La bellezza di Pentiment è nei suoi dettagli, come la corrispondenza

Tra i tanti elementi di Pentiment, forse la corrispondenza è quello che ricopre un ruolo fondamentale nello scorrere del tempo.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Tra le tante meccaniche che Obsidian Entertainment ha introdotto in Pentiment ce n'è una in particolare, che non sembra sia stata colta dalle tantissime recensioni che potete leggere online. Non mi riferisco allo scorrere delle giornate e a quanto sia prezioso ogni momento per risolvere il thriller ambientato nel sedicesimo secolo, al cibo oppure all'incredibile cura riposta nel realizzare una Tassing incredibilmente realistica nei modi di fare della gente, bensì alla corrispondenza.

Ci sono tanti aspetti che Sawyer e il suo piccolo team, composto da appena 13 persone hanno voluto ricreare quasi alla perfezione per Pentiment, ma quello meglio riuscito è sicuramente lo scambio di lettere. Non parlerò di quando ciò avviene nel gioco, non sarebbe giusto nei vostri confronti visto che potrebbe rischiare di rovinare l'esperienza narrativa creata da Obsidian Entertainment. In questo piccolo articolo, però, vorrei analizzare quanto sia stato fondamentale inserire tutto ciò all'interno del gioco per un'immersione totale e per farci capire quanto il mondo abbia subito continui cambiamenti.

Nei miei trent'anni di vita ho assistito sicuramente a una piccola, ma importante rivoluzione del mondo postale. Ho dei ricordi, anche abbastanza lucidi, di quando a 5 anni imbucavo le cartoline nelle cassette delle poste per la corrispondenza, così come ho memoria dei francobolli e di quelle lettere spedite a parenti lontani. L'evoluzione della tecnologia, l'abbassamento dei piani tariffari per Internet e l'arrivo dei primi smartphone hanno sicuramente cambiato il modo in cui comunichiamo e la corrispondenza è oramai quasi totalmente digitale, a esclusione di noiosi atti notarili, raccomandate e ingiunzioni di pagamento o lettere dal brutto azzeccagarbugli di turno. In Pentiment però si riscoprono quelli che sono i primi tentativi di corrispondenza e di quanto fosse duro mantenersi in contatto con amici, parenti o qualsiasi altra persona.

Tutto parte da un piccolo tavolo di legno, da una penna e dai toni: formali nel caso si comunichi con persone di un certo rango sociale, più terra terra se invece il destinatario è un amico. La stesura di una lettera, nel sedicesimo secolo, era decisamente diversa. Non si poteva avere un contatto giornaliero e allora si riassumevano, in poche righe, tanti fatti. Queste lettere erano poi affidate a dei postini a cavallo, che a loro volta dovevano garantirne la consegna, anche tra stati diversi. In Pentiment tutto ciò è rappresentato con un veloce scorrimento del tempo, dove passano settimane prima di ricevere una risposta. E qualche volta, a causa delle cattive condizioni meteo (che impediscono alla rete comunicativa, formata da soli uomini, di proseguire), tutto ciò si interrompe, in attesa di giornate migliori.

La corrispondenza in Pentiment è poi inserita anche come pretesto narrativo che aiuta a completare il gioco all'Atto 3. Di nuovo, non farò spoiler, ma vi posso solamente dire che nel corso delle ultime ore di gioco si ha la possibilità di entrare in contatto con altri personaggi solamente grazie alle lettere. Un pretesto semplice ma decisamente efficace per rendere quello "scorrere del tempo" decisamente più efficace, oltre la stessa evoluzione di Tassing e dei suoi cittadini. Non bisogna dimenticarsi, infatti, che il titolo di Sawyer copre ben 25 anni di un'epoca ricca di piccole rivoluzioni culturali e non solo. L'affidamento di missive scritte con fiumi di inchiostro a un uomo a cavallo è probabilmente uno dei modi migliori per poter riuscire a capire bene questo cambiamento e come si siano evoluti i personaggi che abbiamo incontrato.

Ho concluso Pentiment in circa 13 ore e 24 minuti, rinunciando a imboccare ulteriori percorsi narrativi e tra tutti gli elementi che mi sono rimasti impressi nella mente, la corrispondenza resta sicuramente uno di quelli più speciali. In un mondo in cui siamo abituati ad avere tutto subito, che sia un ordine su un e-commerce oppure una risposta a un messaggio, ho davvero apprezzato questo scorrere del tempo, che a oggi sembra quasi mancare, visto quanto il mondo corra veloce, a ritmi forse non più sostenibili.