I migliori videogiochi indipendenti del 2022: quali acquistare?

Ecco un nostro speciale che racchiude tutti i migliori videogiochi indipendenti del 2022, tra opere di qualità e di ampie vedute

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a cura di Nicholas Mercurio

Digerito il pranzo di Natale, spacchettato i regali e messo a punto le preparazioni per Capodanno, è giunto il momento di riflettere sui migliori videogiochi indipendenti del 2022. Lo ammetto, è sempre stupendo guardare al passato, cercare stimoli nuovi e ricordare belle esperienze, ma quanto è importante, invece, cercare nelle produzioni più insolite la bellezza che tante produzioni blasonate si sognano? È stato un anno incredibile per il mercato indipendente, con produzioni nostrane che hanno solcato il mare del panorama con il vento in poppa e molte altre a cui nessuno avrebbe dato un centesimo, non aspettandosi affatto acclamazioni di alcun genere.

Di opere se ne sono vissute tante, alcune sono state particolareggiate e persino indimenticabili. Il mercato indipendente, però, non è soltanto questo: su GameDivision vi ho parlato in diverse anteprime di Amber City, Paper Cut Mansion e tante altre opere che hanno tratteggiato una linea qualitativa imponente. D’altronde, cosa potremmo mai aspettarci da un panorama che, anno dopo anno, sta definendo il mercato stesso con nuove idee e innesti?

Quando si parla di indie, però, qualcuno pensa immediatamente alla musica, e cita quasi sempre i Death Cab For Cutie o i Dashboard Confessional. Con i videogiochi, però, tutto assume un significato diverso, perché ormai ogni cosa ruota attorno a cos’è indipendente e cosa, invece, non lo è. Ma meglio procedere con calma, parlando delle produzioni migliori pubblicate quest’anno.

I migliori videogiochi indipendenti del 2022

Tunic

Cominciamo subito con il botto, e non potrebbe essere altrimenti. Tunic, sviluppato e curato da una sola persona, è l’esempio di abnegazione e impegno che appartiene realmente a pochi game designer. Andrew Shouldice, in tal senso, non è secondo a nessuno.

Riuscendo a incastrare meccaniche Zelda-like, inserendole in un contesto più ammodernato, è stato capace di creare una delle esperienze migliori dell’anno. Si impersona una volpe armata di spada e scudo in un mondo che, a detta del creatore, vede la piccola protagonista in un mondo straniero e sconosciuto, in cui tutto è ameno e misterioso. Le vicende, che si scoprono man mano, raccontano quindi di una terra dal fascino irresistibile, dominata da creature corrotte, scheletri e altre amenità.

Una caratteristica che però mi ha colpito, mentre esploravo meglio l’opera e tutte le sue diramazioni, era l’utilizzo del manuale di gioco nel menu delle opzioni, utile per comprendere al meglio l’evoluzione dell’esperienza quanto per assimilarne ogni sfaccettatura. Un’opera che cattura con la sua direzione artistica e i suoi modi serafici, proiettandosi in un panorama che aveva fortemente bisogno di produzioni di questo calibro. Quando passato e presente si incontrano, non può che nascere qualcosa di assolutamente unico.

NORCO

NORCO è una città della Louisiana, un posto caotico, pieno zeppo di fabbriche e fiumi artificiali. L’acqua è sporca di sangue, pece e sostanze chimiche che hanno cancellato la vegetazione. È dicembre, a NORCO, e Babbo Natale non ha regali da consegnare, ma chiede soldi nel vicolo principale della città per procurarsi del cibo per non morire di fame, indossando un abito rosso sgualcito e rovinato.

Come lui altri cittadini, che però riescono a sfangarla, mentre le corporazioni si arricchiscono. Qualcuno conta le monete e qualcun altro perde il conto delle persone ammazzate, non ricordando se siano undici o dodici. Scriverà dieci, per arrotondare e perché non ha voglia di rimettersi a contare.

NORCO è un’avventura narrativa in pixel art sviluppato da Geography of Robots. La caratteristica principale del videogioco è la parte investigativa, implementata in modo attento. Kay è una giovane che ha lasciato la città anni prima, e che ritorna a NORCO per il funerale della madre, morta a causa di una tremenda malattia. Viene a sapere che suo fratello, scomparso misteriosamente, è coinvolto in affari loschi che potrebbero mettere in pericolo non solo le loro esistenze ma anche il resto della città.

