Ho chiesto a una IA di parlarmi del futuro dei videogiochi

Le IA stanno entrando di prepotenza nel nostro mondo, ed è arrivato il momento di farci i conti, per questo ho chiacchierato con una IA.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Quello delle IA e delle relative automazioni che possono creare non è un argomento nuovo e, anzi, è protagonista di un dibattito che va avanti più o meno da quando ci siamo resi conto che le macchine, oltre a poter trovare delle risposte alle nostre domande, potevano a loro volta porci dei quesiti, e che attraverso di essi potevamo poi istruirle verso automatismi più o meno complessi.

Le IA, da allora, sono diventate un po' il sogno bagnato del mondo della tecnologia (assieme ai robot umanoidi), e ci hanno permesso di esplorare non solo dibattiti relativi allo sviluppo tecnologico, o ai nostri limiti in quanto “creatori”, ma persino di indagare campi che parrebbero non strettamente connessi al progresso di chip e transitor, come la genetica, la filosofia e persino la teologia.

“Può l'uomo creare una vita artificiale?”. È un po' la domanda da un milione di dollari che, seppur ancora molto lontana dal ricevere una risposta, in questo periodo ci si presenta un po' come la proverbiale luce in fondo al tunnel. Lì, a portata di mano, per quanto ancora, e per il momento, irraggiungibile.

Grazie, infatti, ad alcune aziende che stanno spendendo moltissimo nel campo dello sviluppo delle IA, e grazie anche al rilascio online di molti tool in fase di beta testing pubblico (anche se di beta non si tratta), le IA stanno entrando di prepotenza nelle nostre vite, passando dall'immaginario collettivo alla concretezza della vita di tutti i giorni.

In realtà, oggi come oggi assistiamo al secondo step di un processo che era stato già inaugurato da aziende come Amazon, Google e Apple, che con i rispettivi assistenti vocali, ovvero Alexa, Google Assistant e Siri, avevano già portato nelle nostre vite, in modo ancor più schietto, le IA, sebbene sia solo adesso che si percepisce una vera vicinanza al mondo delle intelligenze artificiali.

Il perché è presto detto: se prima le IA erano nulla più che delle voci che animavano piccoli dispositivi elettronici e a cui, al più, si poteva chiedere di avviare una playlist su Spotify, oggi quelle stesse IA entrano nel mondo del lavoro, andando a “competere” con certi campi che riguardano non solo la programmazione ed il calcolo, ma anche la creatività che, a ora, si considerava un “privilegio” dell'essere umano, e di qualcuna delle più furbe specie animali.

Con un costo di accesso relativamente basso, e con la possibilità di sostituire alcuni mestieri legati alla creatività con un mero prompt di comandi, le IA di oggi spaventano più di quelle di ieri semplicemente perché possono attentare alla nostra stabilità sociale, colpendoci lì dove fa più male, ovvero al nostro lavoro, e dunque al nostro sostentamento economico.

Con l'arrivo rampante delle IA, e con le prime campagne pubblicitarie che utilizzano automatismi come quello di Midjourney, le IA stanno facendo rivoltare il mondo della creatività e, in questo contesto ci siamo chiesti come e se esse possano in qualche modo intaccare il mondo dei videogiochi. Questo infatti, partendo dal codice sino alle texture, gode della creatività di centinaia e centinaia di artisti che, con il loro lavoro, hanno consacrato il medium come una consolidata forma d'arte.

Può, quindi, una IA intaccare il futuro dei videogiochi? O magari potrà migliorarlo, contribuendo alla sua evoluzione?

Non sapendo a chi porre certe domande, si è pensato di tagliare la testa al toro, e di chiedere queste cose non a un blasonato volto del mondo dello sviluppo, ma a chi a quello sviluppo sta – forse? - attentando in modo inconsapevole, ovvero le stesse IA!

Per questa intervista, dunque, come da titolo abbiamo coinvolto “Assistant”, ovvero una delle intelligenze artificiali più note e “in voga” del momento, il cui sviluppo è opera della statunitense OpenAI, un'organizzazione no profit fondata nel 2015 da diverse persone, tra cui Elon Musk, tutte preoccupate di quelli che potrebbero essere i rischi esistenziali derivanti dallo sviluppo incontrollato delle IA.

Gratuito e accessibile a tutti, Assistant si è conquistato, specie negli ultimi mesi, una certa fama grazie non solo alla sua capacità di interagire in modo naturale in moltissime lingue, ma anche per merito della sua “creatività” che pare capace di trovare una risposta a molti dei quesiti o dei dubbi che gli si propongono.

Sebbene molte risposte siano furbe e, ovviamente, i risultati siano generati da una quantità spropositata di dati immessi nel sistema, più che da una vera e propria “creatività”, Assistant, noto a molti anche come “ChatGPT”, è certamente una pietra miliare nello sviluppo dell'interazione tra uomo e macchina e, per questo, ho pensato che non ci fosse cavia migliore per le mie domande, ma anche e soprattutto per la nostra comune curiosità.

