Intervista | River Tails: Stronger Together, Francesco Mazza e Gabriele Gangemi parlano del gioco!

Abbiamo intervistato Mazza e Gangemi, Art Director e Game Designer di Kid Onion Studio al lavoro su River Tails: Stronger Together.

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

L’industria del videogioco è in continua e costante crescita, per un trend che negli ultimi anni si sta facendo strada anche nella nostra penisola. Stiamo parlando di un mercato ricco di sfumature e soprattutto di opportunità, che sempre più realtà tutte italiane stanno iniziando a comprendere a dovere.

La scorsa Milan Games Week è stata un’occasione per scoprire alcune produzioni davvero interessanti, che noi di Game Division ci teniamo a raccontarvi anche per rendere giustizia a tutti coloro che investono tempo e risorse in progetti tutti da scoprire.

River Tails: Stronger Together è uno di questi, e negli scorsi giorni abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con Francesco Mazza e Gabriele Gangemi: rispettivamente Co-Founder e Game Designer di Kid Onion, studio di sviluppo diviso tra Catania e Londra al lavoro sul gioco. Ne è uscita un’intervista interessante, che ci ha aiutato a scoprire un po’ meglio uno dei titoli più ambiziosi di questo 2023.

Intervista a Francesco Mazza

River Tails: Stronger Together è un progetto davvero interessante: da dove nascono l'idea e il desiderio di dar vita a qualcosa del genere?

La scintilla iniziale è stata senza dubbio quella di creare un gioco cooperativo. Sia io che Gabriele (co-founder di Kid Onion Studio) amiamo giocare a giochi co-op e ci siamo focalizzati su questa macrocategoria durante i primi scambi di idee. Volevamo creare un gioco che facesse vivere ai due giocatori l’esperienza di un viaggio, un road trip in cui tra alti e bassi si affrontano tantissime difficoltà, sempre insieme. Sin da subito avevamo chiaro in mente che volevamo creare un gioco in cui due giocatori potessero esplorare lo stesso ambiente contemporaneamente, ma che avessero possibilità diverse ma equivalenti. I due personaggi, un gatto viola ed un pesce rosso si sono dimostrati quasi subito i protagonisti perfetti per portare avanti la nostra idea di co-op asimmetrico. La location del fiume, nasce di conseguenza.

Quali sono quei titoli che più vi hanno influenzati? Mi viene in mente, ad esempio, Banjo-Kazooie...

È una bella domanda, abbiamo tanti titoli di riferimento. Di sicuro Banjo-Kazooie ed il più recente Yooka-Laylee sono un riferimento molto forte per lo stile e la complementarità dei due protagonisti. I riferimenti da cui prendiamo ispirazione a piene mani per i diversi aspetti sono di sicuro Crash Bandicoot, Little Big Planet, Brothers: A Tales of Two Sons e Rayman. Di Crash Bandicoot ci piace lo stile grafico, le animazioni in stile Looney Tunes e la qualità del platforming 3D. Di Little Big Planet amiamo i puzzle ambientali che si trovavano nascosti nei livelli che vanno necessariamente risolti da due o più giocatori in contemporanea. Di Brothers: A Tales of Two Sons ci piace tantissimo il sistema di controlli, da cui abbiamo preso ispirazione per la nostra modalità in single-player (si controllano i due personaggi con un controller solo) e come sia la storia i controlli siano non solo di supporto al gameplay, ma lo esalti. Di Rayman, soprattutto gli ultimi in 2D, ci piacciono lo stile, il ritmo serrato dei livelli e il sistema di collezionabili, oltre che skins e mood generale. Speriamo con River Tails di aver utilizzato e bilanciato gli ingredienti al meglio, per avere un prodotto che risulti fresco.

Lo stile grafico è davvero molto particolare: in un'industria che cerca sempre di più il fotorealismo, prodotti del genere riescono a dire la propria in maniera più che egregia. Può trattarsi, a tuo parere, di un valore aggiunto rispetto a titoli più mainstream?

Trovo la domanda molto interessante e per rispondere al meglio mi vorrei avvalere di due punti di vista diversi. Da consumatore, non credo che un gioco stilizzato sia necessariamente un valore aggiunto nonostante sia quello che a gusto personale preferisco. Credo che ogni stile grafico dal fotorealismo allo stilizzato abbiano lo stesso valore se funzionano bene ed aiutino ad esaltare il prodotto finale, il gameplay e la storia. Da indie game developer invece lo trovo assolutamente un valore aggiunto. Riuscire a raccontare una storia avvalendosi di sintesi e stilizzazione, permette di sicuro al prodotto di essere riconoscibile e avere una sua voce.

