Hand Tracking su Oculus Quest, le nostre prime impressioni

L'hand tracking su Oculus Quest funzona molto bene, ma crediamo che il risultato migliore si possa avere con un mix di hand tracking e controller.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Durante l’Oculus Connect 6 è stato annunciato l’arrivao della funzione “hand-tracking” su Oculus Quest, cioè la possibilità del visore di identificare le mani per utilizzarlo senza la necessità dei controller. Si tratta dell’evoluzione di una funzione che già esiste, almeno in parte, su Quest e che permette tutt’oggi di muovere le dita e interagire con l’interfaccia, nonostante s’impugni un controller.

Abbiamo provato la demo disponibile durante l’evento, verificandone il corretto funzionamento. L’esperienza virtuale ci porta all’interno di un laboratorio magico, dove le nostre mani cambiano forma in base agli elementi che tocchiamo, e dove dobbiamo interagire con differenti macchinari.

Portare le mani vicino alla faccia e notare quanto immediata e precisa sia la riproduzione del movimento delle nostre dita è un piacere. Anche l’interazione con gli oggetti è precisa e ben fatta. Tuttavia, anche dopo la demo, rimane un dubbio nato fin dal momento della presentazione: la mancanza di un oggetto fisico da afferrare rende l’interazione un po’ “strana” quando si tratta di manipolare oggetti nella realtà virtuale.

Per afferrare un oggetto dovrete chiudere la mano in un pugno, mentre ci sembra più naturale il feedback che riceviamo quando stringiamo la mano attorno a un oggetto. La mancanza di un feedback aptico o fisico ci dice che questa tecnologia non va bene per tutto, e che i controller non spariranno. Piuttosto sarà un mix di interazioni che si potranno avere tra controller a mani libere a offrire il meglio.

Per ora si tratta di supposizioni, infatti dovremo attendere che gli sviluppatori prendano confidenza con l’hand tracking per capire come implementarlo al meglio all’interno dei loro giochi. Crediamo tuttavia che potrebbe essere un’ottima soluzione per applicazioni più professionali, nonché per tutte le interazioni con le interfacce di controllo.

In ogni caso l’aggiunta di questa funzione aggiunge un livello di comodità senza precedenti. Se usate un visore Quest per guardare video, ad esempio, potrete portarlo con voi senza l’ingombro dei controller - e senza preoccuparvi di batterie che si scaricano.

Se avete un Rift S, l’hard tracking arriverà, ma in un secondo momento.