Konami Arcade Classics Anniversary Collection Recensione

Ecco a voi la nostra recensione di Konami Arcade Classics: primo capitolo della serie dedicata a celebrare il cinquantesimo anniversario di Konami!

Avatar di Michele Pintaudi

a cura di Michele Pintaudi

Editor

Si sa, il retrogaming è da sempre dotato di quel fascino unico capace di rendere un titolo un’esperienza non da poco anche dopo tanti, tantissimi anni dalla sua uscita. Il retrogaming è un fenomeno, e in quanto tale molte realtà dell’industria videoludica hanno adottato una strategia tesa a guardare al proprio passato: un’occasione, per noi giocatori, di (ri)scoprire tutti quei classici che hanno segnato la storia di questo settore. Konami Arcade Classics Anniversary Collection è il modo con cui il colosso di Tokyo prova a dire la sua in tal senso festeggiando il suo cinquantesimo anniversario.

In attesa delle edizioni dedicate a due saghe leggendarie come Castlevania e Contra, Arcade Classics ci propone un ritorno al passato con otto titoli che hanno segnato la storia del brand nei gloriosi anni Ottanta. Allacciatevi le cinture dunque, perché stiamo per accompagnarvi in questo viaggio alla riscoperta di queste perle che, anche per semplice nostalgia, sarebbe un peccato dimenticare.

Dal Famicom a Konami Arcade Classics.

La maggior parte dei titoli presenti in Arcade Classics nasce per le sale giochi, per poi approdare sistematicamente sul Nintendo Famicom – conosciuto dalle nostre parti come NES – o su altre console in voga negli anni Ottanta. Gli otto arcade games presenti nella collezione, dei veri e propri capisaldi per chi volesse conoscere la storia del genere, sono:

  • Haunted Castle
  • Typhoon (noto anche come A-Jax)
  • Nemesis (noto anche come Gradius)
  • Vulcan Venture (noto anche come Gradius II)
  • Life Force (noto anche come Salamander)
  • Thunder Cross
  • Scramble
  • Twinbee

Alcuni di questi nomi potrebbero, a primo impatto, non dirvi molto: sarà però sufficiente iniziare a giocare ad uno qualsiasi per accorgersi immediatamente che, magari diversi anni fa, avete già avuto l’occasione di averli sotto mano.

Va detto che ad eccezione di Haunted Castle – platform arcade appartenente alla serie Castlevania – si tratta di sparatutto a scorrimento orizzontale o verticale: un genere che il colosso nipponico ha esplorato in lungo e in largo nel corso di quel decennio, e che rende Konami Arcade Classics una delle collezioni più complete in tal senso. A onor del vero, al netto della ripetitività dovuta ad un medesimo modello di base, si tratta di giochi capaci di divertire e intrattenere ancora oggi: un divertente tuffo nel passato insomma, un passatempo utile a rievocare il gaming com’era allora.

Prendiamo ad esempio Vulcan Venture, conosciuto in terra nipponica come Gradius II. Nonostante siano passati già 31 anni dalla sua uscita, il titolo è in grado di rivelarsi ancora oggi una sfida non da poco anche per i gamer più esperti: la velocità richiesta nelle azioni, unita a colori e suoni che rimandano direttamente a quegli anni, rende il tutto un’esperienza che merita di essere vissuta da ogni amante del videogioco in salsa retrò.

Certo non è tutto oro quello che luccica: nonostante il tutto sia un gradito ritorno al passato molti titoli sentono il peso degli anni trascorsi, apparendo spesso fin troppo appesantiti nelle meccaniche. Konami da questo punto di vista poteva fare qualcosa in più, inserendo magari un minimo di restyling grafico o qualche caratteristica aggiuntiva per arricchire gli otto giochi della collezione.

Una piacevole sorpresa la abbiamo quando, scorrendo nel menù principale, ci imbattiamo in un documento contenente tutta una serie di informazioni, aneddoti, interviste e curiosità legate ai titoli presenti in Konami Arcade Classics. Qualche bozzetto ci mostrerà parte del processo creativo, mentre le parole degli sviluppatori ci danno una panoramica di ciò che significava allora lavorare in ambito videoludico.

Press a key to insert coin.

Proseguendo con la nostra esperienza di gioco ci troviamo però a pensare che, al netto di tutto, era lecito aspettarsi qualcosa in più. A livello di ottimizzazione, ad esempio, alcuni titoli avrebbero senza dubbio avuto bisogno di un’attenzione particolare: la sensazione generale è dunque quella di avere tra le mani un prodotto pigro, buono per soddisfare i più affezionati ma pochi altri.

Questo anche a causa dell’assenza di molti altri titoli che, a onor del vero, avrebbero arricchito e non di poco il catalogo qui proposto. Pensiamo a grandi classici arcade targati Konami come Kicker, Super Cobra e Road Fighter: titoli che hanno ottenuto, a loro tempo, un successo di certo superiore ad alcuni di quelli presenti in questa Anniversary Collection.

Si ripete in sostanza quanto visto con Castlevania Requiem, altra raccolta dalla quale tutti noi aspettavamo qualcosa di meglio e che si è tradotta in un porting che nulla aggiunge ai titoli che già conosciamo. Qualche contenuto in più dunque avrebbe valorizzato a dovere un prodotto il cui prezzo di lancio, che ammonta a 19.99€, rispetta nonostante tutto gli standard del mercato di oggi.

Se l’obiettivo era quello di strappare un sorriso ai nostalgici, Konami è dunque riuscita nel suo intendo: un prodotto del genere è infatti perfetto per ricordare a dovere classici di un passato che, oggi, sembra davvero lontanissimo. Può aiutare a comprendere da dove arriviamo, ma è un percorso complesso che molti giocatori oggi preferirebbero intraprendere in altro modo.

In conclusione ci sentiamo di affermare Konami Arcade Classics Anniversary Collection non è un prodotto per tutti, ma che con qualche accorgimento in più poteva tranquillamente divenire una delle migliori raccolte nel suo genere. Qualche ora di divertimento la regala comunque, ma speriamo che le prossime Collection targate Konami offrano ai giocatori qualcosa in più di quanto visto finora.