I giochi violenti diminuiscono l'empatia dei più giovani

Uno studio di un'università canadese suggerisce che i giovani che trascorrono più tempo con i giochi violenti sono moralmente immaturi rispetto a chi dedica meno tempo libero a questi videogame. Si parla di una minore empatia, fiducia e preoccupazione nei confronti delle altre persone.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

I videogiochi violenti influiscono sulla moralità degli adolescenti. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati della Brock University, in Canada, dopo aver analizzato il comportamento di 100 teenager fra i 13 e i 14 anni.

Trevor di GTA V mentre discute animatamente con un suo "amico"

Ma in che modo i giovani appassionati di giochi violenti differiscono da quelli che trascorrono meno ore con i videogame? Secondo il gruppo di ricercatori a risentirne maggiormente sono la capacità di sviluppare empatia, di fidarsi e di preoccuparsi per le altre persone.

Lo studio, riportato da BBC News, ha classificato come giochi violenti qualsiasi titolo che permette agli utenti di uccidere o "maltrattare" altri esseri umani. Nel gruppo di adolescenti analizzati i ricercatori hanno scoperto che ad essere coinvolti in questa mancata crescita morale sono i teenager che trascorrono più di 3 ore con questi giochi senza interazioni con il mondo reale.

"Passare troppo tempo nel mondo virtuale della violenza potrebbe impedire ai giocatori di coinvolgersi in altre esperienze sociali positive della vita di tutti i giorni e di sviluppare un senso positivo di ciò che è giusto e sbagliato", concludono i ricercatori.

Inalterato invece il comportamento dei teenager che si dilettano con giochi violenti per periodi di tempo più brevi. Forse perché dedicano più tempo a uscire e giocare con i propri amici, e dunque ad attività più sociali, senza stare davanti ai videogame? Ai posteri l'ardua sentenza.