Kirby e la terra perduta prova che anche Nintendo sa rischiare

Kirby e la terra perduta ci dimostra che Nintendo è ancora disposta a rischiare per evolvere i suoi franchise di maggiore successo.

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a cura di Lorenzo Ardeni

Durante il Nintendo Direct del 24 settembre 2021 abbiamo avuto modo di scoprire una Nintendo molto differente, seppur profondamente nostalgica e già conosciuta. È stato proprio l’annuncio di Kirby e la terra perduta ad averci lasciato sorpresi, anche più di Bayonetta 3 e Splatoon 3. La motivazione è tanto semplice quanto complessa: il nuovo gioco di Kirby è il primo in 3D, discostandosi in modo netto dalla formula a scorrimento laterale che ha caratterizzato la serie fino ad ora.

Nintendo è una compagnia che fa molto leva sul fattore nostalgia, gettando le sue strategie di marketing e di comunicazione anche e soprattutto su questo concetto. Super Mario Bros., per citare un esempio perfetto, è fortemente presente in giochi per Nintendo Switch come Super Mario Maker 2, un pizzico in Super Smash Bros. Ultimate, WarioWare: Get it Together! e Super Mario Odyssey, ovviamente sulla libreria dei titoli per NES e addirittura con il remake di Super Mario All-Stars per SNES.

La casa di Kyoto sa bene che compreremo Mario Kart soltanto perché si chiama così, perché ricordiamo bene le gare con i nostri amici su Mario Kart Wii, e di conseguenza può permettersi atteggiamenti e decisioni che vanno radicalmente contro gli standard del medium. Tuttavia, con Kirby la compagnia non ha potuto agire allo stesso modo: la stella rosa creata da Masahiro Sakurai non può certamente vantare di una riconoscibilità al pari di Mario o Link, sebbene in questi ultimi anni Nintendo abbia spinto molto sull’acceleratore, con produzioni di alto calibro come Planet Robobot o il già citato Star Allies.

La presenza di così tante iterazioni nella serie sottintende quindi il successo delle stesse, ma proprio per questo motivo l’annuncio di Kirby e la terra perduta ci ha lasciati così tanto sorpresi. Nintendo dimostra che non vuole adagiarsi sugli allori di un passato costellato da capolavori ma, al contrario, si presenta estremamente coraggiosa prendendo la decisione di rielaborare una formula che funziona bene, rischiando in un possibile insuccesso. Sia ben chiaro, crediamo che la casa di Kyoto confezionerà un gioco con i fiocchi, soprattutto perché la sua sola esistenza manifesta anche una rigida sicurezza che la compagnia ha dei suoi team di sviluppo.

Vi diremo di più: la nuova avventura di Kirby ci ricorda un titolo che è stato già rilasciato in passato e che seguiva la stessa filosofia fondamentale di produzione. Parliamo di Metroid Prime, storica opera di Retro Studios che ne ha poi affermato l’autorialità fino a realizzarne ben tre capitoli, con un quarto in sviluppo. Lo storico filone della serie di Metroid rivoluzionava non poco la formula classica, che verteva ambienti e combat system in funzione di un gameplay ancorato al 2D.

Il successo di Metroid Prime non era certo scontato, soprattutto dopo quello del predecessore Super Metroid, considerato uno dei migliori metroidvania di sempre. Tuttavia, Retro Studios ha dimostrato di saper comprendere cosa rendeva Metroid tale e di saperlo rielaborare senza snaturarne l’animo. Metroid Prime è così un capitolo del franchise come gli altri, ma con la differenza che è quasi interamente in prima persona, e gli elementi cardine del comparto ludico della serie venivano perfettamente adattati a questo cambio di visuale.

Il passaggio alla prima persona non ha causato problemi di progettazione, bensì è stato preso come un’opportunità, e lo stesso vale anche per Kirby e la terra perduta: il titolo premette di rielaborare soprattutto la telecamera di gioco (che, detto tra noi, è incredibile) offrendo al mondo che circonda la stella rosa un punto di vista completamente differente. Così come Retro Studios traeva vantaggio da questa novità in Metroid Prime, riformulando i canoni classici, anche HAL Laboratory potrà rivoluzionare in modo indelebile la serie di Kirby con il prossimo titolo.

Di fatti, Kirby e la terra perduta rimane molto simile ai suoi predecessori, nonostante il cambio di visuale. Tuttavia, adesso la stella rosa potrà combattere con enormi boss - prima di dimensioni ridotte -, scoprire segreti nei più remoti e nascosti angoli della mappa o anche utilizzare i poteri classici di Kirby in un modo completamente nuovo. Per riassumere, HAL Laboratory ora più che mai ha la possibilità di introdurre delle concrete novità al gameplay, al sistema di combattimento e di esplorazione, ai personaggi e alla direzione artistica dell'intero franchise, e con il trailer di annuncio lo sta già dimostrando.

Naturalmente, c’è anche la possibilità che il risultato finale sarà meno esaltante di quello che ci aspettiamo (non possiamo di certo pensarla così positivamente), ma con l’esperienza passata che il team di sviluppo può vantare siamo sicuri di poter avere delle aspettative davvero molto alte. Per questo motivo, non ci resta che giocare con mano Kirby e la terra perduta quando sarà rilasciato su Nintendo Switch durante la primavera del 2022. Fateci sapere commentando in calce cosa ne pensate!

In attesa del prossimo gioco di Kirby, su Amazon potete prenotare Metroid Dread.