Lag e ragequit simulator

Recensione di For Honor, il nuovo gioco di combattimenti sviluppato da Ubisoft Montreal.

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a cura di Tom's Hardware

Fin qui abbiamo sprecato solamente parole di elogio per For Honor, ma non sono tutte rose e fiori. Il vero test di questo gioco comincia quando si passa al multiplayer online, ed è qui che il titolo di Ubisoft mostra il fianco.

I problemi principali sono l'esiguo numero di modalità disponibili, che alla lunga possono stancare, e soprattutto l'uso della tecnologia peer to peer per gestire i match, argomento che abbiamo già trattato sulle pagine di Tom's.

For Honor Screenshot  (20)

In un gioco come For Honor, dove la prontezza di riflessi è tutto, è semplicemente inammissibile ricorrere alla connettività peer to peer per gestire le partite online.

Senza dilungarci troppo, è sufficiente sapere che chi ha una connessione più veloce risulta più avvantaggiato. Tutti gli altri dovranno fare i conti con lag e con la possibilità che qualche utente furbetto decida di sfruttare questa cosa a proprio vantaggio, con appositi software che alterano la connessione.

Come potete immaginare senza un'infrastruttura online adeguata anche il gioco più bello può diventare frustrante.

Gli sforzi degli sviluppatori nella creazione di un valido editor per modificare i propri eroi e un sistema di fazioni con stagioni che si ripetono a cadenza regolare diventano di fatto inutili, se durante le partite online ci si ritrova con personaggi che si teletrasportano, utenti che abbandonano le partite in preda alla rabbia (il celebre ragequit) e match che s'interrompono (con conseguente perdita dei punti esperienza guadagnati) per la mancanza di giocatori.

For Honor Screenshot  (17)

A proposito di punti esperienza, un altro aspetto fastidioso è che il gioco è piuttosto avaro sotto questo punto di vista. Si può scegliere di usare ogni personaggio all'inizio di ogni partita, ma si possono modificare le abilità, l'aspetto e gli oggetti equipaggiati solamente degli eroi sbloccati.

Per comprare nuovi oggetti bisogna spendere i crediti acciaio, che si possono ottenere giocando partite e completando le missioni giornaliere. Parte del fascino di For Honor risiede nella personalizzazione del proprio alter ego, ma i prezzi degli accessori sono decisamente troppo elevati.

Volendo si può aggirare la questione comprando i crediti acciaio con soldi reali, in pieno stile gioco free-to-play. Peccato che per tre skin speciali ci vogliono una trentina di euro. Praticamente metà del prezzo del gioco. Decisamente troppo.

For Honor Screenshot  (10)

Verdetto

For Honor ha tanti pregi, ma anche difetti apparentemente insormontabili. Il combat system convincente e divertente si scontra con un multiplayer ballerino e soggetto alla rapidità della propria connessione a internet.

L'ampio editor per modificare il proprio eroe stride con la taccagneria con cui il gioco somministra la valuta virtuale. Non siamo di fronte a un'occasione sprecata, perché quando le cose funzionano alla perfezione ci si trova davanti a un ottimo gioco di combattimenti, capace di portare una ventata d'aria fresca nel panorama videoludico odierno.

Tuttavia i difetti elencati in questa recensione sono sufficienti ad abbassare notevolmente il suo punteggio finale. Saremo felici di alzarlo nel caso Ubisoft dovesse migliorare le cose con i prossimi aggiornamenti, ma fino a quel momento le nostre opinioni non subiranno alcuna modifica, e non dovrebbero farlo nemmeno le vostre.

For Honor

 

Genere: simulatore di ragequit e di combattimenti all'arma bianca.

for honor cover

CONTRO: Troppi problemi di connessione durante le partite online; sistema economico troppo avaro di risorse.

VERDETTO: For Honor è un bel gioco di combattimenti, rovinato dalla scelta di sfruttare la connettività peer to peer per i match online. Considerando la forte enfasi sulla componente multiplayer è doveroso che Ubisoft intervenga per migliorare la questione. In attesa di vedere i cambiamenti sperati, il voto è fortemente influenzato da questo enorme difetto. Ed è un vero peccato.

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