Illegale la vendita di mod-chip per Playstation

La Cassazione ha stabilito che il mercato dei mod-chip viola le normative sul diritto d'autore

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a cura di Dario D'Elia

La Suprema Corte di Cassazione – in pratica il tribunale di ultima istanza nel sistema giurisdizionale ordinario – ha stabilito che la vendita di mod chip per Playstation è illegale e quindi perseguibile come reato. La sentenza n. 33768 non giunge proprio inaspettata, ma comunque è destinata a fare scalpore.

Nel dicembre 2002 la HS Distribuzione di Salorno (Bolzano) venne pizzicata dalla Guardia di Finanza durante un'operazione anti-pirateria. Sony aveva lamentato la diffusione di un gran numero di giochi pirata o comunque sprovvisti di ogni protezione. Alla fine venne fuori che HS Distribuzione, in pratica, commercializzava "mod chip" per Playstation. Il tutto sempre avvertendo i clienti della conseguente decadenza della garanzia e delle responsabilità a loro carico. La questione di fondo è che la "conversione" permetteva di utilizzare giochi pirata, e non solo quelli originali provenienti da mercati stranieri.

Ebbene, se inizialmente il proprietario della ditta era stato assolto perché i fatti risalivano ad un periodo ancora non regolamentato, adesso la Cassazione ha annullato la sentenza di Appello. Il reato rientrerebbe infatti nella violazione della legge sul diritto d'autore. A prescindere dalle innovazioni tecnologiche la norma vigente "considera punibile chiunque venda sistemi atti ad eludere, decodificare o rimuovere le misure di protezione del diritto d'autore o dei diritti connessi".