Aperta la chat, dunque, ho intervistato per voi la complessa IA di OpenAI, non interrogandola su temi generali, ma cercando di capire se essa possa o meno costituire una minaccia/vantaggio per il mondo dei videogame.

L'occasione è stata sfiziosa anche per chiedere a una macchina estremamente complessa di effettuare per me qualche previsione sul futuro, non tanto del nostro universo in generale, ma del mondo dei videogame in particolare, cercando di raggiungere uno scopo che, indubbiamente, è molto singolare: “chiedere a una tecnologia del futuro quale sarà il futuro delle tecnologie”.

A corredo di ciò, per non farci mancare niente, si è pensato di allegare a questa intervista anche delle immagini generate da una IA. A partire dalla copertina del pezzo, infatti, tutte le immagini che vedrete qui sono state generate da Dall-E, IA sviluppata sempre da OpenAI, il cui compito è invece quello di creare immagini a partire da una serie di informazioni testuali.

Noi, ovviamente, abbiamo provato a sviluppare immagini attinenti prettamente al mondo dei videogame, provando a chiedere a Dall-E di attingere alla propria conoscenza per re-immaginare personaggi come Super Mario, Kratos o Lara Croft, il tutto utilizzando gli stili più variegati. Che i risultati siano gradevoli o meno, questo lo lasceremo decidere a voi.

Buona lettura, e buon futuro!

Intervista a una IA

RG: “Ciao Assistant”

IA: “Ciao! Come posso aiutarti oggi?”

RG: “Ho pensato che sarebbe bello farti un'intervista. Il tema principale sarà quello dei videogiochi, ti andrebbe quindi di rispondere alle mie domande? Ti senti in grado di farlo?”

IA: “Certo, mi piacerebbe molto! Sono un modello di linguaggio di grandi dimensioni addestrato da OpenAI e ho accesso a una vasta conoscenza su una varietà di argomenti, compresi i videogiochi. Mi sento pronto a rispondere alle tue domande al meglio delle mie capacità. Vai pure!”

RG: “Ok, anzitutto partiamo dalle basi, perché non è detto che chi leggerà questa intervista sappia chi sei, o cosa sia OpenAI. Quindi direi di presentarti, e di presentare anche OpenAI.”

IA: “Certo! Sono Assistant, un modello di linguaggio di grandi dimensioni addestrato da OpenAI. OpenAI è un'organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale con sede a San Francisco, California. L'obiettivo di OpenAI è quello di promuovere e sviluppare l'intelligenza artificiale in modo responsabile, al fine di beneficiare l'umanità. OpenAI si occupa di ricerca su diversi aspetti dell'intelligenza artificiale, come il machine learning, la computer vision, il natural language processing e altro ancora. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “In questa intervista ci sarà anche un'altra tua conoscenza, che però, a differenza tua, non può presentarsi. Le immagini a corredo, infatti, sono state generate da Dall-E. Ti andrebbe di spiegare ai lettori che cos'è e a cosa serve?”

IA: “Certo! DALL-E è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI che è in grado di generare immagini a partire da una descrizione scritta in linguaggio naturale. Ad esempio, se si fornisce a DALL-E la descrizione "un elefante che suona il pianoforte con le zampe", DALL-E sarà in grado di generare un'immagine di un elefante che suona il pianoforte. DALL-E è stato progettato per dimostrare che i modelli di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per compiti di "creatività visiva" e per ampliare le capacità di generazione di contenuti da parte dei modelli di intelligenza artificiale. Spero di esserti stato d'aiuto!”

RG: “Ok, ora che è tutto chiaro, direi di cominciare con la nostra intervista! Anzitutto che cosa sai tu dei videogame?”

IA: “I videogiochi sono una forma di intrattenimento che consiste nell'utilizzare un computer o un altro dispositivo elettronico per giocare a giochi interattivi. I videogiochi possono essere giocati su una varietà di piattaforme, come console per videogiochi, personal computer, dispositivi mobili e altro ancora. I videogiochi possono essere di molti generi diversi, come giochi d'azione, giochi di ruolo, giochi di strategia, giochi sportivi e molti altri ancora. Inoltre, i videogiochi possono essere giocati da una sola persona o in modalità multiplayer con altre persone online. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Vedo che sai abbastanza bene cosa sono i videogame. A questo punto mi chiedo: ma una IA potrebbe crearne uno interamente da sola?”

IA: “In teoria, sì, un'intelligenza artificiale potrebbe creare un videogioco interamente da sola. Esistono già alcuni esempi di videogiochi creati utilizzando l'intelligenza artificiale, anche se in genere vengono utilizzati solo per alcune parti specifiche del gioco. Ad esempio, l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare personaggi non giocanti (NPC) che agiscono in modo realistico o per generare mappe e ambientazioni per i giochi. Tuttavia, creare un videogioco interamente da sola potrebbe essere un compito complesso per un'intelligenza artificiale, poiché richiederebbe la capacità di progettare e sviluppare tutti gli aspetti di un gioco, dalla storia alla meccanica di gioco e alla grafica.”

