Hardcore gaming, anche le ragazze ci sanno fare

Crescono le donne amanti de vidogiochi. Maschi attenti, il regno è in pericolo.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo la società di ricerche NPD il numero di giocatrici è aumentato "significativamente" nell'ultimo anno. Le donne e le ragazze, infatti, rappresentano il 28% degli utenti di console, rispetto al 23% dell'anno precedente. Gran parte della crescita è dovuta alla Nintendo Wii, la cui utenza femminile è cresciuta del 19%.

Lo studio copre anche le console portatili, che, a quanto pare, hanno un successo ancora più grande presso il pubblico femminile. Sono cresciute anche le "hardcore gamer", cioè le donne che giocano, mediamente, 39 ore alla settimana.

Le eroine dei videogames, forse, hanno aiutato a portare le donne nel mondo dei videogiochi.

I videogiochi, insomma, incontrano sempre più i favori delle donne. E non è il caso di pensare a giochi "da ragazze". Anche i titoli tradizionalmente amati dai maschi, infatti, accolgono sempre più giocatrici, come Sophie Regnér, svedese classe 1991, che ha lasciato la scuola per dedicarsi al gioco professionistico, con l'approvazione dei genitori, che hanno deciso di alimentare la sua passione per Counter Strike. Sophie è entrata in un gruppo (clan) di giocatrici affermate, le Pink Zinik, con il quale prenderà parte ai tornei più importanti, dietro al nickname "Inzane".   

Siamo contenti di sapere che i videogiochi stanno diventando, ogni giorno di più, una forma d'intrattenimento per tutti, come i libri, il cinema e lo sport. Casi come quello di Sophie, però, ci sembrano un po' eccessivi: è ancora da dimostrare che una carriera nelle competizioni professionistiche sia da preferire a una solida formazione.