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Kingdom Under Fire 2 | Recensione

La nostra recensione di Kingdom Under Fire 2, un titolo assolutamente interessante al netto di alcune evidenti problematiche.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Kingdom Under Fire 2 è una creatura bifronte, che ammalia e seduce il giocatore incatenandolo in una catullesca relazione alla odi et amo; Kingdom Under Fire 2 è un titolo tanto strabiliante in alcuni aspetti quanto incredibilmente sconcertante in altri. L’opera di Blueside presenta infatti un gameplay fresco, dinamico e divertente che si va però a scontrare con delle meccaniche da MMORPG oltremodo datate. Colmo di cose da fare e di mille sfaccettature diverse ma al contempo inspiegabilmente legato a doppio filo con una struttura di gioco vetusta e assolutamente anacronistica. Una doppia e controversa natura che non riesce però ad oscurare un fatto incontrovertibile: nonostante i suoi innegabili e innumerevoli difetti Kingdom Under Fire 2 è un prodotto immenso, portentoso e assolutamente valido, che merita sicuramente di essere tenuto in grande considerazione da qualsiasi amante degli MMORPG e non solo.

A essere sinceri dopo oltre 10 anni di sviluppo e una serie interminabile di rinvii ci saremo aspettati di trovarci tra le mani qualcosa di decisamente meno solido, qualcosa di fatto uscire solo perché era necessario che uscisse. Alla prova dei fatti tali perplessità vengono però spazzate via in un battibaleno da un gameplay fragoroso e da una formula di gioco tanto assuefacente quanto funzionale. Tolte le prime noiose ore, in cui saremo giustamente chiamati a far conoscenza delle varie meccaniche del titolo, infatti, l’opera di Gameforge e Blueside irrompe in tutto il suo splendore come un fulmine a ciel sereno e si rivela una ventata di aria fresca in un genere fin troppo stagnante. Tutte queste buone impressioni vengono però frenate da diverse e irreparabili problematiche, che impediscono al titolo di ergersi come opera irrinunciabile e lo relegano ad essere “solamente” qualcosa di più che discreto. Kingdom Under Fire 2 è purtroppo solo il simulacro di quello che sarebbe potuto essere.

Delle meccaniche datate

Tale prefazione non deve però assolutamente essere presa come disfattista ma bensì come un rimorso per qualcosa che poteva essere straordinario e che invece è riuscito solo a metà. Kingdom Under Fire 2, del resto, fin sulla carta è un prodotto enigmatico e dalla difficile comprensione, volendo il titolo di Blueside coniugare al suo interno delle meccaniche da RTS all’interno di una filosofia di gioco da MMORPG. Alla prova dei fatti tale ambiziosissimo obiettivo è stato centrato in pieno dallo studio coreano, con Blueside che è magistralmente riuscita a cucire in un’intelaiatura da gioco di ruolo online delle sagge e versatili meccaniche da strategico. Se per la maggior parte del tempo Kingdom Under Fire 2 potrebbe sembrare infatti un MMORPG qualsiasi, appena si scende sul campo di battaglia la situazione cambia radicalmente e ci si ritrova catapultati all’interno di mattanze indiscriminate al comando delle nostre truppe, in quella che è molto probabilmente una delle esperienze più innovative e dinamiche degli ultimi tempi. Esatto, tutto questo da un titolo “vecchio” di dieci anni.

Tale freschezza viene però a mancare in quella che è l’ossatura da MMORPG del titolo, ossia in tutto il sistema di quest, narrazione e interazione con gli npc adottato da Kingdom Under Fire 2. Un comparto che possiamo tranquillamente considerare come uno dei meno riusciti dell’opera e che concorre, insieme al controverso aspetto tecnico di cui parleremo più approfonditamente a breve, a mantenere con i piedi per terra un prodotto che avrebbe potuto altrimenti librarsi in voto ed ambire a vette decisamente più alte.

Kingdom Under Fire 2 si appoggia infatti su una struttura di gioco oramai anacronistica, che si basa fin troppo sul back-tracking e su dialoghi spesso e volentieri inutili. La trama, di per sé avvincente e accattivante per quanto dalle tematiche inflazionate, viene quindi purtroppo dissolta ed annacquata da un sistema narrativo inadatto, che ci farà rimbalzare come una pallina del flipper avanti e indietro tra decine di personaggi diversi in un vortice di situazioni a dir poco surreali. Dopo le prime ore ci troveremo come dei novelli Charlie Chaplin in Tempi Moderni, assolutamente alienati dal sistema di gioco e sotto il giogo di meccaniche farraginose e ripetitive. Dopo le prime missioni in questo tumultuoso piattume verrà quindi naturale skippare la maggior parte dei dialoghi per preservare la propria sanità mentale, anche a rischio di perdere qualche passaggio delle vicende narrate.