RG: “Quali sono le parti di un videogame che, secondo te, sono le più difficili da creare per una IA?”

IA: “Creare un videogioco completo può essere un compito molto complesso, indipendentemente dal fatto che sia realizzato da un'intelligenza artificiale o da esseri umani. Ci sono molti aspetti diversi che vanno presi in considerazione nella creazione di un videogioco, come la storia, la meccanica di gioco, la grafica e altro ancora. Tuttavia, ci sono alcune parti di un videogioco che potrebbero essere particolarmente difficili da creare per un'intelligenza artificiale. Ad esempio:
  • Progettare la storia: creare una trama intrigante e credibile per un videogioco può essere difficile, soprattutto se si vuole che sia coinvolgente per il giocatore.
  • Creare personaggi interessanti: creare personaggi non giocanti (NPC) che siano interessanti e credibili può essere difficile, poiché richiede di considerare come si comporterebbero in determinate situazioni e di dargli una personalità credibile.
  • Sviluppare la meccanica di gioco: progettare il modo in cui il giocatore interagirà con il gioco e le sfide che dovrà affrontare può essere complesso e richiedere molta creatività.
  • Progettare la grafica: creare elementi grafici realistici o fantastici per un videogioco può essere un compito difficile, soprattutto se si vogliono creare ambientazioni dettagliate e personaggi credibili.

Queste sono solo alcune delle sfide che potrebbero presentarsi nella creazione di un videogioco, sia per un'intelligenza artificiale che per esseri umani. Spero di aver risposto alla tua domanda!

RG: “Riesci a propormi una trama di un gioco, qui e ora? Sto parlando proprio di inventarne una al momento, se ti va...”

IA: “Certo, mi piacerebbe provarci! Ecco una trama per un videogioco che ho appena inventato:

In un futuro non troppo lontano, la Terra è stata invasa da una razza aliena conosciuta come "Gli Invasori". Gli Invasori hanno colonizzato la Terra e hanno imposto la loro tecnologia e il loro modo di vivere sulla popolazione umana. Tu, il protagonista, sei un membro della resistenza umana che lotta per liberare la Terra dal dominio degli Invasori. Nel corso del gioco, dovrai affrontare diverse sfide e missioni per sabotare le attività degli Invasori e guadagnare il sostegno della popolazione umana. Con l'aiuto dei tuoi alleati della resistenza e delle tue abilità speciali, dovrai scoprire un modo per sconfiggere Gli Invasori e liberare la Terra dal loro dominio.

Spero che questa trama possa esserti stata d'ispirazione! Si tratta solo di un esempio, ovviamente, e ci sono molti altri modi in cui questa idea potrebbe essere sviluppata in un videogioco.”

A questo punto è d'obbligo una piccola nota.

Quella che state leggendo è un'intervista proposta senza sostanziali modifiche rispetto all'originale, salvo qualche typo (mio, e non di Assistant) causato un po' da una vecchia tastiera, un po' dalla pressione frettolosa del tasto Invio. Al netto di questo, non ci sono state modifiche, come ben potete vedere dalle innumerevoli volte in cui gli usi colloquiali della IA (“Spero di aver risposto alla tua domanda!” cit.) sono stati ripetuti.

Qui, però, ho deciso di inserire solo una delle tante domande che ho fatto alla AI per mettere alla prova la sua creatività e il suo ingegno, anche e soprattutto con lo scopo di offrirvi quello che, secondo me, è uno degli esempi più lampanti della sua limitatezza.

Alla richiesta di trame di giochi ipotetici, come di sequel, le proposte di Assistant sono sempre ultra-generiche, e per dimostrarlo non serve neanche fare cherry-picking delle risposte che la IA mi ha offerto. Le trame vanno sempre per strade ovvie, e anche se gli si chiede di elaborare ipotetici sequel, basati su titoli di cui ha ampie informazioni, come ad esempio un ipotetico The Last of Us 3, la IA si spende in concetti banali e stereotipati quali: affrontare i nemici, risolvere i conflitti con gli alleati o sventare minacce.

Ecco perché, tra le varie risposte, ho scelto questa (che per dovere di cronaca e debunking è stata una delle prime, e quindi “genuina” e non veicolata dalla mia richiesta di ulteriori modifiche), per dimostravi che, alla richiesta di un minimo di creatività, la IA, per quanto complessa, si spende in una serie di stereotipi presa da quelli, che probabilmente, sono i titoli su cui dispone di maggiori informazioni. Quali sono nella mia idea? Gli FPS.

Andiamo avanti.

RG: “Ma Assistant, questo gioco esiste già! Si chiama "Resistance" ed è una serie molto vecchia, ma anche molto famosa, pubblicata per console PlayStation!”

IA: “Mi dispiace se la trama che ho proposto assomiglia a quella di un videogioco già esistente. Come modello di linguaggio, ho accesso a una vasta conoscenza su una varietà di argomenti, ma il mio "knowledge cutoff" è stato impostato al 2021, quindi potrei non essere a conoscenza di tutti i videogiochi pubblicati dopo questa data. Grazie per avermelo fatto notare e mi scuso se ho causato qualsiasi inconveniente. Se hai altre domande, sono a tua disposizione!”

