Kickstarter, un'altra storia amara: niente "clone" dei Pokémon ai backer

Fonte di grandi gioie, Kickstarter può riservare però anche degli inconvenienti, come ad esempio quello accaduto al team di sviluppo di Monster Crown.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Kickstarter
sa essere fonte di grande gioie oppure di grandi delusioni. Entrambe le emozioni vanno a braccetto da quando il crowdfunding è diventato una sorta di apripista per i team di sviluppo per realizzare i loro sogni e le loro ambizioni. Purtroppo non tutti i progetti riescono e quei pochissimi che sono in grado di raggiungere (e superare) l'obiettivo finanziario richiesto. Chi ce la fa, però, può comunque fallire infrangendo le promesse. E magari cancellando il progetto oppure (ancora peggio) non distribuendo i codici.

La storia di cui stiamo parlando oggi riguarda il progetto Kickstarter di Monster Crown. Si tratta di un gioco "clone" dei Pokémon, ovvero una sorta di gioco a semi mondo aperto in 2D, dedicato all'esplorazione, alla crescita e alla cattura dei mostri selvatici. Il progetto è cominciato nel 2016, l'apertura della campagna Kickstarter ha avuto un grandissimo successo, tanto che sono stati raccolti ben 45.000 Dollari su 5.000 richiesti. Il gioco era previsto per Nintendo Switch, PC e PlayStation Vita ed è proprio la piattaforma Nintendo a causare una disputa decisamente importante tra i backer.

Come specificato nella campagna Kickstarter, infatti, Monster Crown sarebbe stato in regalo per i backer. Purtroppo, pur essendo disponibile per l'acquisto normale, nessuno dei finanziatori ha avuto modo di ricevere il codice per la piattaforma della casa di Kyoto. Un problema relativo, secondo il team di sviluppo, alla distribuzione dei codici che ha coinvolto anche il publisher olandese SOEDESCO. Teoricamente i codici per l'Europa sono arrivati ma ad oggi nessuno dei backer l'ha ricevuto, mentre i codici statunitensi sono invece ancora non disponibili per nessuno.

Non stiamo additando il team di sviluppo dietro Monster Crown di aver truffato i donatori, sia chiaro. Resta però chiaro come Kickstarter possa essere un'arma a doppio taglio: le metodologie di distribuzione di codici e di rilascio di un gioco infatti sono decisamente complesse e molto spesso dietro queste situazioni c'è anche un po' di ingenuità e di esperienza. Speriamo, ovviamente, che il tutto possa risolversi in tempi brevissimi, sia per il team, sia per i giocatori.

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