Hands-on Agents of Mayhem, dopo Saints Row è triplo caos

Abbiamo provato Agents of Mayhem di Volition, il successore spirituale di Saints Row in uscita il 18 agosto.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Siamo stati a Milano, ospiti di Koch Media e della gaming room del Videogames Party Home, per provare per circa tre orette Agents of Mayhem, gioco open-world d'azione sviluppato da Volition in uscita il 18 Agosto su PS4, Xbox One, e PC.

Ci siamo seduti alla nostra postazione avendo in mente già un'idea forte di quello che sarebbe potuto essere Agents of Mayhem, grazie a una più che buona confidenza con la serie di Saints Row. Nel tempo abbiamo visto il gioco con protagonista la gang di Stillwater evolversi da una timida e in divenire parodia di GTA a una strabordante miscela di situazioni fuori da ogni controllo, scurrilità e poteri di ogni sorta.

Agents of Mayhem

La prima cosa da dire è che non siamo quindi di fronte a un nuovo capitolo di Saints Row, anche se non ci siamo neanche così lontani. Il gioco ne condivide una certa ossatura di base per quanto riguarda missioni secondarie e attività, in più ogni elemento è imbastito dal tratto inconfondibile di umorismo sprezzante, a cui si lega la costante lotta tra fazioni di cattivi per nulla inclini alla correttezza.

Vale tutto anche in Agents of Mayhem. Non ha importanza come viene portata a compimento la missione, ciò che conta è farlo con stile e una massiccia dose di pirotecnica distruzione.

Noi siamo un trio, all'erta e pieni di brio

Uno dei finali di Gat out of Hell ha permesso di resettare completamente il mondo come lo conoscevamo, cancellando ogni riferimento ai Third Street Saints come siamo stati abituati a conoscerli, ma al tempo stesso ci troviamo con Agents of Mayhem in uno stesso universo in cui persistono simbolismo, elementi e personaggi incontrati in passato.

L'aspetto che subito differenzia i due titoli è che prima eravamo in controllo di un solo personaggio mentre adesso abbiamo nelle nostre mani una squadra di tre individui da cui attingere, all'interno di un team di ben 12 personaggi.

Sono gli agenti del MAYHEM - Multinational AgencY for Hunting Evil Masterminds - guidati dall'affascinante quanto letale Persephone Brimstone, ex membro della LEGION - "League of Evil Gentlemen Intent on Obliterating Nations" - l'organizzazione di malvagi che sta soggiogando tutto il mondo.

Il loro scopo è quello di fermare i piani del Doctor Babylon e dei suoi più vicini collaboratori che metteranno in campo ciascuno la propria "expertise" per aiutarlo. Le operazioni vengono gestite nell'Arca - The Ark -, il centro di comando che funge da base per gli agenti.

Agents of Mayhem

Le premesse non sono delle più originali ma lo stile "cartoon" con cui è presentato ogni intermezzo narrativo rende piacevole osservare l'evolversi degli eventi che ci catturano come quando da bambini, in una domenica mattina senza scuola, si poteva passare più tempo davanti alla TV in compagnia dei cartoni animati preferiti.

Se in passato abbiamo visto Volition farsi beffe del genere sandbox o di film come Matrix e Armaggedon, in Agents of Mayhem c'è una "reinterpretazione" della serie animata G.I. Joe vicina per tematiche e stile.

Se siete figli degli anni '80 saprete benissimo che moltissimi episodi dei G.I. Joe non erano altro che puntate incentrate su un personaggio per spingere la linea di giocattoli; in modo analogo, AoM presenta delle missioni secondarie che si focalizzano unicamente su un personaggio e sul suo modo di essere e porsi.

La prima di queste missioni speciali ci permette di reclutarlo e funziona da tutorial per apprendere l'uso di abilità e armi, inoltre fornisce un background narrativo ruotante intorno alla Notte del diavolo, il grande attacco da parte del LEGION che ha dato il via a tutto.

Agents of Mayhem

La missione principale inizierà invece fin da subito con una squadra assemblata di tre elementi: Fortune, una pirata dei cieli armata di doppia pistola e un drone da compagnia, Hollywood un attore / cacciatore di taglie dotato di fucile d'assalto e lanciagranate e Hardtack, ex sottoufficiale capo della USS American Eagle che si fa spazio a colpi di fucile a pompa e arpione.

Proseguendo e sbloccando agenti si potrà comporre un team a proprio piacimento. Il gioco sembra lasciare molta libertà nella scelta della squadra, adattandosi più alle preferenze del giocatore in quanto a stile di gioco che non a requisiti obbligatori di completamento della missione.

Viene da sé che se un nemico corazzato può essere più facilmente abbattuto con un personaggio in grado di fare maggiori danni agli scudi sia preferibile avere in squadra un tale elemento, ma non è vietato approcciare lo scontro con un qualsiasi altro personaggio. Possiamo ruotare tra i tre membri della squadra in qualsiasi momento e anzi farlo garantisce nel tempo il recupero di punti vita per l'agente che viene momentaneamente "messo in panchina".