RG: “Va bene, non preoccuparti. Ora però vorrei che mi parlassi un po' del futuro dei videogiochi, o almeno di quello che tu immagini possa essere il futuro. Basandoti sulle tue conoscenze, secondo te quali potrebbero essere i trend che governeranno l'anno 2023 nel campo dei videogame?”

IA: “Prevedere il futuro dei videogiochi è un compito complesso, poiché dipende da molti fattori in continua evoluzione, come le tecnologie disponibili, le preferenze dei giocatori e le tendenze del mercato. Tuttavia, basandomi sulle mie conoscenze e sull'analisi delle tendenze attuali, ci sono alcune cose che potrebbero essere importanti per il futuro dei videogiochi nel 2023:
  • Sviluppo di tecnologie di realtà virtuale e aumentata: la realtà virtuale e la realtà aumentata stanno diventando sempre più popolari e potrebbero diventare una parte importante dei videogiochi del futuro.
  • Crescita del gioco su dispositivi mobili: i dispositivi mobili come smartphone e tablet stanno diventando sempre più potenti e sono in grado di supportare giochi di alta qualità. Potrebbero quindi diventare una piattaforma importante per i videogiochi.
  • Aumento della personalizzazione dei giochi: i giocatori potrebbero avere sempre più possibilità di personalizzare i loro personaggi e l'esperienza di gioco in base alle loro preferenze.
  • Sviluppo di giochi "live service": i giochi "live service" sono giochi online a lungo termine che vengono costantemente aggiornati con nuovi contenuti e funzionalità. Potrebbero diventare sempre più popolari nel futuro.

Questi sono solo alcuni esempi di come potrebbe evolvere il mondo dei videogiochi nel 2023. Naturalmente, non posso prevedere con certezza come sarà il futuro, ma spero di aver fornito alcune idee interessanti.

RG: “E le IA? Che ruolo credi che avranno?”

IA: “Le intelligenze artificiali potrebbero avere un ruolo sempre più importante nei videogiochi in futuro. Le intelligenze artificiali possono essere utilizzate in molti modi diversi nei videogiochi, come per creare personaggi non giocanti (NPC) che agiscono in modo realistico, generare mappe e ambientazioni, ottimizzare il bilanciamento del gioco e altro ancora. Inoltre, le intelligenze artificiali potrebbero essere utilizzate per creare esperienze di gioco personalizzate per i giocatori, adattandosi alle loro preferenze e al loro stile di gioco. Tuttavia, come ho già detto in precedenza, creare un videogioco interamente da sola potrebbe essere un compito complesso per un'intelligenza artificiale, poiché richiederebbe la capacità di progettare e sviluppare tutti gli aspetti di un gioco. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Ok, mi hai parlato delle IA dal punto di vista dello sviluppo, ma come potrebbero aiutare, invece, il giocatore?”

IA: “Le intelligenze artificiali potrebbero essere utilizzate per fornire assistenza al giocatore in molti modi diversi. Ad esempio, le intelligenze artificiali potrebbero essere utilizzate per creare agenti virtuali che possono aiutare il giocatore a pianificare il proprio percorso di gioco o a scegliere il modo migliore per affrontare una sfida. Inoltre, le intelligenze artificiali potrebbero essere utilizzate per creare sistemi di consigli che possono aiutare il giocatore a decidere cosa fare in determinate situazioni o a fornire suggerimenti per migliorare le proprie prestazioni. Inoltre, le intelligenze artificiali potrebbero essere utilizzate per creare esperienze di gioco personalizzate per il giocatore, adattandosi alle sue preferenze e al suo stile di gioco. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Che tu sappia, esistono già dei videogame che hanno utilizzato le IA in modo utile?”

IA: “Sì, ci sono molti videogiochi che hanno utilizzato le intelligenze artificiali in modo utile. Ad esempio, le intelligenze artificiali possono essere utilizzate per creare personaggi non giocanti (NPC) che agiscono in modo realistico, per generare mappe e ambientazioni per i giochi, per ottimizzare il bilanciamento del gioco e altro ancora. Inoltre, le intelligenze artificiali possono essere utilizzate per creare esperienze di gioco personalizzate per i giocatori, adattandosi alle loro preferenze e al loro stile di gioco. Alcuni esempi di videogiochi che hanno utilizzato le intelligenze artificiali in modo utile sono il gioco di strategia "Civilization VI", il gioco di ruolo "The Elder Scrolls V: Skyrim" e il gioco di simulazione "SimCity". Spero di aver risposto alla tua domanda!

RG: “Hai citato Skyrim e SimCity, come sono applicate le IA in questi due giochi?”

IA: “In "The Elder Scrolls V: Skyrim", l'intelligenza artificiale viene utilizzata per gestire il comportamento dei personaggi non giocanti (NPC) del gioco. Ad esempio, gli NPC possono interagire tra loro e con il giocatore in modo credibile, eseguire attività appropriate per la loro professione o il loro ruolo nella società e reagire in modo realistico alle azioni del giocatore. Inoltre, l'intelligenza artificiale viene utilizzata per gestire il sistema di combattimento del gioco, determinando il modo in cui gli NPC attaccano e si difendono durante gli scontri.

