa l’esperienza dell’online una lobby completamente libera dove è possibile incontrare – e quindi sfidare – avversari di qualunque livello, a patto di non influire nel sistema di ranking con le vittorie o sconfitte accumulate.

Un combat system completamente nuovo

Guilty Gear Strive potrebbe rappresentare la chiave di volta di questa storica serie, forse da troppo tempo ancorata al suo concept originale. In questo quarto capitolo Arc System è riuscita a rendere fruibile e appetibile a tutti il classico combat system della serie, introducendo delle meccaniche semplici da eseguire, ma comunque complesse da padroneggiare a dovere, per la gioia dei giocatori più hardcore. In entrambi i casi, la velocità gioca un ruolo determinante.

Infatti, i ritmi di gioco sono molto frenetici, i colpi scambiati permettono delle combo con hit abbastanza modesti –mediamente 5/6 hit per ogni sequenza – con un ritmo più serrato, che richiede una buona dosa di riflessi e padronanza delle mosse del vostro giocatore. Quindi, dimenticatevi le lunghe sequenze e le scene delle combo conosciute in Dragon Ball FighterZ.  Una particolarità del nuovo sistema di controllo è la dilatazione dei tempi di esecuzione di un colpo: il team di sviluppo, pur lasciando inalterata la formula di gioco, ogni mossa eseguita ha un tempo decisamente più lungo che implica uno studio ragionato dei tempi legati all’attacco e contrattacco. Anzi, gli effetti in slow motion sembrano determinanti a tale scopo.

Tra le tecniche principali introdottte, la fanno da padrone la Roman Cancel, un’azione che permette di sospendere il tuo attacco, lanciare un'onda d'urto e rallentare il movimento del tuo avversario. Si può eseguire per rafforzare gli attacchi o usarlo in difesa per resistere agli attacchi del nemico. Invece Psych Burst, è un ottimo sistema di contrattacco quando sei stato letteralmente stordito da un colpo particolarmente potente o se ti trovi all’angolo. Ovviamente, non lo si può utilizzare sempre: Psych Burst richiede del tempo per essere nuovamente disponibile.

https://youtu.be/l1ranGKwpj4

La saga ci ha sempre abituato a una qualità grafica dei modelli bidimensionali molto apprezzata, ma con questo quarto capitolo si è deciso di fare veramente le cose in grande. I personaggi, come sempre, sono ottimamente caratterizzati, lo stile anime utilizzato anche nella precedente produzione di Dragon Ball FighterZ viene riproposta anche qui raggiungendo un livello tecnico e delle vette tali da far sembrare il picchiaduro di Guilty Gear un’autentica serie anime. L’evoluzione di un combat system tecnico come quello di Guilty Gear e l’ostentazione visiva di quest’opera, premettono di voler consegnare all’utenza il primo vero picchiaduro next gen.

Il gioco ha 15 personaggi giocabili al lancio, più altri cinque che verranno aggiunti come DLC a posteriori attraverso il primo Season Pass che aggiunge un continuo della storia, due stage, e diversi colori per alcuni personaggi.

Curioso vedere come una tale evoluzione possa arrivare da un brand che non ha goduto della stessa presenza sul mercato dei suoi noti rivali, come avvenuto per Street Fighter e Mortal Kombat, ma forse questa stagnazione ha giovato per segnare di netto un cambiamento che i fan attendevano da tempo.

Conclusioni

Guilty Gear Strive promette davvero bene, cercando di conquistare una platea di giocatori quanto più ampia possibile, fatta da giocatori hardcore e neofiti. L’unica modalità di allenamento disponibile nel corso della closed beta ci ha permesso di capire l’approccio messo a punto dagli sviluppatori per somministrare il nuovo combat system, un sistema che riesce a fondere alla perfezione meccaniche classiche ed evoluzione grazie ai tempi dilatati di esecuzione, combo con sequenze brevi, ma che implicano un tempismo davvero ricercato.

Il netcode ci è sembrato praticamente perfetto, con lag praticamente inesistente e un sistema di ranking e matching particolarmente equilibrato. Abbiamo qualche dubbio sulle interazioni nell’esplorazione delle lobby, ma da qui all’uscita potrebbe esserci ancora qualche novità in merito. Per conoscere al meglio l’intreccio narrativo che vedrà ancora una volta avanzare la minaccia degli esseri Gears, vi consigliamo caldamente di leggere i fumetti messi a disposizione sul sito ufficiale.

 Guilty Gears Strive promette davvero bene per chi sta cercando un nuovo picchiaduro che inizi a distinguersi da altri grandi nomi, conquistando tutti gli amanti del genere.

Guilty Gear Strive verrà lanciato il 9 aprile 2021 per PS4, PS5 e per PC nella piattaforma di Steam.

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