Uno dei punti di forza di River Tails: Stronger Together sarà la cooperazione: vuoi raccontarci meglio in che modo?

I due personaggi, Furple il gatto e Finn il pesce riescono a completarsi e possono affrontare qualsiasi ostacolo che gli si presenterà davanti. Questo a patto che i due giocatori comunichino costantemente durante l’avventura. Furple infatti non potrà toccare l’acqua mentre Finn non potrà atterrare sulla terra ferma. Ci saranno vari animali e elementi naturali che risponderanno in maniera diversa ai due personaggi e dovranno essere capiti e sfruttati per progredire. Un esempio perfetto di una di una di queste meccaniche coop sono le tartarughe d’acqua: questi nemici si comportano in maniera diversa a seconda che ad interagire sia Finn o Furple, infatti le tartarughe ad inseguire e mordere Finn ma si immobilizzeranno galleggiando quando Furple ci salterà sopra. Ben presto i giocatori capiranno che potranno utilizzare Finn per condurre le tartarughe dove vorranno, per poi sfruttarle con Furple come piattaforme galleggianti per raggiungere sezioni del fiume inaccessibili in precedenza. Questo è solo un esempio, ogni bioma avrà la sua flora e la sua fauna e spetterà ai giocatori capire come sfruttare l'ambiente circostante a proprio vantaggio.

Il character design è eccezionale: c'è qualche artista, autore o fonte di ispirazione che vi sentite di ringraziare?

Ti ringrazio tantissimo, mi fa piacere che ti piaccia. Mi sento assolutamente di ringraziare Charles Zembillas che è sempre stato una fonte di ispirazione per il character design sin da quando giocai i primi Crash Bandicoot e Spyro the Dragon. Lo stile di Benito Jacovitti ci piace tantissimo e amo le sue illustrazioni improbabili, con piccoli dettagli fuori contesto nello sfondo. Invece un film di animazione di cui mi ritrovo a guardare le tavole spesso ogni qual volta abbia bisogno di ispirazione è "Mune: Guardian of the Moon".

Parliamo di Kid Onion Studio: come e quando nasce questa bella realtà?

Direi che Kid Onion Studio nasce davanti a un bicchiere di birra dove per la prima volta Francesco ha tirato fuori l’argomento: “facciamo un videogioco”. Solitamente queste idee svaniscono insieme alla birra, ma questa invece ci è rimasta in testa. Poco tempo dopo siamo passati ai fatti e ci siamo per la prima volta messi a lavorare su Unity, da lì è nato River Tails e anche l’esigenza di chiudere con i nostri precedenti lavori e gettarci a capofitto nello sviluppo dei videogiochi. Così abbiamo fondato Kid Onion Studio. Nel corso dello sviluppo abbiamo allargato il team coinvolgendo diversi freelancer che ci stanno dando una grande mano. Nel futuro ci piacerebbe far crescere Kid Onion e avere un team in pianta stabile.

Chiudo con la domanda che molti di noi si aspettano: River Tails è uno dei titoli indipendenti più attesi del prossimo anno, ci puoi dire quando riusciremo a vedere qualcosa di più?

In questi giorni stiamo ultimando il lavoro per poter rilasciare il gioco in versione Early Access presto, parliamo di Gennaio/Febbraio di quest’anno. Non vediamo l’ora di ricevere i feedback dei giocatori che vorranno provare River Tails in questo punto del suo sviluppo. È una fase cruciale dove il feedback della community può avere un ruolo determinante sulle sorti del gioco.

River Tails: Stronger Together promette insomma di essere più di un semplice platform: il progetto di Kid Onion Studio vuole portare qualcosa di nuovo in un genere da sempre volto all’intrattenimento, e a un primo sguardo il punto di partenza mostra tantissimo potenziale.

Vi lasciamo invitandovi a seguire il progetto sul sito ufficiale e continuare a seguirci per saperne di più su questo e su tanti, tanti altri prodotti indipendenti tutti italiani. Un mercato che come detto sta continuando a crescere, e che siamo certi non cesserà di darci molte altre soddisfazioni. Perché sì, ora possiamo dirlo: il Made in Italy si sta affermando anche nel mondo dei videogiochi. Per davvero.