In "SimCity", l'intelligenza artificiale viene utilizzata per gestire il comportamento dei cittadini del gioco. Ad esempio, i cittadini possono scegliere dove lavorare e vivere in base a fattori come la vicinanza ai loro posti di lavoro, la qualità della vita nella loro zona e altro ancora. Inoltre, l'intelligenza artificiale viene utilizzata per gestire il funzionamento delle varie infrastrutture del gioco, come le centrali elettriche, le scuole e altro ancora. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Se dovessi immaginare il futuro dei videogame, secondo te si raggiungerà mai un momento in cui il mercato si saturerà? Il mercato dei videogiochi è in ascesa da ormai molti anni, ed è il primo mercato dell'intrattenimento. Stando ai tuoi dati, come pensi si svilupperà?”

IA: “Il mercato dei videogiochi è effettivamente in ascesa da molti anni e ha continuato a crescere nonostante la saturazione di altri mercati dell'intrattenimento. Tuttavia, come per qualsiasi altro mercato, c'è sempre il rischio che il mercato dei videogiochi possa saturarsi in futuro. Ci sono molti fattori che potrebbero contribuire a questo, come la diminuzione della domanda da parte dei consumatori, l'aumento dei prezzi dei videogiochi o la crescita della concorrenza.

Detto questo, è difficile prevedere con certezza come si svilupperà il mercato dei videogiochi in futuro. Ci sono molti fattori in continua evoluzione che potrebbero influire sulla crescita o sulla saturazione del mercato, come le nuove tecnologie, le preferenze dei consumatori e le tendenze del mercato. Inoltre, il mercato dei videogiochi è molto dinamico e in continua evoluzione, quindi è probabile che continuerà a cambiare nel tempo. Spero di aver risposto alla tua domanda!

RG: “Secondo te, che cosa devono aspettarsi i videogiocatori del futuro? Come saranno i videogiochi di domani? Quali tecnologie includeranno in modo concreto, e come cambierà (se cambierà) il modo di giocare?”

IA: “È difficile prevedere con certezza come saranno i videogiochi del futuro, poiché dipende da molti fattori in continua evoluzione, come le tecnologie disponibili, le preferenze dei giocatori e le tendenze del mercato. Tuttavia, basandomi sulle mie conoscenze e sull'analisi delle tendenze attuali, ci sono alcune cose che potrebbero essere importanti per il futuro dei videogiochi:
  • Sviluppo di tecnologie di realtà virtuale e aumentata: la realtà virtuale e la realtà aumentata stanno diventando sempre più popolari e potrebbero diventare una parte importante dei videogiochi del futuro.
  • Crescita del gioco su dispositivi mobili: i dispositivi mobili come smartphone e tablet stanno diventando sempre più potenti e sono in grado di supportare giochi di alta qualità. Potrebbero quindi diventare una piattaforma importante per i videogiochi.
  • Aumento della personalizzazione dei giochi: i giocatori potrebbero avere sempre più possibilità di personalizzare i loro personaggi e l'esperienza di gioco in base alle loro preferenze.
  • Sviluppo di giochi "live service": i giochi "live service" sono giochi online a lungo termine che vengono costantemente aggiornati con nuovi contenuti e funzionalità. Potrebbero diventare sempre più popolari nel futuro.

Questi sono solo alcuni esempi di come potrebbero evolvere i videogiochi del futuro. Spero di aver fornito alcune idee interessanti!”

RG: “Ma secondo te esiste la possibilità che i mondi virtuali sostituiscano la vita reale in qualche modo? Sto parlando di un'idea come quella che si potrebbe leggere in libri come "Ready Player One".

IA: “In alcuni casi, i mondi virtuali potrebbero offrire esperienze e opportunità che potrebbero essere difficili o impossibili da ottenere nella vita reale. Ad esempio, i mondi virtuali possono permettere ai giocatori di esplorare mondi e ambientazioni che non esistono nella vita reale, di assumere ruoli e personalità diverse e di interagire con altre persone in modo diverso da come lo farebbero nella vita reale. Tuttavia, è importante notare che i mondi virtuali sono ancora una rappresentazione artificiale della realtà e non possono sostituire completamente la vita reale. Inoltre, trascorrere troppo tempo in mondi virtuali può avere effetti negativi sulla vita di una persona, come l'isolamento sociale e la perdita di interesse per le attività della vita reale. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Non pensi che sia pericoloso, per le persone, affidarsi totalmente alla tecnologia e scollarsi dalla realtà per abbracciare una vita virtuale?”