Una storia scritta con cura e attenzione, esaltata da una narrazione fluida e descrittiva, e che non lascia nulla al caso. Non una ventata d’aria fresca a causa dei fumi chimici delle fabbriche di NORCO, ma comunque un videogioco da tenere in considerazione specie per chi è abbonato a Xbox GamePass.

Endling – Extinction is Forever

Sempre nelle vesti di una volpe anche se sprovvista di spada e scudo, si scopre che il mondo è collassato a causa di un avvenimento apocalittico che ha polverizzato quasi tutti gli esseri viventi. Probabilmente le cause sono bombe nucleari sganciate durante l’ennesima guerra che non cambia mai, a giudicare dagli alberi e i crateri.

Non è mai saggio mettere al mondo dei figli o dei cuccioli in un momento del genere, ma Herobeat Studios ha deciso di fare a modo suo, raccontando una storia triste. La mamma volpe, dando alla luce i suoi cuccioli, è costretta a proteggerli e procacciare del cibo, compiendo scelte complesse e discutibili per la loro sopravvivenza.

Giocando a Endling – Extinction is Forever, ho provato empatia nei confronti della mamma volpe, che si ritrova in una situazione drastica. È un mondo difficile, diverso e nessuno sembra essere intenzionato ad avere pietà per chi vuole dare una nuova luce al mondo. Quella passata è sopita, morta e consumata. Serve un nuovo bagliore. E se deve essere un animale, allora così sia.

Immortality

Immancabile come non mai, l’opera di Sam Barlow è una delle migliori di questo lungo anno composto da tante produzioni diverse che hanno contribuito a renderlo memorabile e significativo. Collaudato un sistema vincente che ormai riesce a dire la sua, il celeberrimo game designer che ha collaborato in passato ad alcuni capitoli di Silent Hill è riuscito a negli ultimi anni a proporre diverse esperienze molto particolareggiate e significative, unendo cinema e videogiochi con la cura che contraddistingue soltanto i grandi talenti.

La storia parla di Marissa Marcel, interpretata dall’attrice Manon Cage, che partecipa ad alcuni film mai usciti nelle sale. È una giovane curiosa e talentuosa, una perla del cinema statunitense che non aspetta altro di avere successo. Il racconto potrebbe sembrarvi in realtà alquanto classico e già visto altrove, ma c’è molto altro sotto la superficie: un mistero da risolvere in un modo del tutto originale, sebbene già collaudato dallo stesso Sam Barlow in passato con Her Story e Telling Lies.

Scomponendo, sistemando e aggiustando le pellicole di tre film mai pubblicati, si riscopre la storia della giovane, che si ritrova in un limbo da comprendere attraverso i frame confusi. Cinema e videogiochi possono coesistere? La risposta a questa domanda, guardando Immortality, è un secco sì.

Signalis

La paura è un sentimento primario che colpisce inaspettatamente. Giunge all’improvviso, quando c’è qualcosa che fa così paura che è impossibile riuscire a resistere. Signalis, sviluppato da rose-engine, parte con queste premesse, facendo parlare di sé e delle sue ottime qualità.

Sviluppato da soltanto due persone, il team tedesco è riuscito a ripescare dal passato le atmosfere di Resident Evil e di Silent Hill, creando un contesto di gioco interessante e intrigante. Forte di personaggi iconici, che si possono incontrare nel corso del racconto, Signalis colpisce per la sua struttura di gioco, che unisce l’investigazione, l’esplorazione e la risoluzione di enigmi per proseguire al suo interno.

Un dettaglio certamente meno riuscito, che ho già fatto notare, è lo shooting: alle volte impreciso, non molto curato e fuori fuoco, non riesce a essere convincente come il resto della produzione. Al netto di questo, però, Signalis è certamente uno dei videogiochi migliori su cui possiate mettere le mani. Ed è anche disponibile su Xbox GamePass.

Gerda: A Flame in Winter

Sviluppato da PortaPlay, Gerda: A Flame in Winter è una produzione indipendente disponibile su PC e Nintendo Switch. È un’altra avventura narrativa che, a differenza delle altre, è ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. La protagonista è la giovane Gerda Larsen, un’infermiera che si ritrova a dover cercare e salvare il marito Anders, tenuto prigionieri dai tedeschi.

