Il Pro Evolution Soccer che stavamo aspettando?

Recensione - Test di PES 2012, l'ultima versione del gioco calcistico di Konami

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a cura di Tom's Hardware

Il Pro Evolution Soccer che stavamo aspettando?

Questo capitolo è dunque da considerare come un'ammissione di sconfitta da parte di Konami, incapace di offrire un gameplay più realistico? No, nel modo più assoluto. Durante la prova del titolo ci sono stati innumerevoli momenti piacevoli, soprattutto rispetto agli anni precedenti. È un buon gioco di calcio? Sì, senza dubbio, però se si guardano i contenuti non regge il confronto con FIFA.

Le classiche prime divisioni dei paesi europei sono ben rappresentate (con la novità di quest'anno che riguarda l'introduzione del campionato portoghese), ma bisogna ancora passare dal menù di modifica per trovare squadre come il Manchester United e le altre rappresentanti della Premier League. La Bundesliga è semplicemente assente, per non parlare delle compagini di seconda divisione.

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Naturalmente non mancano la modalità Diventa un Mito e Campionato Master, ma la novità è la Master League che vi mette nei panni del direttore di una squadra. Per riuscire a trionfare in questa modalità di gioco bisognerà gestire attentamente il bilancio e le spese, poiché alla fine dell'anno occorrerà fare i conti con gli investitori. Inoltre, si dovrà istituire una squadra con una buona lungimiranza per il futuro, e investire nei giovani sarà una scelta che alla lunga si rivelerà più che opportuna.

Di tanto in tanto si assisteranno ad alcune sequenze filmate che all'inizio non saranno neanche male ma alla lunga si riveleranno inutili e buone soltanto per allungare i tempi di caricamento. Fortunatamente è possibile saltarle, caratteristica che non compromette la modalità, che rimane comunque divertente e accattivante. Non ci soffermeremo sulla traduzione, semplicemente sciatta e di basso livello a causa di numerosi errori d'ortografia e di sintassi.

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Guardando Pro Evolution Soccer 2012 sembra che gli sforzi di Konami si siano concentrati sul gameplay, e che la realizzazione finale non sia stata la prima delle preoccupazioni degli sviluppatori. La grafica è più che rispettabile grazie a modelli di giocatori realistici, nonostante in qualche caso non ci sia troppa somiglianza con la controparte reale, anche fra quelli più famosi.

Stessa conclusione per le animazioni, ancora un po' troppo rigide e lontane dalla naturalezza offerta dalla concorrenza. In ogni caso non è niente di troppo sconvolgente per i fan della serie, ormai avvezzi a questo standard. Infine, segnaliamo la comparsa di qualche nuovo stadio e di qualche simpatica aggiunta, come i giardinieri sul campo da gioco prima dell'inizio della partita.

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La critica più grande che possiamo fare a PES 2012 riguarda il motore fisico. Le collisioni non sono gestite molto bene e sembrano tenere conto più delle statistiche fisiche dei giocatori piuttosto che dell'inerzia e della velocità con la quale si avventano sui palloni o sui rivali dell'altra squadra. Anche la palla non gode di una fisica molto credibile e sembra magnetizzata ai piedi dei giocatori, se non addirittura incollata quando si parla di un grande palleggiatore.

Il commento audio di Pierluigi Pardo e Luca Marchegiani è nella norma, con qualche simpatico aneddoto e qualche intervento fuori tempo. Non sarà difficile sentire frasi che indicano "l'ultima occasione da gol della partita" quando manca ancora un quarto d'ora più recupero alla fine. Tutto sommato si tratta di piccoli difetti che fanno sorridere più che arrabbiare.