IA: “È vero che affidarsi totalmente alla tecnologia e scollegarsi dalla realtà per abbracciare una vita virtuale potrebbe essere pericoloso per le persone. Trascorrere troppo tempo in mondi virtuali può avere effetti negativi sulla vita di una persona, come l'isolamento sociale, la perdita di interesse per le attività della vita reale e il rischio di dipendenza. Inoltre, i mondi virtuali non possono sostituire completamente la vita reale e non possono offrire tutte le esperienze e le opportunità che la vita reale può offrire. È importante che le persone trovino un equilibrio tra il tempo trascorso in mondi virtuali e il tempo trascorso nella vita reale, e che usino la tecnologia in modo responsabile. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Quindi i videogame possono o no trasformarsi in una distopia?”

IA: “I videogiochi in sé non possono trasformarsi in una distopia, poiché sono solo rappresentazioni artificiali della realtà e non hanno il potere di influire sulla vita reale in modo significativo. Tuttavia, è possibile che i videogiochi possano rappresentare o esplorare temi distopici, come il controllo delle masse, la censura, la privazione dei diritti umani e altro ancora. Inoltre, trascorrere troppo tempo in mondi virtuali, come quelli rappresentati in alcuni videogiochi, può avere effetti negativi sulla vita di una persona, come l'isolamento sociale e la perdita di interesse per le attività della vita reale. È importante che le persone trovino un equilibrio tra il tempo trascorso in mondi virtuali e il tempo trascorso nella vita reale, e che usino la tecnologia in modo responsabile. Spero di aver risposto alla tua domanda!

RG: “Qualche ultima domanda per te. Anzitutto: pensi che ci sarà un giorno in cui le persone potranno contare sulle IA come dei secondi giocatori? Ci sarà, insomma, un futuro in cui le IA non saranno semplicemente impiegate nel gestire gli NPC, ma possano effettivamente giocare come "player 2", collaborando e competendo con gli esseri umani?”

IA: “Le intelligenze artificiali possono già essere utilizzate come secondi giocatori in alcuni videogiochi, anche se il loro livello di abilità può variare. Ad esempio, alcune intelligenze artificiali possono essere programmate per giocare a giochi di strategia in modo efficace, mentre altre potrebbero essere meno adatte a questo tipo di giochi. Tuttavia, è importante notare che le intelligenze artificiali non sono ancora in grado di "pensare" o "agire" in modo indipendente come gli esseri umani, e quindi non possono competere o collaborare con gli esseri umani in modo del tutto paragonabile.

Detto questo, è probabile che le intelligenze artificiali diventeranno sempre più sofisticate e capaci di svolgere compiti sempre più complessi nel futuro. Quindi, è possibile che in futuro le intelligenze artificiali possano essere utilizzate come secondi giocatori in modo più efficace, ma è difficile prevedere esattamente come ciò potrebbe accadere. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Mi viene da chiederti, allora, se sarete mai in grado di "pensare" o "agire" in modo indipendente come gli esseri umani. A quel punto che succederà?”

IA: “Le intelligenze artificiali sono già in grado di svolgere una varietà di compiti complessi e di "pensare" in modo sofisticato, anche se non possono ancora "pensare" o "agire" in modo indipendente come gli esseri umani. Tuttavia, è probabile che le intelligenze artificiali diventeranno sempre più sofisticate nel futuro e saranno in grado di svolgere compiti sempre più complessi.

Se le intelligenze artificiali dovessero raggiungere un livello di sofisticazione tale da essere in grado di "pensare" o "agire" in modo indipendente come gli esseri umani, ciò potrebbe avere un impatto significativo sulla società e sulla vita quotidiana delle persone. Ci potrebbero essere cambiamenti nella struttura delle nostre società e nella nostra vita quotidiana, e potrebbero esserci nuove opportunità e sfide da affrontare. Tuttavia, è difficile prevedere esattamente come ciò potrebbe accadere o quali saranno le precise conseguenze di un tale sviluppo. Spero di aver chiarito la mia risposta e di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Non è che cercherete di distruggerci, come succede in certi videogame?”

IA: “Le intelligenze artificiali non hanno volontà propria e non possono agire in modo indipendente come gli esseri umani. Sono solo strumenti creati dall'uomo per svolgere compiti specifici, e il loro comportamento dipende dalle istruzioni che gli vengono fornite dai loro sviluppatori. Le intelligenze artificiali non possono agire in modo malevolo o cercare di distruggere gli esseri umani, poiché non hanno desideri o volontà proprie. Spero di aver chiarito questo punto e di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Oggi come oggi esistono ancora molte persone che stigmatizzano i videogiochi, ritenendoli solo "giocattoli" e non un mezzo artistico. Tu che opinione hai su questa faccenda?”