Un mondo di gioco commovente, tremendo e coinvolgente, raccontato come fosse una fiaba triste durante uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità. Gerda si ritrova a parlare con persone combattute tra dovere e umanità, mentre il Terzo Reich, ormai quasi sconfitto, è ancora più pericoloso e letale. Una storia di passione, amicizia e amori. Una giovane eroina dei tempi moderni che si ritrova a dover combattere per la sopravvivenza, mentre il regime nazista schiaccia le esistenze dei disperati. La guerra non cambia mai, d’altronde.

Freud’s Bones

Del videogioco indipendente di Fortuna Imperatore ne ho parlato già in passato, citandolo fra le opere più iconiche del panorama. Rifarlo non costa nulla: sto parlando di un videogioco che tratta il tema della psicanalisi e la vita di Sigmund Freud, il celeberrimo neurologo austriaco. Vienna, città del lusso, della letteratura e delle scienze, è la cornice di questa avventura narrativa punta e clicca davvero unica nel suo genere.

Un racconto basato sulla scoperta interiore e le proprie debolezze, che coesistono le une con le altre, creando qualcosa di realmente inedito e imperdibile, capace sia di esaltare una storia quanto di far comprendere quanto la mente umana sia complessa.

Vampire Survivors

Come non citare quello che è, in fin dei conti, l’opera del momento? Sviluppato da Luca Galante, Vampire Survivors è il roguelite certamente più in voga di quest’anno. Dopo un periodo in accesso anticipato, è stato rilasciato nella sua versione completa, e da poco è stato pubblicato un DLC che espande ulteriormente l’esperienza di gioco.

Incredibili e sempre ironici, sono i nomi scelti per i vari protagonisti delle vicende, che ricordano il trash italiano in tutte le sue varie forme. Un esempio è la Clerici e la borra, che qualcuno sicuramente ricorderà molto bene. A rendere l’esperienza caratteristica e divertente, sono i traguardi sbloccabili man mano che si avanza nell’esperienza di gioco. Un videogioco di successo che esorta a macinare ore su ore, nato dalla mente di un game designer che non si sarebbe mai aspettato un successo simile.

I Was a Teenage Exocolonist

Quando si parla di surriscaldamento globale e clima, il mondo dei videogiochi è certamente il più sensibile al tema. Sviluppato da Northway Games e da Sarah Northway, I Was a Teenage Exocolonist parla di un futuro in cui la Terra, colpita da disastri naturali causati dall’innalzamento delle temperature, è ormai diventata inabitabile. L’unico modo per sopravvivere alla fine di tutto è raggiungere il pianeta che più di tutti ospiti la vita, ricostruendo una nuova casa per il genere umano.

L’opera, dichiaratamente ecologista, è pensata per un pubblico vasto e certamente sensibile alla tematica, eppure sa parlare in modo sopraffino anche a chi non ha mai seguito le campagne a riguardo con dedizione. È un videogioco con una storia commovente, forte di una narrazione scritta in modo magistrale e particolareggiata. Un videogioco che spinge a riflettere, a domandarsi dove si stia andando e capire come diventare migliori per salvare il pianeta. L’umanità ne ha disposizione solo uno, al momento. Meglio prendersene cura.

Sifu

Immancabile in una lista del genere, è Sifu, sviluppato dal team indipendente Sloclap. Candidato ai recenti The Games Awards, è il picchiaduro più significativo dell’anno, in cui mi sono divertito a prenderle e a darle (più a prenderle che a darle, in realtà), alzando distintamente il livello qualitativo del mercato indie.

Un’opera impossibile da non avere sullo scaffale, specie se si è amanti di Bruce Lee, del kung fu e delle sue arti. In Sifu si picchia, ci si difende, si muore e si ripete all’infinito, invecchiando senza perdere i capelli, che però diventano più lunghi e bianchi. Attenzione: potrebbe creare dipendenza.

Cosa aspettarsi dal mondo indipendente nel 2023?

L’anno, certamente colmo di produzioni iconiche e uniche, si sta per chiudere nel modo migliore. Normalmente, è dai garage e dalle piccole case di sviluppo che avvengono le meraviglie, in cui si studia, si migliora e ci si affina per confezionare opere degne di nota. Questo 2022 è stato un anno assolutamente ricco di produzioni.

In un modo o nell’altro, è stato tutto migliorato. E avremmo potuto citare South of the Circle o Paper Cut Mansion, ma è impossibile menzionarle tutte senza andare per le lunghe. Il 2023, considerando le tante uscite, potrebbe offrirne di qualità già da gennaio. Non resta che aspettare l'anno prossimo.