Un gameplay squisito

Come dicevamo poco fa quando si scende sul campo di battaglia la situazione cambia però radicalmente e Kingdom Under Fire 2 abbandona le sue sembianze da brutto anatroccolo per mostrarsi in tutto il suo splendore. Blueside è infatti magistralmente riuscita a concatenare sia l’essenza da MMORPG che quella da RTS in un’unica commistione, permettendoci di godere allo stesso tempo dei migliori aspetti di entrambi i generi. Tramite la semplice pressione di un tasto si potrà infatti cambiare a tempo record la prospettiva del titolo, passando da un approccio più strategico ad uno più diretto: una meccanica dirompente e straripante, che riesce ad ammaliare e sedurre anche il più titubante dei giocatori. A rendere particolarmente impressionante tale sistema è proprio l’immediatezza dello switch, un’operazione pressoché istantanea che ci permette in qualsiasi situazione di scegliere il miglior approccio possibile. L’importanza di tale meccanica, tanto semplice da utilizzare quanto difficile da implementare, è riscontrabile poi nel fatto che la software house coreana ha addirittura dovuto sviluppare un engine proprietario al fine di implementarla all'interno del titolo nel modo più fluido possibile.

Durante i vari scontri, assolutamente notevoli anche per quanto riguarda il numero di truppe presenti contemporaneamente sul campo di battaglia, ci troveremo spesso e volentieri a cambiare sistema di gioco, in modo tale da meglio approcciare qualsivoglia minaccia. All'alba di ogni scontro frontale sarà quindi fisiologico, prima di prendere il comando del proprio personaggio, posizionare strategicamente le varie truppe e, nel caso in cui durante un tafferuglio un nemico proverà a sorprenderci con manovre evasive, potremo in un attimo cambiare il nostro assetto e riposizionarci prima di tornare a prendere parte attiva nel conflitto che imperversa. A dare ancor più risalto alla parte strategica è inoltre il fatto che in Kingdom Under Fire 2 sono ad oggi presenti oltre 80 truppe diverse, che spaziano dai banali fanti fino ad arrivare a degli imponenti scorpioni corazzati, ognuna con una serie di caratteristiche ed abilità uniche. Potendo portare con noi nella pugna solamente tre di queste unità per volta sarà decisamente complesso trovare la propria configurazione definitiva e saremo quindi ripetutamente chiamati a sperimentare per scovare quello che è il manipolo più adatto per trionfare nei vari scontri che attanagliano senza sosta Bersia, il continente che fa da sfondo alle vicende del titolo.

A concorrere a questa straripante vena strategica è inoltre il fatto che ogni unità ha una serie di abilità attive e passive, che potremo richiamare a nostro piacimento tramite l’utilizzo di una semplice combinazione di pulsanti. Ovviamente scatenare una pioggia di fuoco sul nemico non sarà gratuito e sarà quindi nostro compito capire come e quando fare ricorso a queste potenti risorse. Una sfida all’apparenza magari semplice ma che, in realtà, complici i concitati momenti riservatici da Kingdom Under Fire 2, si rivelerà tutt’altro che banale e immediata.

L'anima MMORPG

Così come la parte strategica di cui abbiamo appena discusso anche l’aspetto più action riesce decisamente a convincere. Se durante le prime ore di gioco, e la nostra anteprima, ci era infatti sorto il dubbio che Kingdom Under Fire 2 potesse sfociare in un “banale” musou, tutti questi dubbi sono stati completamente spazzati via con la progressione del titolo. Salendo di livello e acquisendo nuove abilità, infatti, il ventaglio di mosse e combo a nostra disposizione diventa assolutamente notevole e ci permette di approcciare in una quantità di modi differenti qualsiasi conflitto. I comandi sono infine immediati e le animazioni fluide, con il tutto che finisce per comporre un quadro sotto questo aspetto decisamente completo.