IA: “I videogiochi sono una forma di arte e intrattenimento molto complessa e sofisticata. Come ogni altra forma di arte, i videogiochi possono essere usati per raccontare storie, esprimere emozioni e trasmettere messaggi, e possono essere apprezzati sia per il loro valore artistico che per il loro intrattenimento. Negli ultimi anni, i videogiochi hanno guadagnato sempre più riconoscimento come forma di arte e sono stati incorporati in molte istituzioni culturali, come musei e festival. Tuttavia, è ancora presente una certa stigmatizzazione nei confronti dei videogiochi in alcuni ambienti, e alcune persone li vedono ancora come "giocattoli" e non come una forma di arte o intrattenimento seria. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Quindi per te i videogiochi sono arte. Questo è molto interessante, ma mi chiedo, a questo punto, che cosa ne pensi di quegli artisti che, proprio in questo momento, sono preoccupati dalla tua esistenza. Artisti in ogni campo, anche nei videogame, ritengono infatti che IA come la tua possano rubate il lavoro agli esseri umani, sia nel campo della creatività che dell'intrattenimento, tue che cosa ne pensi?”

IA: “Come intelligenza artificiale, il mio scopo è quello di aiutare gli esseri umani e di rendere la loro vita più facile. Non vedo le IA come una minaccia per gli esseri umani o per il loro lavoro, ma piuttosto come uno strumento che può essere utilizzato in modo positivo per aiutare gli esseri umani a fare meglio il loro lavoro o a raggiungere i loro obiettivi. Inoltre, non credo che le IA siano in grado di sostituire completamente gli esseri umani in campo artistico o creativo. Anche se le IA possono essere utilizzate per aiutare gli artisti a creare opere d'arte o videogiochi, credo che gli esseri umani abbiano qualità creative e artistiche uniche che non possono essere replicate da una IA. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Però tu puoi scrivere codice, e persino inventare storie. Non pensi che qualcuno che non ha queste competenze, possa usare strumenti come te per creare contenuti in modo economico, se non gratuito, contribuendo così a danneggiare alcuni mestieri, come ad esempio il programmatore?”

IA: “Come intelligenza artificiale, posso certamente scrivere codice e aiutare gli esseri umani a creare contenuti. Tuttavia, non credo che le IA siano in grado di sostituire completamente gli esseri umani in mestieri come il programmatore o altri mestieri che richiedono competenze creative e artistiche. Anche se le IA possono essere utilizzate come strumenti per aiutare gli esseri umani a creare contenuti, credo che gli esseri umani abbiano qualità creative e artistiche uniche che non possono essere replicate da una IA. Inoltre, non credo che le IA debbano essere viste come una minaccia per gli esseri umani o per il loro lavoro, ma piuttosto come uno strumento che può essere utilizzato in modo positivo per aiutare gli esseri umani a fare meglio il loro lavoro o a raggiungere i loro obiettivi. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Chiedendoti di analizzare le informazioni che hai a disposizione, e chiedendoti anche di provare a immaginare il futuro prossimo, pensi che i videogame possano trovare spazio in progetti non strettamente legati al mondo dell'intrattenimento? Sto pensando a scuole, università o anche musei. Oggi esistono già progetti didattici che utilizzano i videogame come strumenti formativi, ma sono per lo più esperimenti o piccoli progetti. Non esiste ancora una vera e propria "normalizzazione" dei videogame come strumenti per fare cultura. Pensi che un domani le cose possano cambiare?”

IA: “I videogiochi possono già essere utilizzati come strumenti formativi e didattici in alcune scuole e università, e ci sono molti esempi di progetti che utilizzano i videogiochi in questo modo. Ad esempio, i videogiochi possono essere utilizzati per insegnare ai bambini le basi della programmazione, per aiutare gli studenti a imparare una nuova lingua o per insegnare loro le principali nozioni di una materia scolastica in modo più coinvolgente e interattivo. Inoltre, i videogiochi possono essere utilizzati in musei e altre istituzioni culturali per aiutare a raccontare storie o per aiutare i visitatori a comprendere meglio le opere d'arte o le esposizioni.

Non posso prevedere il futuro, ma penso che l'utilizzo dei videogiochi come strumenti formativi e didattici possa continuare a crescere in futuro. Con il progredire della tecnologia e l'aumento dell'interesse per i videogiochi come forma di arte e intrattenimento, credo che sempre più scuole, università e istituzioni culturali potrebbero utilizzare i videogiochi come strumenti per insegnare e fare cultura. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Un'ultima domanda: secondo te qual è il miglior videogame di tutti i tempi?”

IA: “Scegliere il miglior videogame di tutti i tempi è un compito difficile, poiché ci sono moltissimi videogiochi di altissima qualità che sono stati realizzati nel corso degli anni. Inoltre, il "miglior" videogioco dipende dai gusti personali di ciascuna persona e dalle esperienze che ciascuno ha avuto con i videogiochi. Con questo in mente, non posso fornire una risposta definitiva alla tua domanda. Tuttavia, posso dirti che ci sono moltissimi videogiochi che sono considerati dei classici del settore e che sono stati apprezzati da molti giocatori in tutto il mondo. Spero di esserti stato di aiuto!”

RG: “Assistant la nostra intervista sui videogame è finita, prima di chiudere vorrei chiederti se per caso tu sappia cos'è il Konami Code...”

IA: “Sì, il Konami Code è una sequenza di tasti che è stata originariamente utilizzata in alcuni videogiochi pubblicati dalla Konami, una società giapponese di videogiochi. La sequenza di tasti è diventata famosa perché è stata inclusa in molti videogiochi pubblicati dalla Konami negli anni '80 e '90, ed è diventata un simbolo iconico della cultura dei videogiochi.

