StarBlood Arena

Abbiamo avuto modo di provare la nuova ondata di giochi in arrivo per PlayStation VR, ecco cosa ne pensiamo!

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Come prima prova ci siamo tuffati nei mecha di StarBlood Arena, sviluppato da San Diego Studios e Whitemoon Dreams, e nei suoi combattimenti sparatutto con movimenti a 360 gradi. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal non aver avvertito alcun fastidio nonostante il ritmo frenetico e i repentini cambi di movimento da fare per inquadrare con lo sguardo i combattenti nemici.

StarBlood Arena

Abbiamo avuto modo di provare la modalità Carneficina contro altri due giocatori umani: si tratta di un classico deathmatch in cui vince chi fa il numero più alto di uccisioni. Si potrà giocare da due fino a 8 giocatori. La seconda prova a giocatore singolo si è svolta in modalità Skirmish contro i bot, una buona modalità per fare pratica con i 9 personaggi disponibili.

Tra una pausa e l'altra abbiamo dato uno sguardo alle statistiche che si basano su velocità, attacco, difesa e difficoltà di utilizzo del personaggio e ai set di armi che lasciano buona varietà per stili diversi di gioco. Anche i veicoli saranno personalizzabili e si potranno sbloccare elementi giocando.

StarBlood Arena

Le principali modalità di fuoco sono due, più un terzo attacco pesante che si carica sia che subiamo danni sia che li infliggiamo. Alcuni piloti possono attivare un sistema missilistico di lock-on del bersaglio tenendo inquadrato il nemico per circa due secondi, mentre in ogni caso è sempre possibile lanciare una mina di prossimità per fare qualche scherzetto lungo il percorso.

La mappa aveva una grande area centrale dove si concentravano la maggior parte degli scontri, ma si sviluppava sia in orizzontale che in verticale grazie a passaggi ricavati nella roccia più stretti. In parte il buon design ha contribuito a non disorientare e a non lasciare troppi spazi aperti permettendo di concentrare il fuoco in scontri ravvicinati veloci e divertenti.