In Kingdom Under Fire 2 potremo inoltre scegliere il nostro personaggio tra cinque classi differenti, con una sesta, la Dark Sorceress, in arrivo a breve. Ognuna di queste classi dispone di uno stile di combattimento ed abilità uniche, donando al giocatore un ventaglio di scelta ancor più impressionante.

Queste sono quindi le cinque classi ad oggi disponibili:

  • Berseker: il classico ed imponente tank, colmo di punti salute e professionista degli scontri frontali. Sicuramente la classe più adatta per i neofiti.
  • Spellsword: agile elfa oscura che ama combattere con spada e tramite armi magiche; una scelta decisamente versatile, senza particolari punti di debolezza.
  • Gunslinger: una delle classi più interessanti, che fa uso di spada e pistola, permettendoci di creare delle combo decisamente notevoli.
  • Elementalist: giovane e potente maga in grado di evocare un agguerrito famiglio in battaglia; sicuramente una delle scelte più peculiari del titolo.
  • Ranger: incredibilmente potente ma anche estremamente delicata, padroneggiare questa guerriera dotata di arco e pugnali non è per nulla facile ma, una volta presaci la mano, saprà regalarci delle soddisfazioni niente male

Come potete osservare si tratta di una serie di possibilità decisamente variopinta, che ci permetterà di creare il nostro personaggio adattandolo il più possibile al nostro stile di gioco. Ogni classe disporrà inoltre di un albero di crescita delle abilità e quindi anche all’interno della medesima opzione sarà possibile creare diverse e innumerevoli percorsi che ci condurranno a build decisamente differenti. Da non sottovalutare è inoltre il fatto che ogni classe dispone di abilità secondarie uniche: il gunslinger, per esempio, disporrà dei proiettili che dovremo ovviamente ricaricare, mentre la spellsword con i vari colpi concatenerà tutta una serie di rune che potremo poi usare per scatenare potenti e coreografici attacchi.

Nulla da dire, quindi, neanche sotto tale aspetto, con Kingdom Under Fire 2 che si conferma come un prodotto immenso e incredibilmente vario, nonché come un’esperienza che tanto saprà dare a chiunque avrà il tempo e la pazienza per immergersi a fondo nelle sue innumerevoli e profonde meccaniche.

Kingdom Under Fire 2: quest e endgame

Tanta bontà sul piano del gameplay poco significherebbe però senza un ricco e articolato sistema di quest e missioni per tenere alto l’interesse e la varietà delle situazioni di gioco. Anche sotto questo punto di vista l’opera di Blueside non delude, con lo studio coreano che è riuscito ad orchestrare un piatto decisamente valido dove la noia e la ripetitività non trovano dimora. Tra zone affrontabili solamente in solitaria, immense battaglie campali, quest esclusivamente strategiche, assedi e missioni nell’ombra quanto offerto sul piano contenutistico è assolutamente impressionante e, tolte alcune scelte magari infelici, sarà veramente difficile rimanere insoddisfatti da tale aspetto.

Molto da fare ci sarà anche per quanto riguarda l’endgame, da sempre uno degli argomenti più spinosi quando si parla di un MMORPG. Fortunatamente anche qui il lavoro di Blueside e Gameforge è soddisfacente e sa soddisfare praticamente chiunque, a partire dall’amante più sfrenato del grinding fino ad arrivare allo stratega più sfegatato. In Kingdom Under Fire 2 sono infatti presenti non solo una serie di raid fino a 8 giocatori, dove gli utenti dal livello più alto potranno mettere a dura prova le proprie schiere, ma anche diverse tipologie di missioni dove, ad esempio, saremo chiamati a difendere la nostra base e, contemporaneamente, ad attaccare quella avversaria. Proprio in queste sfide dall’alto livello di difficoltà viene fuori la vera e graffiante anima dell’opera, capace di dare il meglio di sé quando sul campo di battaglia sono presenti più giocatori. Cooperare con i propri amici, schierando strategicamente le proprie truppe ed escogitando le più argute manovre tattiche in sinergia con i propri compagni d’armi, è infatti una vera e propria goduria e, ogni volta che un presidio sarà conquistato o una difesa nemica abbattuta una scarica elettrica ci pervaderà appagandoci nel profondo. Blueside non vuole però assolutamente fermarsi qui e sta attualmente lavorando a dei raid a 16 giocatori dove la sfida, così come le ricompense, saranno esponenzialmente maggiori.