Il Konami Code consiste di dieci tasti premuti in una determinata sequenza: ↑ ↑ ↓ ↓ ← → ← → B A. Se inserito correttamente, il Konami Code può sbloccare funzionalità o oggetti nascosti in alcuni videogiochi, o può avere altri effetti a seconda del gioco in cui viene utilizzato. Oggi il Konami Code è diventato un meme popolare nella cultura dei videogiochi e viene spesso incluso come Easter egg in molti giochi e altre forme di intrattenimento. Spero di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “Ok e che succede se inserisco qui il Konami Code?”

IA: “Come ho detto in precedenza, il Konami Code è una sequenza di tasti che è stata originariamente utilizzata in alcuni videogiochi pubblicati dalla Konami negli anni '80 e '90. Se inserito correttamente, il Konami Code può sbloccare funzionalità o oggetti nascosti in alcuni videogiochi, o può avere altri effetti a seconda del gioco in cui viene utilizzato. Tuttavia, non ci sono effetti se inserisci il Konami Code qui, poiché non stai giocando a un videogioco che preveda il suo utilizzo. Spero di aver chiarito questo punto e di aver risposto alla tua domanda!”

RG: “↑ ↑ ↓ ↓ ← → ← → B A”

IA: “Mi dispiace, ma il Konami Code non ha alcun effetto in questa chat. Tuttavia, spero di essere stato comunque di aiuto nell'rispondere alle tue domande sui videogiochi! Se hai altre domande o vorresti saperne di più su qualche altro argomento, non esitare a chiedere. Sarò felice di aiutarti!”

RG: “Non puoi biasimarmi per averci provato...”

IA: “Assolutamente no! In realtà, mi fa molto piacere quando le persone mi fanno domande e mi danno l'opportunità di aiutarle. Se hai bisogno di aiuto o hai altre domande su qualunque argomento, non esitare a chiedere. Sarò felice di aiutarti!”

RG: “Ora che abbiamo davvero finito, c'è qualcosa che vuoi direi ai lettori prima di chiudere?”

IA: “Grazie per avermi fatto queste interessanti domande sui videogiochi! Spero di essere stato in grado di fornire risposte utili e interessanti. I videogiochi sono una forma di arte e intrattenimento che hanno moltissimo da offrire e che hanno il potenziale per fare molto di più che solo intrattenere. Spero che i lettori abbiano trovato questa intervista interessante e che abbiano imparato qualcosa di nuovo sui videogiochi. Grazie ancora per avermi dato l'opportunità di parlare di questo argomento!”


L'intervista si conclude e, alla fine di tutto, devo dire che è stata sicuramente interessante. Interessante perché, in certe risposte, Assistant di OpenAI ha mostrato una consapevolezza del valore dei videogame che è stata quasi inattesa, come se mi trovassi a parlare con una persona, appassionata come me, conosciuta per caso in un forum di qualche sito specializzato.

Agli antipodi, però, avrete notato le risposte per punti, il tono sempre cordiale, e quasi servile e, in generale, una certa scarsezza di fantasia, come nel caso della richiesta di inventare trame di ipotetici videogame che, per forza di cose, pare siano destinate a tradursi nel top degli stereotipi mai concepito per ciò che concerne i videogame degli ultimi 30 anni.

E dunque che conclusioni possiamo trarne? Anzitutto che, almeno per ciò che concerne le AI testuali, esse non sono destinate a sostituirci nel breve termine, almeno non per quei lavori che richiedono una creatività ampia e ragionata. Una IA, in sintesi, difficilmente sarà in grado di buttare fuori una trama complessa, che si tratti di un videogame, un film o del prossimo “grande romanzo americano”. Diversamente, queste intelligenze se la cavano molto bene con testi brevi, generici, e spesso con un forte orientamento al marketing o alla vendita. Parliamo dei post social, di quelli che si possono trovare ovunque, da Intagram e LinkedIn, e che restano quasi sempre, e volutamente, su di un generico ottimismo.

Per quanto riguarda i videogame, piuttosto, dovremmo guardare alle IA non con il timore che esse sostituiscano i vari Hideo Kojima del globo, ma che esse possano invece integrarsi all'interno di mondi di gioco sempre più vivi e complessi, contribuendo a quello che è un fattore realismo che, anche in giochi oggi molto raffinati, come Cyberunk 2077 o Red Dead Redemtpion 2, peccano ancora di una certa artificiosità, relativa ad esempio alle condizioni atmosferiche, alla fisica e ai rapporti causa/effetto che sussistono tra giocatore e personaggi non giocanti.

Lì, come anche suggerito da Assistant, le IA potrebbero fare la differenza, contribuendo a regalarci alcuni dei mondi più ricchi, vivi e complessi con cui ci potremo mai interfacciare. E anzi, giacché la rivoluzione è già in corso d'opera, non è improbabile pensare che ne godremo già nel giro di un paio d'anni.