La campagna marketing di Diablo 4 è la più originale di sempre

Blizzard Entertainment ha lanciato una campagna marketing decisamente originale per Diablo 4: scopriamola in questa notizia.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Il 2023 sarà l'anno in cui Blizzard Entertainment pubblicherà Diablo 4. Pur mancando ancora una data di uscita , la campagna marketing è già partita e probabilmente è una delle più originali di sempre. Come riportato da PC Gamer, infatti, tra luglio e settembre 2022 sarà possibile ricevere gratuitamente una key per la beta del gioco, semplicemente facendosi un tatuaggio.

L'iniziativa, chiamata Hell's Ink, è una delle più pazze che si siano mai viste. In alcune location selezionate tra gli Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania e Australia è stato possibile ottenere un tatuaggio dedicato proprio a Diablo 4 semplicemente condividendo sui social il proprio amore per il franchise. I vincitori, otto in totale, sono stati successivamente chiamati per incidersi sulla pelle la loro passione. E quei fortunati 8 saranno ovviamente tra i primi a testare la nuova esperienza del gioco.

La campagna marketing va però oltre il semplice accesso alla beta. Nel corso di questa iniziativa, infatti, sarà possibile fare visita ai vari store che aderiscono all'iniziativa e ottenere un tatuaggio a tema Diablo 4. Una simpatica iniziativa per tutti coloro che amano il franchise e vogliono averne un marchio direttamente sulla pelle. Chiaramente non sarà possibile in quel caso ricevere una chiave per la beta, ma se qualche amante dei videogiochi vuole un tatuaggio della serie, forse questa è l'occasione giusta per potersi tatuare.

Come abbiamo accennato in apertura, nel 2023 Diablo 4 vedrà la luce per console PlayStation, Xbox e PC. Il gioco è ancora privo di una data di uscita, ma è molto probabile che Activision Blizzard comunichi la release date nel corso dei prossimi mesi. Il titolo potrebbe poi essere incluso anche in Xbox Game Pass, soprattutto se Microsoft riuscirà a concretizzare l'acquisizione del gruppo, cosa che potrebbe addirittura avvenire nel corso del prossimo mese, salvo ovviamente stop da parte del Regno Unito, che già in passato ha fermato operazioni simili.