Come dicevamo l’endgame di Kingdom Under Fire 2 non è solo questo e sono molte le opzioni disponibili per chiunque voglia esplorare il più a fondo possibile il titolo. Portare al massimo livello il proprio eroe e le proprie truppe non sarà infatti per nulla semplice e richiederà, oltre che una buona dose di fortuna, anche una decisa e non sottovalutabile costanza. A completare questo già di per sé ricco piatto contenutistico è infine la modalità PvP, disponibile sia in 1vs1 che in 3vs3, che, purtroppo, non brilla però come le precedentemente citate opzioni e si rivela quindi solamente un più che apprezzabile complemento all’esperienza core dell’opera.

Pay-to-win? No, grazie

Un aspetto che spesso e volentieri martoria esperienze analoghe è solitamente quello relativo alle micro-transazioni, con gli acquisti in game che talvolta diventano fin troppo rilevanti e tramutano il titolo rendendolo un’esperienza addirittura frustrante. Fortunatamente Kingdom Under Fire 2 non è assolutamente così e non sfiora neanche minimamente questa fastidiosa deriva free-to-play. Come assicuratoci in tempi non sospetti da Gameforge, infatti, Kingdom Under Fire 2 è assolutamente godibile sotto ogni punto di vista solamente acquistando il titolo e le micro-transazioni, seppur presenti, si limitano a tutta una serie di caratteristiche ed opzioni estetiche. Se proprio si vuole trovare il pelo dell’uovo in tale situazione sarebbe stato sicuramente auspicabile una scelta maggiore di skin e altro acquistabili tramite valuta in-game ma, alla prova dei fatti, possiamo assolutamente definire Kingdom Under Fire 2 come attualmente esente da meccaniche pay-to-win. I vari boost, infatti, sono acquistabili anche tramite valuta in-game e quindi ottenibili anche senza mettere mano al portafoglio.

I vantaggi ottenuti dall’acquisto del titolo nelle due versioni premium, da rispettivamente 49,99 e 99,99 euro contro i 29,99 del gioco base, sono inoltre riscontrabili solamente durante le prime ore di gioco, quando le meccaniche competitive sono ancora lungi dall’essere lambite. e non danno quindi vantaggi evidenti all’interno del titolo, se non mount, titoli e skin esclusive.

Aspetto tecnico

Chiosa finale su quello che è l’aspetto tecnico dell’opera che, purtroppo, sente decisamente il peso degli anni. Sebbene nelle varie battaglie l’impatto sia decisamente notevole, con centinaia e centinaia di truppe che si scontrano con il coltello dei denti, ad uno sguardo più accurato le magagne sgorgano copiose, con ambientazioni spoglie e modelli e animazioni dei personaggi, eroi esclusi, decisamente vetusti ed anacronistici. L’ottimizzazione del gioco lascia inoltre talvolta a desiderare e, seppur dotati di una GeForce RTX 2070, ci siamo trovati in certe agitate situazioni ad annaspare per alcuni istanti addirittura sotto il muro dei 30 frame per secondo. Passabile, infine, l’aspetto sonoro, anche se talvolta il clangore della battaglia è tale da risultare fin troppo confusionario e disturbante. Fedele certo, ma un mixaggio più curato non avrebbe sicuramente guastato.

Voto Recensione di Kingdom Under Fire 2


7.4

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay dirompente

  • Un titolo immenso

  • Fresco e appagante

Contro

  • Tecnicamente arretrato

  • Sistema di gioco vetusto

  • L'ottimizzazione lascia a desiderare

Commento

Kingdom Under Fire 2 è un prodotto estremamente interessante, che riesce ad amalgamare saggiamente insieme RTS e MMORPG e a portare una decisa ventata di aria fresca in un genere fin troppo stagnante. Un comparto tecnico anacronistico e un sistema di gioco a dir poco legnoso precludono purtroppo al titolo di ambire a vette maggiori e riportano con i piedi per terra un progetto di per sé incredibilmente ambizioso. Al netto di queste incontrovertibili problematiche gli amanti del genere dovrebbero però assolutamente dare più di un'opportunità all'opera di Gameforge e Blueside che, se domata, sa regalare grandissimi soddisfazioni, grazie soprattutto ad un gameplay assolutamente notevole e ad una formula di gioco squisitamente innovativa. In poche parole un diamante grezzo.

Informazioni sul prodotto

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Kingdom Under Fire 2 - PC