Il declino e Double Fine Productions

Nel primo episodio di questa nuova rubrica dedicata al retrogaming, vogliamo portarvi in viaggio nel mondo delle avventure grafiche targate LucasArts.

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Le avventure di Guybrush tornano nel 2000 con Fuga da Monkey Island, secondo titolo a sfruttare il motore GrimE, che non manca di riproporre gli aspetti che hanno reso questa serie tra le più amate nel panorama videoludico. Nonostante ciò i fan e la critica non vedono assolutamente di buon occhio le innovazioni apportate alla serie, bocciando l'assenza dell'interfaccia classica a comandi e l'intero motore grafico del gioco, ricordandolo come il peggior capitolo della serie.

fuga monkeyisland

Fuga da Monkey Island, 2000

Con il nuovo millennio però LucasArts inizia ad abbandonare le avventure grafiche per dedicarsi, prevalentemente, a titoli dedicati all'universo di Guerre Stellari.

A seguito di una dura crisi finanziaria la software house chiude i battenti nel settembre del 2013, dopo l'acquisizione da parte di Disney. È la fine di un'era.

Tuttavia, nonostante una lunga fase di declino le avventure grafiche non cessano di esistere e, anzi, hanno trovato nuova linfa vitale nel corso degli ultimi anni. Gran parte del merito va certamente alla Double Fine Productions, software house fondata nel 2000 da (udite, udite!) Tim Schafer. Esatto, l'uomo dietro Day of The Tentacle e Grim Fandango, due giochi che lo studio ha voluto riproporre alle nuove generazioni con due remaster dall'alto contenuto nostalgico.

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Day of the Tentacle nel 1993 (a sinistra) e nel 2016 (a destra)

Double Fine si è occupata dello sviluppo di prodotti di qualità come l'ottimo The Cave - ideato dal grande Ron Gilbert - e Broken Age. Su quest'ultimo titolo, concepito dalla mente di Schafer, va fatta una riflessione. Si tratta di un progetto nato su Kickstarter, che è riuscito in poco tempo a superare i 3 milioni e mezzo di dollari a testimonianza che, nonostante siano passati molti anni da Maniac Mansion, le avventure grafiche sono e resteranno sempre nel cuore dei videogiocatori perché davvero in grado di divertire, svagare ma allo stesso tempo emozionare.

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Broken Age, 2014

Termina qui il nostro primo viaggio dedicato ai giochi del passato. Sperando che questo primo episodio vi sia piaciuto, vi invitiamo a continuare a seguirci per i prossimi Retro Corner e vi lasciamo con qualche domanda: quali di questi giochi avete maggiormente amato e perché? Quali sono i vostri più bei ricordi legati a LucasArts?